“Lentamente Muore” (Ode Alla Vita) – Poesia di Martha Medeiros

Tragicomico
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martha-medeiros-poesiaLentamente Muore” è una splendida poesia, forse la più bella pubblicata negli ultimi anni, scritta dalla giornalista e scrittrice brasiliana Martha Medeiros, e resa pubblica per la prima volta nel 2000 sul quotidiano Zero Hora di Porto Alegre, in Brasile. Si tratta di una vera ode alla vita, perché una vita non vissuta non fa altro che avvicinare l’uomo alla sua sconfitta, alla staticità, alla morte. Del resto, non è necessario che il cuore sia fermo per morire, si può morire ogni giorno se non si è complici e partecipi della propria vita, se tutto scorre nell’abitudine, se il tempo passa inesorabile e soprattutto, se non si è creativi verso la propria stessa vita.

La creatività è una dimensione spirituale che ci appartiene, è interiore a noi e attraverso di essa si accetta di vivere nella fragile provvisorietà del momento, si riesce ad apprezzare la vera arte, l’armonia, la bellezza e si scoprono cose sempre nuove andando oltre l’immutabile apparenza delle situazioni e degli avvenimenti. Una tematica che affronto con profondità nel mio primo libro “Schiavi del Tempo“. Ecco perché oggi voglio pubblicare questa meravigliosa poesia di Martha Medeiros, perché di fronte a questa ode alla vita non ci si può non soffermare, non si può non riflettere, e prendere atto sul fatto che.. “essere vivo richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare.”. Di seguito pubblico il testo della poesia (“A Morte Devagar” è il suo titolo originale):

Lentamente muore

“Lentamente muore
chi diventa schiavo dell’abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marcia,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente
chi evita una passione,
chi preferisce il nero al bianco
e i puntini sulle “i”
piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso,
quelle che fanno battere il cuore
davanti all’errore e ai sentimenti.

Lentamente muore
chi non capovolge il tavolo
quando è infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza per l’incertezza
per inseguire un sogno,
chi non si permette almeno una volta nella vita,
di fuggire ai consigli sensati.

Lentamente muore
chi non viaggia,
chi non legge,
chi non ascolta musica,
chi non trova grazia in se stesso.

Muore lentamente
chi distrugge l’amor proprio,
chi non si lascia aiutare
chi passa i giorni a lamentarsi
della propria sfortuna o della pioggia incessante.

Lentamente muore
chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
chi non fa domande sugli argomenti che non conosce
o non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.

Evitiamo la morte a piccole dosi,
ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore
del semplice fatto di respirare.

Soltanto l’ardente pazienza
porterà al raggiungimento di una splendida felicità.

lentamente muoreIl messaggio di questa poesia è chiaro e lancinante: si muore ogni giorno, più o meno lentamente, si muore per noia, ma anche per abitudine, si muore per mancanza di cambiamento, si muore nel conformismo, si muore nel non ritrovare se stessi. Giorno dopo giorno, in questa società, ci si consuma nella speranza di dare una pennellata di colore differente alle nostre giornate, di mettere un punto fra due frasi, anzichè la solita e ripetitiva virgola che non segna mai il ricominciare daccapo. Succede spesso, succede costantemente di essere annoiati ed insofferenti nei confronti della quotidianità, di quello che ci offre, di quello che riusciamo a dare, sviluppando così quella “cattiva abitudine all’infelicità” di cui parlo nel mio secondo libro (che ti consiglio di leggere!).

La maggior parte delle volte, però, evitiamo di ribellarci a questa condizione. Perché del resto, il “non fare niente”, costa molta meno fatica del fare qualcosa. Ed è questo il problema. Ci si adagia, lentamente si muore giorno dopo giorno, sulle e nelle abitudini. Quelle abitudini che ci sono entrate dentro, con il tempo, e che sono diventate la nostra droga. E difficilmente se ne vanno, e di certo non lo faranno mai con la stessa velocità con cui sono arrivate. Ma la cosa peggiore è che tutto questo avviene senza che noi ce ne accorgiamo. Ecco perché trovo questa poesia così profonda, vera e potente: perché ti entra nelle ossa e rimane avvinghiata come edera velenosa, ti si arrampica nella mente e ti fa per forza riflettere, ma soprattutto, ti spinge a cambiare punto di vista, ti spinge a reagire, ti spinge a vivere per non morire!

