Le 10 Regole Per Il Controllo Sociale Di Noam Chomsky

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controllo socialeQuando si parla di controllo sociale, s’intende l’insieme delle attività da parte del sistema per controllare e uniformare il comportamento degli individui di una società, in modo tale che possano accettare senza alcuna riserva le norme e le aspettative in vigore. Per intenderci, non è affatto una cosa positiva, significa che il popolo è considerato alla pari di un gregge smarrito e viene così manipolato e indirizzato verso scopi sempre più oscuri. Da questa prospettiva il grande filosofo e teorico della comunicazione statunitense, Noam Chomsky, ha elaborato una lista delle 10 regole del controllo sociale. Si tratta di strategie utilizzate per la manipolazione del pubblico attraverso i mass-media.

Dieci tecniche fondamentali che il sistema in cui viviamo adopera, su scala mondiale, per dominarci, condizionarci e farci accettare condizioni di vita sempre più aberranti e vessatorie. Personalmente ritengo che, per avere una minima consapevolezza di ciò che succede quando accediamo ad un qualsiasi mezzo d’informazione, sia fondamentale conoscere e capire queste strategie di controllo sociale, tratte dal libro “Media e Potere”. Una piccola opera che raccoglie alcuni saggi scritti dal filosofo e sociologo americano nel corso degli ultimi anni.

LE 10 REGOLE PER IL CONTROLLO SOCIALE:

1 – La strategia della distrazione. L’elemento principale del controllo sociale è la strategia della distrazione che consiste nel distogliere l’attenzione del pubblico dai problemi importanti e dai cambiamenti decisi dalle élites politiche ed economiche utilizzando la tecnica del diluvio o dell’inondazione di distrazioni continue e di informazioni insignificanti.
La strategia della distrazione è anche indispensabile per evitare l’interesse del pubblico verso le conoscenze essenziali nel campo della scienza, dell’economia, della psicologia, della neurobiologia e della cibernetica. Sviare l’attenzione del pubblico dai veri problemi sociali, tenerla imprigionata da temi senza vera importanza. Tenere il pubblico occupato, occupato, occupato, senza dargli tempo per pensare, sempre di ritorno verso la fattoria come gli altri animali.

2 – Creare il problema e poi offrire la soluzione. Questo metodo è anche chiamato “problema – reazione – soluzione”. Si crea un problema, una “situazione” che produrrà una determinata reazione nel pubblico in modo che sia questa la ragione delle misure che si desiderano far accettare. Ad esempio: lasciare che dilaghi o si intensifichi la violenza urbana, oppure organizzare attentati sanguinosi per fare in modo che sia il pubblico a pretendere le leggi sulla sicurezza e le politiche a discapito delle libertà. Oppure: creare una crisi economica per far accettare come male necessario la diminuzione dei diritti sociali e lo smantellamento dei servizi pubblici.

3 – La strategia della gradualità. Per far accettare una misura inaccettabile, basta applicarla gradualmente, col contagocce, per un po’ di anni consecutivi. Questo è il modo in cui condizioni socioeconomiche radicalmente nuove (neoliberismo) furono imposte negli anni ‘80 e ‘90: uno Stato al minimo, privatizzazioni, precarietà, flessibilità, disoccupazione di massa, salari che non garantivano più redditi dignitosi, tanti cambiamenti che avrebbero provocato una rivoluzione se fossero stati applicati in una sola volta.

4 – La strategia del differire. Un altro modo per far accettare una decisione impopolare è quella di presentarla come “dolorosa e necessaria” guadagnando in quel momento il consenso della gente per un’applicazione futura. E’ più facile accettare un sacrificio futuro di quello immediato. Per prima cosa, perché lo sforzo non deve essere fatto immediatamente. Secondo, perché la gente, la massa, ha sempre la tendenza a sperare ingenuamente che “tutto andrà meglio domani” e che il sacrificio richiesto potrebbe essere evitato. In questo modo si dà più tempo alla gente di abituarsi all’idea del cambiamento e di accettarlo con rassegnazione quando arriverà il momento.

