La Disinformazione Vi Rende Schiavi

Tragicomico
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la-disinformazione-schiavi-moderniLa disinformazione è il metodo più subdolo usato dal Sistema per trarre in inganno le persone e per far credere loro cose che in realtà sono ben diverse e lontane dalla cosiddetta “versione ufficiale”. La disinformazione, così come la conosciamo, è spesso sinonimo di versione ufficiale, ovvero quando c’è qualcosa che tv, giornali ed internet vogliono farci passare per vero, è molto probabile che in realtà sia falso. C’è una citazione espressa dal famoso filosofo colombiano Nicolás Gómez Dávila che rispecchia fedelmente cosa intendo per disinformazione: “La stampa non vuole informare il lettore, ma convincerlo che lo sta informando.

I media cercano in ogni modo possibile di fare informazione, seguendo la scia delle nuove tecnologie, ma la verità è che il modo di informare è sempre lo stesso, offrendo informazioni omologate, copiate e costruite ad arte per DISINFORMARE! L’omologazione diventa quindi una conquista sociale per la maggior parte delle persone, e tv e giornali offrono gli strumenti per conseguirla, per DIVENTARE DEI SCHIAVI in perfetto stile moderno.

È palesemente inutile stare a discutere con chi è assuefatto da anni e anni di informazione ufficiale, di disinformazione allo stato puro, sono individui che mai e poi mai accetterebbero di uscire dal recinto nel quale sono rinchiusi. Sono ben addestrati a NON ascoltare le voci fuori dal coro, a deriderle, fino ad arrivare alle urla e agli insulti quando il ridicolo si riversa su di loro per mancanza di argomentazioni, per incapacità di vedere cose che in realtà non possono vedere e nemmeno immaginare. È un vaccino che è stato iniettato loro dal Sistema come autodifesa, soprattutto in questo periodo in cui i “complottisiti”, i “controinformatori” e gli “esseri risvegliati”, iniziano ad essere troppo scomodi, e quindi è meglio scatenargli contro il gregge dell’opinione pubblica.

Viviamo in un Sistema in cui ogni problema è legato alle maggioranze, e come diceva Silvano Agosti, se la maggioranza decide che tutti si devono tagliare un braccio, se lo deve tagliare anche la minoranza, meglio l’unanimità. Se non segui questa via crucis sei ovviamente destinato ad essere “emarginato” o comunque ad essere visto male dal gregge degli schiavi. La maggioranza è una feroce invisibile dittatura, e siccome in occidente le maggioranze sono allevate per non sapere niente, il cerchio si chiude, decidono coloro che non sanno nulla. La metafora si può abbinare ad ogni ambito, come appunto alla disinformazione che è imposta dall’alto, e non è un caso che in qualsiasi telegiornale o quotidiano, vengono trasmesse e riportate sistematicamente le medesime news, manco fosse un copia e incolla.

Da decenni il bombardamento mediatico ha dato vita a degli esseri viventi che mentalmente sono programmati per essere pecore da macello, ignoranti nel vero senso del termine, e dopo una giornata di schiavitù (naturalmente anche questo imposto!), non hanno alcuna voglia di informarsi seriemente, troppo svogliati per aprire un libro, o per confrontarsi con chi ne sa più di loro… ed è qui che interviene la televisione, l’intrattenimento a buon mercato!

Quindi pensate a queste maggioranze di schiavi che andranno ad avere figli con più o meno le stesse caratteristiche, a loro immagine e somiglianza… altrimenti come si spiega il fatto che la maggior parte di questi bambini, già in tenera età, viene lasciata davanti alla tv per ore e ore? ! Il figlio di uno schiavo non è altro che un bambino che in futuro diventerà un perfetto automa, proprio come i genitori. Ve l’ho detto prima, è un Sistema che si autodifende e si autoalimenta.

persone-pecore-aforisma-de-andrèMa come diceva Nicolás Gómez Dávila, “La stampa non vuole informare il lettore, ma convincerlo che lo sta informando” così la maggior parte delle persone (eccetto quel 1% che per attitudine personale tende a vivere separato dalla massa dei loro simili) non cerca, nelle informazioni di cui fruisce, uno strumento d’interpretazione del mondo, bensì uno strumento di inclusione sociale, vuole sentirsi omologato al sapere altrui. Detto in altre parole, al telespettatore del TG5 o al lettore di Repubblica, non interessa sapere cosa realmente stia accadendo nel mondo, o ad esempio, in Ucraina. Gli interessa invece sapere a quale opinione dovrà omologarsi per discutere serenamente della situazione in Ucraina con i colleghi in ufficio, con il vicino di casa,dal salumiere e al bar con gli amici.

I telegiornali, così come i quotidiani e i periodici, servono per fornire ad ogni schiavo sociale i punti di riferimento essenziali per una vita in società senza scossoni, senza pecore nere, ed è per questo che sono così seguiti anche da coloro che ne comprendono benissimo l’inattendibilità e la cialtroneria. Molti preferiscono non vedere la realtà, e hanno paura di scavalcare il recinto. Sarà così possibile continuare a credere che gli uomini avessero gli strumenti per andare sulla luna nel 1969, anche dinanzi all’evidenza che non ce li hanno nemmeno nel 2014. Non è più la realtà a fornire la conferma o l’assenza di conferma che è necessaria per un ragionamento logico, bensì il sistema dell’informazione; è lui che decide, si trattasse anche di disinformazione, purché ufficialmente riconosciuta.

La rete ad esempio, ovvero internet, è un mezzo che facilita l’informazione vera per chi la vuole, ma molte persone cercano solo la propria tranquillità, la trovano rifugiandosi tra la massa, e finiscono per pensare come la massa, informarsi come fa la massa per fare la stessa fine!
Credo che l’informazione e la verità siano le armi più devastanti per un cambiamento di rotta veloce e aggiungo la dignità, quella se ce l’hai davvero, non te la toglie nessuno. Ribellatevi continuamente, non siate schiavi della disinformazione!

L’informazione costituisce un elemento cruciale in una effettiva democrazia. Bisogna mettere fine alla censura sulle informazioni o alla loro falsificazione in nome di presunti interessi della «sicurezza nazionale»; ma, anche in assenza di questa forma illegale di censura, resterebbe pur sempre il fatto che, allo stato attuale delle cose, la quantità di informazioni effettive e necessarie fornite al cittadino medio è quasi nulla; e questo vale non soltanto per il cittadino medio.
(Erich Fromm – “Avere o essere?“)

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