Tragicomico

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30 commenti

maro 27 Aprile 2020 - 14:18

scoprire tragicomico è stata una cosa interessante e costruttiva. Belle idee e sopratutto centrate su questa società che sta ormai andando lentamente verso il burrone scavato dall’uomo sapiens. …..e andando nel sole che abbaglia sentire con triste meraviglia com’è tutta la vita e il suo travaglio in questo seguitare una muraglia che ha in cima cocci aguzzi di bottiglia …..

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Tragicomico 27 Aprile 2020 - 19:10

Grazie Maro, apprezzo le tue parole e condivido questa tua visione della realtà, seppur molto pessimista, ma è la verità!

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Franco 2 Luglio 2020 - 10:58

Questa non e’ solo poesia ma e’ una tragica testimonianza di come si puo’distruggere una vita causa le solite abitudini a cui siamo sottoposti giornalmente.che pur sapendo sbagliate le accettiamo passivamente senza reagire.

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Charlene 12 Maggio 2020 - 0:31

questa poesia è di Neruda

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Tragicomico 12 Maggio 2020 - 21:49

È di Martha Medeiros, fidati.

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giovanni agostino pinna 18 Luglio 2020 - 13:22

non è di Neruda!!!!

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artemio 24 Giugno 2022 - 10:00

in buona parte e’ vero!!! stesse parole

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Bassano 7 Ottobre 2020 - 10:52

Non è solo una tragica descrizione di come si può consumare la propria vita. La sua positività sta nell’annunciare il pericolo e nel suggerire come evitarlo. È annuncio e proposta. Poesia stupenda per la sua reale analisi del vivere e per la positività delle proposte per vivere coscientemente e positivamente il vivere reale di ogni giorno.

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Tragicomico 7 Ottobre 2020 - 22:44

Sono d’accordo!

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sergio selvaggi 14 Ottobre 2020 - 22:33

Neruda scriveva meglio

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Tragicomico 16 Ottobre 2020 - 18:06

Neruda è Neruda e Martha Medeiros è Martha Medeiros. La tua osservazione c’entra poco con il senso dell’articolo.

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Francesco STAROPOLI 27 Ottobre 2020 - 2:11

Grazie, poco importa l’autore quando si dona un qualcosa ai poster all umanità che dir si voglia è un regalo dove ognuno riceve qualcosa

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Tragicomico 27 Ottobre 2020 - 8:37

Sono pienamente d’accordo con te Francesco.

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Daniela Gliozzi 23 Marzo 2021 - 21:21

Mi dispiace non essere d’accordo sul giudizio riguardo a questa poesia che, anche se l’ho letta solo in traduzione, posso sbilanciarmi a considerare davvero banale. Non dice nulla di davvero straordinario e non ha niente di unico neanche nelle immagini, nelle espressioni. Quando una poesia è così banale, non è affatto “lancinante”, purtroppo. Con ciò non voglio affatto mancare di rispetto all’autrice della poesia stessa e all’autore dell’articolo che l’ha pubblicata, che evidentemente sono stati mossi dalle migliori intenzioni etiche e “umane”, del tutto condivisibili, per altro.

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Tragicomico 24 Marzo 2021 - 23:01

Salve Daniela, credo che nessuna poesia come nessuna opera d’arte al mondo venga realizzata con la pretesa di “piacere” a chiunque. Pertanto il suo giudizio è del tutto lecito, dettato anche dal fatto che non viaggiamo tutti sulla medesima frequenza di pensiero e di ragione. La ringrazio per questo suo parere contrario e per essere passata dal mio blog.

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Laura 31 Luglio 2022 - 16:05

Ognuno di noi, fortunatamente è diverso dall’altro così come ogni individuo ha la facoltà di dire ciò che pensa, rientrando nei limiti del decoro e dell’educazione ma sinceramente, cara Daniela, io ritengo che questi versi siano davvero significativi e senza nessuna retorica.
Le banalità sono altre e le abitudini ci portano a non guardare oltre, e a non renderci conto che il coraggio, la forza e la volontà di voler cambiare situazioni che spesso ci stanno strette, sono gli ingredienti fondamentali per evitare l’incancrenimento di innumerevoli circostanze.
Viva la vida!

