Ecocidio: Un Crimine Ecologico In Nome Del Progresso

Tragicomico
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Che cos’è l’ecocidio? Si tratta di un eco-delitto, di un crimine ecologico atto a danneggiare e distruggere un ecosistema o un ambiente naturale per un tornaconto economico e produttivo. Uno dei crimini più diffusi in quest’epoca moderna, un’epoca governata da un progresso ormai cieco e sordo verso il lamento di dolore e di sofferenza del nostro pianeta Terra.
La nostra società moderna, infatti, tende a misurare il progresso quasi esclusivamente in termini materialistici: tutto ciò che è prodotto – anche l’oggetto più inutile – viene etichettato come “benessere”. Il concetto di progresso ha assunto a poco a poco un’importanza così dominante da essere ormai al di là di ogni discussione critica. Nessuno vuol sentire parlare di crimine ecologico o, peggio ancora, di ecocidio.

Personalmente, con tutta la mia visione tragicomica della questione, ritengo che si possa affermare senz’ombra di dubbio che un tale concetto di progresso, se portato alle sue logiche conseguenze, distruggerà inevitabilmente ciò che si ripromette di raggiungere. L’aspirazione a diventare sempre più ricchi, anno dopo anno e costi quel che costi in termini ecologici, è destinata a distruggere inevitabilmente le risorse naturali e i sistemi di supporto della vita da cui dipendiamo. Pertanto come possiamo definire questo scempio ambientale se non come un vero e proprio crimine ecologico?

I politici di tutto il mondo, al netto dei fili che li manovrano, si rendono bene conto che il vortice che hanno contribuito a creare si fa sempre più rumoroso, più sporco e più rischioso ma, incitati come non mai da economisti incompetenti, spietati e incapaci di distinguere fra una zolla di terra e un grumo di cemento, non osano fare marcia indietro in questo ecocidio sistematico.
E per quanto ingiusto e perverso possa essere considerato questo sistema di vita, la Terra è riuscita finora a fare fronte a oltre sette miliardi di individui che cercano di realizzare secondo questi principi le loro fantasie materialistiche. È da escludere, però, che riesca a sostenere venti, o addirittura trenta miliardi di individui governati dalle stesse illusioni.

Gli eco-assassini se ne vanno in giro indisturbati in giacca e cravatta col sorriso sulle labbra, protetti dagli interessi dei Grandi Distruttori. Si credono potenti eppure sono schiavi come tutti noi di questa follia collettiva che si chiama mercato, una follia che ignora le leggi dell’universo e insegue quelle del puro profitto.
Il dio denaro è stato messo su un piedistallo smaltato d’oro e sangue e tutto gli è stato sacrificato: i ritmi della Natura, le leggi della Terra, la vita delle creature che la abitano, noi tra le altre mille.
Abbiamo rinunciato alla nostra libertà e ai nostri valori ancestrali per chiuderci dentro la gabbia di una società cieca e crudele, che genera figli geneticamente modificati e poi se ne ciba, dimenticandosi che l’uomo è il cibo che mangia e le azioni che compie, che quel che è fuori è dentro e quel che è dentro è fuori.
(Dal mio libroSchiavi del Tempo”)

Dobbiamo essere tutti consapevoli dell’ecocidio in atto, un attentato verso Madre Natura per sostenere questo ritmo frenetico chiamato progresso, che lacera la Terra, spreme le sue ricchezze, cancella la sua coltre vitale di suolo e di foreste, avvelena la sua aria pura e insozza le sue acque limpide. In tutto questo scenario, l’indicatore più importante del declino ambientale è il livello di reversibilità del danno. L’aspetto ancora più drammatico di questo ecocidio generalizzato è che una generazione umana possa lacerare così gravemente il tessuto vitale di questo pianeta da provocare un danno letteralmente irreversibile per ogni generazione successiva.

