Essere Centrati: La Centratura Come Fonte Di Equilibrio E Stabilità

Tragicomico
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Centratura, un termine che ricorre spesso in ambito psicologico, esoterico e di crescita personale, dove si fa riferimento all’essere centrati, una condizione interiore fonte di equilibrio e stabilità per il proprio cammino esistenziale. Chi è centrato è una persona che possiede i propri centri – fisico, mentale, emotivo, sessuale – perfettamente allineati, dove ciascuno di essi svolge correttamente il proprio lavoro. È importante fare attenzione al discorso dell’allineamento, poiché il termine centratura possiede, a sua volta, una valenza importante anche in ambito tecnico.

Il dizionario Treccani.it, ad esempio, in merito alla voce centratura afferma che si tratta di un’operazione “con cui l’asse di un pezzo rotante viene fatta coincidere con l’asse di rotazione della macchina”. Quindi abbiamo un allineamento fa due assi. Nell’ambito dell’ottica, invece, la centratura equivale al corretto posizionamento degli occhiali sul volto, ovvero il perfetto allineamento tra la lente e l’occhio.

Essere centrati vuole dire, prima di tutto, essere allineati. Un esempio lampante di centratura, di perfetto allineamento interno/esterno sono i dervisci rotanti, questi meravigliosi danzatori appartenenti al sufismo turco che ruotano vorticosamente su loro stessi fino a raggiungere uno stato di trance. Si tratta di un rituale simbolo del misticismo orientale, la danza sufi (Semà) in questione è esattamente la ricerca del proprio centro, la liberazione dalla materialità per ricongiungersi con il proprio centro, lì dove si trova la verità suprema, cioè l’immutabilità e l’immortalità di tutto. Qualcosa di analogo è stato portato in Occidente dal maestro e mistico armeno Gurdjieff – uno che aveva bazzicato parecchio presso i Sufi – con le sue “danze sacre”.

In ambito musicale troviamo il nostro immenso artista qual è stato Franco Battiato, figura a sua volta strettamente correlata con Gurdjieff. Il suo testo “Centro di gravità permanente” ha molto a che vedere con la centratura di cui sto parlando, in quanto il centro di gravità permanente che va cercando (“Cerco un centro di gravità permanente che non mi faccia mai cambiare idea sulle cose sulla gente”) rappresenta proprio quella condizione interiore che dona equilibrio e stabilità all’essere umano, quello stato di coscienza così permanente da non essere più succube delle circostanze esterne e ordinarie della vita.

“Finora il centro di gravità attorno a cui ha ruotato la nostra vita (che lo accettiamo o no) è stato l’io ordinario. Ed è ancora questo io che spera, valuta, giudica. […]
Fino a che tutta la mia psiche ruota attorno all’io, tutto ciò che è manifesto (che io lo voglia o no) sarà il riflesso dell’autorità di questo io.”
(Jeanne de Salzmann, allieva di Gurdjieff, in “La realtà dell’essere”)

La centratura diventa quindi un atto di bilanciamento interiore, di rafforzamento, in modo da non essere più succubi delle circostanze esterne della vita, circostanze che, attenzione, continueranno a manifestarsi ma avranno un impatto quasi nullo, perché un essere centrato è una persona che sa perfettamente cosa fare, dove andare, chi essere. Essere centrati vuol dire vivere con addosso un forte senso di orientamento, con in tasca i propri obiettivi ed essere capaci di lasciarsi guidare dai punti di riferimento circostanti. Insomma trattasi di una persona che sa esattamente quello che vuole e come ottenerlo.

Al contrario, una persona non centrata è una persona che non ha alcun baricentro, disallineata in se stessa e, per risonanza, vive una realtà che potremmo definire distopica. Detto così sembra un dramma e lo è, è il dramma delle moltitudini di vite ordinarie, vite corroborate da un “io” contaminato, fragile, frammentato, artefatto, un “io” figlio delle pressioni famigliari e sociali, un “io” vittima dei bisogni impliciti, uno “io” destabilizzato dagli scossoni della vita, un “io” incapace di sviluppare il proprio talento, di seguire il mandato, di restare centrato in se stesso.

“A seconda dei colpi che la vita ci ha inferto, nei nostri quattro centri abbiamo età diverse: una persona può essere mentalmente un adulto di quarant’anni, emozionalmente avere otto anni, sessualmente quindici e fisicamente sessanta.”
(Alejandro Jodorowsky in “La Via dei Tarocchi”)

In assenza di centratura la vita è disconnessa dalla fonte, si diventa impotenti, lamentosi e il manifestarsi di sentimenti quali ansia, malinconia, angoscia, paura, è soltanto una delle conseguenze fra le tante. Non dimentichiamoci che l’esterno è una riproduzione dell’interno, se i centri non sono allineati allora l’asse esterno sarà disallineato, pertanto nessuna connessione fra la nostra coscienza e l’esterno, in un mondo prodotto dall’inconscio e dove tutto, semplicemente, accade, senza alcuna volontà e/o potere su di esso.