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Antonio 2 Giugno 2023 - 7:21

Concordo con la signora Daniela.
Le profondità e le qualità di pensiero sono altre, soprattutto nell’arte della poesia.
Grazie

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peppino martina 26 Giugno 2021 - 15:22

è un riflessione sul tempo che perdiamo -e che spesso rincorriamo – con la speranza di farlo nostro

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Tragicomico 29 Giugno 2021 - 20:16

Già! Grazie per essere passato da qui, un abbraccio.

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Angela 25 Agosto 2021 - 22:45

Una meraviglia. L’audacia è per pochi, il capovolgere la propria vita a volte significa fare un tuffo nel vuoto. Non sappiamo se le nostre scelte spinte dall’audacia, o dalla consapevolezza attuale del non vivere , siano le migliori. Certo è che per quanto possibile, si ritrova o si acquisisce la regia della propria vita, senza ma e senza se, seppure con le ovvie incognite. Evidentemente abbandoni certezze, che nel tempo non si sono rivelate tali, la spinta, l’autoconservazione interiore diventano inarrestabili. Un plauso all’autrice , nel mio percorso è stata la mia fonte a cui attingerne forza…uno specchio in cui riflettere e riflettersi

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Tragicomico 29 Agosto 2021 - 19:31

Una bella riflessione introspettiva, grazie Angela, parole preziose le tue.

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Ciro Cacace 23 Febbraio 2024 - 23:38

Cara Angela sono pienamente d’accordo con te.
Sono un pittore, ma per diventarlo ho lasciato un posto di lavoro sicuro.
e mia moglie in seguito a questa scelta mi ha abbandonato.
Perciò ho vissuto sulla mia pelle quanto costa fare un salto nel vuoto.
Tutti mi davano del pazzo e forse chissà avevano ragione loro …un po’ pazzo lo sono…..
Ho dovuto scalare montagne altissime ma poi mi sono ripreso ed oggi sono un uomo sereno e fiero delle scelte che ho fatto.
Ad aiutarmi a fare queste scelte indubbiamente non facili è stata la lettura di “Avere o essere” di Eric Fromm
ed anche questo pensiero di Eminescu “La vita è un bene perduto se non è vissuto come avresti voluto”
È per questo che adoro questa poesia, al di là di chi l’abbia potuto scriverla.

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Gianni 2 Febbraio 2022 - 19:06

E’ un incentivo a prendere dei rischi nella vita che se pronunciati possono far ridere i più con la giustificazione che ci sono sempre problemi più grandi in confronto ai nostri drammi personali, ma sappiamo che non è’ così’. E ci si ammala e si va in depressione se un lavoro non corrisponde alla nostra personalità ed utile solo a fine mese . Ecco dunque perché poesia o non poesia aiuta, incoraggia e mandare a quel paese la paura è che paura non è’ ma solo un vestito come un altro .

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Tragicomico 7 Febbraio 2022 - 8:35

Grazie Gianni, per essere passato da qui. Un abbraccio

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edoardo nonno 18 Marzo 2022 - 19:23

considero la poesia non scontata, forse non elegiaca, ma non banale, anzi ricca di spunti per riflettere. La morte è appunto stasi, ripetizione, abitudini scontate, giorni fotocopia. Martha Medeiros fa riflettere, con spunti lirici, poi ovviamente ognuno riflette come può

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Tragicomico 19 Marzo 2022 - 22:44

Fa riflettere, e tanto. Grazie Edoardo.

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Daniela 29 Luglio 2022 - 8:38

Una delle mie poesie preferite. Che mi lascia però un po’ di tristezza. Quante volte nella mia vita ho rischiato di ” morire lentamente”! Però alla fine ce l’ho sempre fatta e sono arrivata qui. Spero che il destino mi offra ancora qualche possibilità, nonostante la mia età.

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Tragicomico 1 Agosto 2022 - 20:19

A volte le possibilità vanno costruite, bisogna coltivare il proprio terreno affinché le opportunità possano manifestarsi.

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FRANCESCO 29 Novembre 2022 - 1:24

È una bella poesia ma al di là della bellezza le frasi e le parole che compongono la poesia sono molto significative e lasciano molto pensare e riflettere complimenti alla poetessa che ha avuto la felice idea e la creatività di scrivere tale componimento poetico

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Tragicomico 29 Novembre 2022 - 14:29

Sono d’accordo con te, un componimento davvero pregno di significato e, soprattutto, molto attuale. Grazie Francesco, per essere passato da qui.

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