A tal proposito mi viene in mente un proverbio in uso fra la comunità dei Navajo, un vero monito per tutti coloro che intaccano senza pietà le risorse naturali a nostra disposizione: “Non ereditiamo la terra dai nostri antenati, la prendiamo in prestito dai nostri figli”.
Dobbiamo riacquisire il desiderio di vivere in armonia con la Terra e di contribuire a un processo di guarigione, regalando a essa tempo e spazio per risanarsi.
Abbiamo realmente il diritto di commettere questo crimine ecologico e di sperperare in questo modo un’eredità naturale così importante? Esistono soluzioni alternative , molto più ecologiche e allo stesso modo funzionali, perché non adoperarle a pieno regime? Che senso ha mandare l’uomo sulla Luna mentre milioni di individui riescono a malapena a sopravvivere sulla Terra? Invece di pensare a usurpare e inquinare anche lo spazio sopra le nostre teste, non sarebbe il caso di pensare prima alla cura e alla bonifica del nostro stesso pianeta, che ci nutre e ci sussiste?

L’uomo è la specie più folle: venera un Dio invisibile e distrugge una Natura visibile.
Senza rendersi conto che la Natura che sta distruggendo è quel Dio che sta venerando.
(Hubert Reeves – “Il mare spiegato ai miei nipoti”)

Ogni volta che un nuovo ettaro di terra scompare sotto cemento e catrame, la capacità produttiva di quel tratto di suolo agricolo va persa per sempre. Ogni volta che una foresta è rasa al suolo, gli animali selvatici scacciati, un fiume e i prati trasformati in edifici, stiamo sostituendo alla natura libera un costrutto artificiale, arbitrario e autoritario.
Dobbiamo smettere di dare per scontata la Terra, questa non è più l’epoca degli indugi e dei ripensamenti. In fin dei conti, è la sola Casa che abbiamo. Lei non è solo Madre, è anche Maestra.
La lezione è sotto gli occhi di tutti, non c’è più tempo, dobbiamo lavorare tutti insieme e sodo per riparare al danno che è stato fatto, così da approfondire la nostra conoscenza di ciò che è andato storto e il perché di questo continuo ecocidio che ha impoverito la Terra nel nome del progresso. E smetterla una volta per tutte di essere solo consumatori e approfittatori; è tempo di tornare a essere guardiani e custodi della nostra Casa.
Prima che sia troppo tardi.

Tragicomico

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14 commenti

paolo 9 Luglio 2023 - 21:25

Una buona disamina. Si può aggiungere solo due ulteriori fatti: i mammiferi “senza un cervello umano” difendono la prole e indietreggiano davanti al pericolo, l’uomo che invece ha un cervello che ritiene essere la differenza sostanziale tra essere umano e animale non lo fa. Bene, allora si può dire che l’uomo è meno di un mammifero. Automatico viene da pensare che lo sviluppo del raziocino non sia stato un progresso ma solo un regresso, oppure, sia avvenuto solo un cattivo uso della mente che egocentricamente vede solo se stessa e non è capace di vedere un essere completo in quanto è troppo piccola e limitata da vivere il suo posto e funzione di organo. C’è una amara verità: abbiamo rinunciato ad essere ciò che siamo, nella completezza, fuori e dentro, responsabilmente. Per fortuna non è così per tutti.

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Tragicomico 17 Luglio 2023 - 9:12

Concordo Paolo, credo si tratti della seconda tua teoria, ossia l’essere umano ha perso gran parte delle sue potenzialità, se le è lasciate sottrarre in favore di un sistema che lo vuole sempre più cieco, sordo, incapace di sentire e ragionare. Ecco perché certi soprusi ecologici possono continuare a esistere, proprio perché nessuno vuole vedere il pericolo che si nasconde dietro ad essi. Ma il conto da pagare, prima o poi, arriva sempre.

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paolo 18 Luglio 2023 - 11:14

Certo Ivan, e saranno i nipoti e i figli dei nipoti a pagare il conto. Noi torneremo con la reincarnazione? Chissà … Certo è che ognuno di noi ha fatto quanto poteva, quanto le risorse gli permettevano, quanto la società permetteva. Perché diciamo la verità: non puoi cambiare o far ragionare chi non vuole cambiare o ragionare. A volte ci si sente fuori dalla realtà di questo mondo. Un film che mi colpì molto è stato “Segnali dal futuro” del 2009 con Nicolas Cage. Un film che non lascia spazio a nessuna buona soluzione ma solo la morte. Un film di fantascienza che spesso viene ignorato perché fa male, fa male dentro, e pensare che senza saperlo da moltissimi anni, prima del 2000, su una mensola della mia casa c’è un sasso nero che trovai nel letto di un torrente.