Ecco, dunque, perché è fondamentale centrarsi. Senza centratura non può esserci crescita, evoluzione, sviluppo, in modo da permettere ai centri rimasti indietro di allinearsi con gli altri per acquisire quella stabilità e quell’equilibrio che tutti ricerchiamo.
Lo strumento principale per iniziare un processo di centratura è l’auto-osservazione. Bisogna iniziare a lavorare dal nostro interno. I vecchi saggi alchimisti direbbero “ambula ab intra”: muoviti dall’interno, non cercare stimoli all’esterno, ma esplora internamente, accendi una lanterna, muoviti lentamente, scopri i vecchi condizionamenti inconsci che non ti permettono una corretta centratura.

Bisogna scoprire quale dei nostri centri predomina sugli altri e se magari sono le nostre funzioni emotive a predominare. Quindi succede che in una situazione dove è richiesto un approccio mentale, invece si agisce a livello emotivo, ma il centro emotivo deve comandare le emozioni, non la mente. Oppure lo stesso centro emotivo, che dovrebbe essere adoperato in un certo momento, viene soppiantato da quello sessuale, quindi non si vive l’emozione ma si reagisce attraverso l’istinto dell’apparato riproduttivo. Non essere centrati, essere disallineati, equivale a vivere in uno stato di disarmonia, guidati da meccanismi inconsci e automatici, senza comprenderne fino in fondo il senso e il significato delle proprie azioni. E delle conseguenze.

Osservatevi, osservate il vostro corpo adesso, sì proprio mentre state leggendo: è rilassato? È contratto? Perché vi trovate in quella posizione? Chi l’ha deciso? E il vostro respiro è regolare? Quali emozioni vi stanno dominando in questo momento? E prima di questo articolo, la vostra mente era presente a se stessa come lo è in questo momento?
Porsi domande di questo tipo è un ottimo modo per iniziare un lavoro di auto-osservazione e per predisporsi all’ascolto di sé, senza emettere alcun giudizio o sentenza verso se stessi, ma un’osservazione attenta produrrà un momento tutto vostro, dove fermarsi equivarrà a interrompere l’esecuzione di automatismi, in modo da rompere gli schemi fissi e iniziare a imporre la propria volontà al proprio apparato psicofisico. Questo farà la differenza, la differenza di chi fa e non lascia che tutto accada, di chi pensa e non è più pensato, di chi sceglie senza più essere scelto.

“Tutto parte dalla costruzione di un nucleo forte, quello che Battiato, e Gurdjieff prima di lui, chiamavano centro di gravità permanente, quel nocciolo forte come l’acciaio e duttile come l’acqua che sa restare immobile anche in mezzo alla tempesta. Questa centratura, di cui ogni uomo saggio prima o poi si bagna le labbra, non è esaltazione dell’ego ma nutrimento dell’essere. È sapere attingere alla fonte per poter irradiare attorno.
Prima di dedicarti alla superficie, perciò, coltiva l’essenza. Non permettere a nessuno di consumarti e non dimenticare mai, neppure per un istante, di prenderti cura di te stesso.”
(Dal mio libroSchiavi del Tempo“)

Essere centrati è l’unico modo per aiutare anche gli altri a concepire la propria centratura. Libertà e liberazione. Ecco perché vale la pena lottare per la propria centratura. Certo non sarà facile, lavorare su stessi è sempre terribilmente faticoso. Ma ne vale la pena. È la sola via d’uscita, osservazione, consapevolezza e cambiamento. Soltanto compiendo degli sforzi in questa direzione possiamo mettere ogni cosa al suo posto.
Nell’universo tutto è concepito come rotante attorno ad un centro: i pianeti ruotano attorno al sole, gli elettroni ruotano attorno al nucleo e l’uomo centrato gravita attorno al proprio cuore. Equilibrio e stabilità. Il resto è soltanto ordinaria follia.

Tragicomico

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8 commenti

Fabrizio Mauro 3 Marzo 2023 - 21:59

Ciao Ivan, bello l’articolo come sempre, avendo letto i libri di Gurdjieff e del suo seguace Ouspensky, è molto chiaro che l’uomo moderno non ha una centratura, perché non ha un IO permanente, ogni pensiero o sensazione dice sempre io. Al suo posto vi sono tantissimi IO divisi, e che il più delle volte si ignorano, non hanno alcuna relazione gli uni agli altri. Ad ogni attimo, l’uomo dice o pensa ‘Io’. Ed ogni volta il suo ‘io’ è differente. Un attimo fa era un pensiero, ora è un desiderio, poi un altro pensiero e così via, senza fine. L’alternarsi di questi IO, sono comandate dalle influenze esteriori. Ecco Battiato quando canta, parla di una centratura, di un io permanente, E non c’è niente che l’uomo sia in grado di controllare i cambiamenti di questi IO, principalmente perché l’uomo non li nota, e non ne ha alcuna idea; egli vive sempre nell’ultimo IO. Lavorare su se stessi, e ricordarsi di se stessi non è facile, ma se si è al consapevoli di come si vive in questa società, prima si comincia e meglio è. Buona vita.