5 – Rivolgersi alla gente come a dei bambini. La maggior parte della pubblicità diretta al grande pubblico usa discorsi, argomenti, personaggi e una intonazione particolarmente infantile, spesso con voce flebile, come se lo spettatore fosse una creatura di pochi anni o un deficiente. Quanto più si cerca di ingannare lo spettatore, tanto più si tende ad usare un tono infantile. Perché? “Se qualcuno si rivolge ad una persona come se questa avesse 12 anni o meno, allora, a causa della suggestionabilità, questa probabilmente tenderà ad una risposta o ad una reazione priva di senso critico come quella di una persona di 12 anni o meno.

6 – Usare l’aspetto emozionale molto più della riflessione. Sfruttare l’emotività è una tecnica classica per provocare un corto circuito dell’analisi razionale e, infine, del senso critico dell’individuo. Inoltre, l’uso del tono emotivo permette di aprire la porta verso l’inconscio per impiantare o iniettare idee, desideri, paure e timori, compulsioni, o per indurre comportamenti.

7 – Mantenere la gente nell’ignoranza e nella mediocrità. Far si che la gente sia incapace di comprendere le tecniche ed i metodi usati per il suo controllo e la sua schiavitù. La qualità dell’educazione data alle classi sociali inferiori deve essere la più povera e mediocre possibile, in modo che la distanza creata dall’ignoranza tra le classi inferiori e le classi superiori sia e rimanga impossibile da colmare da parte delle inferiori.

8 – Stimolare il pubblico ad essere favorevole alla mediocrità. Spingere il pubblico a ritenere che sia di moda essere stupidi, volgari e ignoranti.

9 – Rafforzare il senso di colpa. Far credere all’individuo di essere esclusivamente lui il responsabile della proprie disgrazie a causa di insufficiente intelligenza, capacità o sforzo. In tal modo, anziché ribellarsi contro il sistema economico, l’individuo si auto svaluta e si sente in colpa, cosa che crea a sua volta uno stato di repressione di cui uno degli effetti è l’inibizione ad agire. E senza azione non c’è rivoluzione!

10 – Conoscere la gente meglio di quanto essa si conosca. Negli ultimi 50 anni, i rapidi progressi della scienza hanno creato un crescente divario tra le conoscenze della gente e quelle di cui dispongono e che utilizzano le élites dominanti. Grazie alla biologia, alla neurobiologia e alla psicologia applicata, il “sistema” ha potuto fruire di una conoscenza avanzata dell’essere umano, sia fisicamente che psichicamente. Il sistema è riuscito a conoscere l’individuo comune molto meglio di quanto egli conosca sé stesso. Ciò comporta che, nella maggior parte dei casi, il sistema esercita un più ampio controllo ed un maggior potere sulla gente, ben maggiore di quello che la gente esercita su sé stessa.

Se analizzerete a fondo queste dieci regole vi accorgerete di come esse vengano applicate quotidianamente dai nostri governanti e da tutti i mezzi di informazione e comunicazione. Vi trasmetteranno quella consapevolezza chiara e incontrovertibile di come il Sistema non faccia altro che trattarci da sudditi ignoranti in ogni attimo della nostra vita.

Tragicomico

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25 commenti

Vittorio Benvenuto 22 Marzo 2020 - 19:51

Grazie

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Tragicomico 22 Marzo 2020 - 23:47

Grazie a te, per essere passato dal mio blog.

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Bleu 18 Aprile 2020 - 16:48

Ma chi sei? Orwell, Einstein e ora Chomsky … finalmente una voce alternativa

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Tragicomico 19 Aprile 2020 - 19:03

Grazie, apprezzo. Sono un semplice divulgatore che ci mette del suo 😉 ne approfitto per consigliarti il mio libro “Schiavi del Tempo“, potrebbe interessarti.

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franco bressanin 23 Marzo 2020 - 7:40

tutto vero, tutto gia’sperimentato qui in Italia. grazie

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Tragicomico 25 Marzo 2020 - 18:46

Un pò ovunque direi!

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Fabio 21 Aprile 2020 - 8:31

Bella storia! Mi ci sono ritrovato pienamente come individuo e italiano! Sembra che di sti tempi abbiano voluto accelerare su diversi punti!
Grazie della condivisione!

