L’Ostrica Alchimista E La Perla (Alchimia Trasformativa)

Tragicomico
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L’alchimia trasformativa è quel ramo dell’esoterismo in chiave moderna che si occupa della trasmutazione interiore (psicologica e spirituale) dell’essere umano. Una scienza sacra, disponibile per tutti, a patto che si sappia cosa e dove cercare. Perché l’alchimia, studiata e praticata nel mondo quotidiano, offre uno strumento di crescita e di trasformazione davvero esponenziale. Permette di lavorare direttamente sul dolore, sul disagio e sull’insoddisfazione, al fine di staccarsi dalle emozioni negative e trasmutarle in qualcosa di utile ai fini evolutivi. Ma perché paragonare l’alchimia trasformativa ad un’ostrica vi starete chiedendo.
La verità è che l’obiettivo finale dell’alchimia trasformativa è uguale a ciò che si trova all’interno dell’ostrica perlifera: sì, sto parlando della madreperla, un suo prodotto, la perfezione assoluta dal punto di vista naturale che possa esistere a questo mondo. Ma da cosa e come nasce questa perla così preziosa?

All’origine di tutto c’è un corpo estraneo. Spesso si tratta di un granello di sabbia o un parassita, che si deposita per caso all’interno del suo guscio. L’intrusione produce una forte reazione da parte dell’ostrica che, non riuscendo ad eliminare l’intruso e per difendere i suoi tessuti dall’irritazione, inizia ad isolarlo per renderlo inoffensivo. L’ostrica inizia così a secernere una sostanza cristallina liscia e dura, una sostanza che in realtà non è altro che un deposito di vari strati di carbonato di calcio combinato con altri minerali, che originano ovoidi irregolari o sferici. Dopo pochi anni e dopo vari strati, il risultato sarà quello di una bella e splendente gemma di madreperla.

C’è da sottolineare il fatto che, mentre le pietre preziose devono essere sottoposte al taglio e levigate per farne emergere la bellezza, le perle non hanno bisogno di questo processo complementare. Le perle vengono prodotte da questi molluschi con una naturale iridescenza e una lucentezza che nessun’altra gemma al mondo potrà mai possedere.

Ma torniamo all’alchimia trasformativa.
Qual è il nesso con il lavoro dell’ostrica e della perla?! Cos’hanno cercato centinaia di alchimisti nel corso dei secoli? Non cercavano forse la pietra più preziosa di tutte, la pietra dei filosofi, il lapis philosophorum, la pietra filosofale? Non una ricchezza materiale, ma un genere di appagamento eterno e incondizionato, uno stato di armonia interiore non più legato alle situazioni avverse che ci accadono. Esattamente come l’ostrica.

Per l’ostrica quel corpo estraneo, granello o parassita che sia, rappresenta una difficoltà. Lo rifiuta, poiché irrita. Non lo sopporta e vorrebbe espellerlo, ma non ci riesce. E allora decide di mettersi in gioco, inizia a lavorare su di sé nel modo più naturale che conosce: trasforma quell’oggetto estraneo in qualcosa di pregiato, affinché non rappresenti più un fastidio per lei. In altre parole, questa difficoltà interiore la costringe a secernere una materia speciale con la quale avvolge quel granello di sabbia tanto sgradevole, e questo, anziché venire distrutto o espulso, resta all’interno, diviene bellissimo e prezioso, causa ed effetto di una trasmutazione interiore.
E gli alchimisti non hanno forse tentato, per secoli, di trasformare il piombo in oro?

“Disse un’ostrica a un’altra ostrica sua vicina: «Ho dentro di me un gran dolore. È qualcosa di pesante e tondo, e io sono allo stremo». Replicò l’altra ostrica con altezzoso compiacimento: «Sia lode ai cieli e al mare, io non ho nessun dolore in me. Sto bene e sono sana sia dentro che fuori». In quel momento passava un granchio e udì le due ostriche, e disse a quella che stava bene ed era sana sia dentro che fuori: «Sì, tu stai bene e sei sana; ma il dolore che la tua vicina porta in sé è una perla di straordinaria bellezza».”
(Kahlil Gibran – “Tutte le poesie e i racconti“)

Quindi questo fenomeno naturale dell’ostrica non è solo una metafora, ma un vero e proprio esempio vivente di come sia davvero possibile in natura trasmutare qualcosa di negativo, che dà fastidio, in qualcosa di prezioso per noi stessi. Nella trasformazione del granello di sabbia in madreperla sono contenuti i due processi più importanti del lavoro alchemico. Quello di portare la piena attenzione sulla difficoltà, senza cercare di evitarla. E quello di produrre dalla propria stessa sostanza una nuova materia capace di trasformare la difficoltà in un oggetto prezioso.

Il granello di sabbia rappresenta per noi le difficoltà interiori, quelle che viviamo nel quotidiano. E nel momento stesso in cui smettiamo di voler allontanare da noi queste difficoltà, accettandole anziché respingerle, costringeremo il nostro Cuore a produrre una sostanza che trasforma le difficoltà in pietre preziose. Ci vorrà del tempo, è vero, ma l’ostrica ci dimostra che è fattibile. E l’alchimia ci dice che, per vivere una vita piena di serenità e soddisfazione è sufficiente guardare oltre, percepire la realtà oltre l’illusione.
Siate dunque delle ostriche alchimiste, e scoprite cosa si nasconde dietro l’allucinazione dei sensi e delle emozioni.

Vinca dunque la perseveranza, perché, se la fatica è tanta, il premio non sarà mediocre. Tutte le cose preziose son poste nel difficile. Stretta e spinosa è la via de la beatitudine; gran cosa forse ne promette il cielo.
(Giordano Bruno – “La cena de le Ceneri“)

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3 commenti

Gianluca Passerini 29 Giugno 2022 - 16:55

Grazie Ivan , altro bellissimo pezzo , in uno dei periodi più bui della storia , questo che stiamo vivendo , io penso di avere fatto come l’ostrica , grazie anche a te e ad altre persone speciali , ho sconfitto i miei fantasmi e sono rinato a nuova vita , felice come non mai .

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Tragicomico 29 Giugno 2022 - 23:09

Grazie Gianluca, per questo tuo attestato di stima, ma non dimenticare che il merito è tutto tuo se ora respiri un’aria benevola. Un abbraccio!

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Gianluca Passerini 30 Giugno 2022 - 15:38

Sicuramente ci ho messo tanto impegno , ma penso che senza voi avrei avuto bisogno di molto più tempo o forse non ci sarei nemmeno mai riuscito . Un abbraccio a te

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