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Tragicomico 4 Marzo 2023 - 18:45

Ciao Fabrizio, grazie per avermi letto. La frammentazione dell’io, per come siamo strutturati, è cosa del tutto naturale, ciò che invece è innaturale è l’assenza di un padrone interiore. Non è un caso che il brano di Battiato “Centro di gravità permanente” di trovi all’interno di un album intitolato “La voce del padrone”. Questo padrone è la centratura di cui parlo, ossia la capacità di allineare i propri centri in modo da mettere ciascun io al proprio posto a svolgere il suo lavoro. Riallineare significa rimettere ordine, per una maggiore efficienza del nostro apparato psicofisico. Un abbraccio.

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paolo 5 Marzo 2023 - 18:45

Ciao Ivan, eh, un argomento da nulla quello della centratura. Si potrebbe dire che è la chiave delle chiavi per poter procedere alla ricerca del vero sé o, se vuoi, della propria anima. Senza una centratura non è possibile guardare il mondo in modo corretto ma, come per ogni cosa, è necessario comprendere anche la complessità di un simile concetto. Come dici giustamente, la centratura deve essere su quattro punti e non uno solo, a causa delle nostre abitudini ciò la rende più complessa da comprendere e percepire. Ogni centratura è collegata ad aspetti sconosciuti di noi, perché tendiamo a lasciarci vivere piuttosto che prendere seriamente in mano la nostra vita e lo facciamo perché temiamo la responsabilità delle nostre scelte, responsabilità che comunque restano tali. Tutto si muove sull’auto-osservazione e non su una tecnica specifica, è come dover imparare ad usare un muscolo sconosciuto che fa male, risulta faticoso muoverlo e può essere anche doloroso, tuttavia è necessario farlo per poter roteare e scoprire qualcosa di più di noi. E dopo tutto questo, c’è altro? C’è da osservare quella sottile e invisibile tensione interiore legata alla rotazione, perché l’equilibrio può essere anche instabile e lo è perché non ci siamo affidati realmente alla vita, all’anima, allo spirito, a Dio. Tendiamo, anche in questo contesto, a voler controllare, gestire, incasellare, strutturare, manipolare ciò che percepiamo e questo destabilizza l’equilibrio. “Vogliamo…”, in realtà lo vuole il nostro io, perché siamo ancora legati alla sua volontà e ciò accade perché non percepiamo il nostro corpo come una unità molteplice dove l’io è importante ma è anche solo uno strumento, piuttosto dell’usuale ricordarci come parti separate e meccaniche. Potrà capitare di perdere di vista i propri punti fissi strutturati in una vita e di sentirci in un turbinio di pensieri instabili, che risvegliano paure passate, presenti e future, ma anche qui è la mente a perdersi. Il miracolo è che in quell’istante ci può essere uno spiraglio di possibilità per scoprire se stessi. Di scoprire una volontà diversa, più ampia, più libera, più profonda. Dipende da noi cogliere l’occasione con una scelta. Chissà se sarò stato chiaro, se sono riuscito a far comprendere il significato profondo di quella tensione. Il vortice non è un evento, il vortice è la vita e noi siamo immersi in essa. Ci sarebbe molto da dire e da raccontare…

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Tragicomico 5 Marzo 2023 - 23:12

Sei stato molto chiaro Paolo e hai ragione, ci sarebbe tanto da dire e da raccontare, ma soprattutto da fare. La centratura richiede di mettersi all’opera con un lavoro su di sé ben strutturato, mirato, quasi chirurgico. Difficile da auto compiersi nella totalità, ecco perché un tempo esistevano scuole esoteriche dove si studiava, ma soprattutto si praticava e si sperimentava tanto, con l’aiuto di un supervisore, prima esterno e poi interno. Ma al giorno d’oggi, nessuno ha più tempo, nemmeno per fermarsi un attimo e chiedersi cosa sono questi centri, dove si trovano, come funzionano… figuriamoci tutto il resto. Ecco perché ti ringrazio per queste tue parole, perché rappresentano un’estensione del mio scritto, un pensiero valido che sarà d’aiuto a molti. Un caro abbraccio e a presto.

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Gianluca 28 Maggio 2023 - 16:30

Grazie a te e a chi ti somiglia mi sento più centrato di prima , sono sempre emozionale perché è una mia caratteristica , ma ho più equilibrio , le sensazioni positive sono più frequenti ma non le esprimo in modo eccessivo , quelle negative le controllo e le trasformo in energia sana , ovviamente si può sempre migliorare , ma penso di avere imparato a osservarmi obiettivamente .

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Tragicomico 30 Maggio 2023 - 14:06

Grazie a te Gianluca, la tua testimonianza è veramente preziosa e bisogna essere veramente onesti con se stessi per raggiungere nuovi traguardi evolutivi. Un caro saluto.

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Gianluca 31 Maggio 2023 - 16:11

E’ vero , penso che siamo equilibrati e liberi mentalmente , di conseguenza onesti con noi stessi . Un abbraccio

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Tragicomico 1 Giugno 2023 - 12:07

Grazie, a presto Gianluca!

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