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Tragicomico 22 Aprile 2020 - 21:22

Grazie a te Fabio, per essere passato dal mio blog.

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Antonia Mirta Covolan 4 Maggio 2021 - 14:23

Molte grazie x averci messo queste regole sotto gli occhi

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Giacomo Nardone 23 Aprile 2020 - 23:09

Sintesi perfetta!

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Tragicomico 24 Aprile 2020 - 21:57

Grazie Giacomo, spero di averti ancora come lettore.

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Alessandro 27 Aprile 2020 - 13:48

Se mi autorizzi…posto il link su mio blog di questo post..Nulla di cui non si conosceva l’esistenza, ma elencato come la lista della spesa fa paura. Grazie….

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Tragicomico 27 Aprile 2020 - 19:08

Certo Alessandro, fai pure, nessuno problema! Grazie del tuo interessamento.

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SILVANA F WOOD 26 Maggio 2020 - 16:25

sorry I did not take the time to ask permission to share, but this is so what’s going on in Canada it’s so tragic how many people do not see it!

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Tragicomico 26 Maggio 2020 - 22:47

Ok, no problem. The situation is tragic in many parts of the world, people have stopped thinking.

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Tiziano Pieroni 17 Luglio 2020 - 14:50

Sto utilizzando per copia ed incolla sul mio profilo fb. Una regola al giorno. Alcuni comprendono ma sono la minoranza assoluta. Sono convinto che il lavaggio mentale sia giunto ormai alla sua conclusione. Pochissime persone pensano. Una tragedia. Ogni religione promette un paradiso che di fatto abbiamo già ma continuiamo a fare la guerra.

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anna copacjn 20 Luglio 2020 - 18:38

leggete e svegliatevi!!!

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Antonio Ferrara 30 Novembre 2020 - 9:22

Nulla di non condivisibile. Ma siamo sicuri che questo decalogo sia stato stilato da Chomsky? In che occasione? In quale libro/articolo/intervista/intervento?

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Tragicomico 30 Novembre 2020 - 16:33

Ciao Antonio, come scritto nell’articolo, il decalogo è tratto dal libro “Media e Potere”, una piccola opera che raccoglie alcuni saggi scritti dal filosofo americano nel corso degli ultimi anni. Dovresti contattare direttamente la casa editrice per saperne di più.

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Antonio Ferrara 1 Dicembre 2020 - 14:37

https://odifreddi.blogautore.repubblica.it/2015/01/16/il-decalogo-di-chomsky/comment-page-1/
In attesa di procurarmi il libro ”Media e potere” raccolta di saggi di Chomsky, vorrei segnalare questo articolo di Odifreddi che sembrerebbe smentire la paternità chomskyana del decalogo

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Tragicomico 1 Dicembre 2020 - 22:59

Grazie Antonio per questa tua ulteriore precisazione. A volte c’è chi mette nero su bianco quello che alcuni autori dicono durante delle interviste, presentazioni, seminari. Non so se può essere questo il caso. Torno a ripetere che se quella casa editrice ha pubblicato ciò che ha pubblicato si presume abbia l’autorizzazione per farlo, quindi bisognerebbe chiedere anche a loro. Io ho la copia del libricino a casa, e da lì ho tratto questo decalogo.

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FULVIO 30 Dicembre 2020 - 0:08

Perché è così che gli DEI amano divertirsi con i loro giocattoli, non devono più costruire piramidi, e tra poco non dovranno neppure coltivare e mietere il grano….

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Tragicomico 30 Dicembre 2020 - 14:19

Schiavi della modernità.

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Wilma 11 Settembre 2021 - 14:41

Non conoscevo questo personaggio ma da anni parlavo di questi argomenti con amici e conoscenti. Alcuni erano concordi altri no. Sono felice che questi pensieri vengano pubblicati (posso postarli sul mio FB?)
Se la gente fosse meno presa da se stessa si accorgerebbe che il sistema sta manipolando tutti. Svegliatevi e reagite accidenti.

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Tragicomico 12 Settembre 2021 - 23:34

Consiglio la lettura di tutti – o quasi – i testi di Noam Chomsky, davvero illuminante.

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