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Tragicomico 19 Luglio 2023 - 8:09

Purtroppo, spesso e volentieri, la “fantascienza” anticipa i tempi e si rivela essere una lettura visionaria del futuro, a meno che qualcosa non cambi nell’immediato presente. Grazie ancora del tuo commento Paolo, a presto!

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Chiara 8 Agosto 2023 - 23:59

Che il sasso nero torni nel torrente dove stava. Perdonerai la provocazione.

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paolo 20 Marzo 2024 - 14:15

Chiara, figurati, nessuna provocazione. Il sasso è ancora con me e fa parte di una storia personale, poi visto che la storia non si può cancellare neppure rimettendo le cose al loro posto, perché rimettere quel sasso nel torrente? In merito ai sassolini che ci portiamo dietro, sono ben altri da riportare nel torrente della vita e che invece troppo spesso restano nelle nostre scarpe.

Fabrizio Mauro 9 Luglio 2023 - 21:29

Ciao Ivan, il nostro pianeta esaurisce sempre in anticipo la propria bio-capacità, ossia le risorse naturali a disposizione per ciascuno dei suoi abitanti. Questo significa che l’umanità inizierà a sfruttare i beni che in teoria sarebbero stati destinati all’anno successivo. Questo è solo un esempio sopra citato, ma ce ne sarebbero centinaia da elencare, finchè l’uomo sfrutta l’uomo, che i governi stanziano più fondi per le multinazionali dei combustibili fossili, che per l’ambiente, si fanno summit per salvaguardare il pianeta, e buona parte dei capi di governo che vi partecipano arrivano per due terzi con aerei privati, questo non è ecostenibile per il pianeta. Ci sono degli stati come la Giamaica, che riesce ad arrivare quasi alla scadenza naturale dell’anno con un overshoot day fissato al 20 dicembre. A questo ritmo, consumiamo 1,7 pianeti in più di quello che abbiamo a disposizione viviamo come se avessimo un pianeta di riserva, un ecocidio come dici tu nel tuo articolo. Non so che mondo troveranno i miei nipoti fra un po di decenni, ma sicuramente di questo passo non siamo sulla giusta strada. Pieghiamo la natura come fosse una normalità della modernità e invece ci si ritorce contro con calamità e disastri con sempre maggiore intensità. Storpiamo il significato delle parole che da inceneritore lo chiamiamo termovalorizzatore, gli zoo li chiamiamo bioparco con animali che vivono in cattività e in quelle condizioni non assomigliano neppure ai loro simili che vivono in natura per le condizioni incui vivono.Siamo noi stessi la causa di noi stessi diceva Giordano Bruno, se non ci sarà un cambio di paradigma da parte dei colpevoli che sono gli esseri umani, sicuramente di questo passo ci andremo presto a schiantare e l’impatto sarà devastante.
PS. Non comprare cose inutili, eliminare il superfluo, e prima di comprare qualcosa chiediamoci se ci serve veramente, perchè il denaro è una merce di scambio, il tempo è la cosa più preziosa e di questo passo ne resterà sempre meno. Buona vita a tutti.

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Tragicomico 17 Luglio 2023 - 9:21

Quanta verità nelle tue parole caro Fabrizio. Produciamo econsumiamo troppo, ma soprattutto, produciamo e consumiamo male! Troppe coseinutili, alimenti gonfiati, oggetti pieni di sofisticazioni inutili, sprechi diogni tipo, ci stiamo davvero tirando la zappa sui piedi come civiltà e lostiamo facendo sulla pelle di Madre Terra, colei che ha la sola “colpa” diospitarci. E noi per ringraziarla la derubiamo ogni minuto, commettiamo ognisorta di violenza nei suoi confronti, solo per mantenere in piedi un sistemaeconomico che ormai si è mostrato come NON SOSTENIBILE. Ma è molto più facilegirare la testa dall’altra parte, che ammettere di avere fallito. Del resto, ilconto salato verrà pagato in gran parte dalle prossime generazioni. Semmairiusciranno a resistere su questo pianeta al collasso.

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Maria Antonietta 28 Agosto 2023 - 15:36

Credo che il tempo sia ormai scaduto e tornare indietro sia impossibile. Mi faccio una domanda: noi occidentali che abbiamo tutto o che pretendiamo di avere tutto e subito siamo in grado di rinunciare al nostro stile di vita? Purtroppo credo di no, siamo andati troppo oltre. Il protocollo di Kioto sul riscaldamento globale venne pubblicato l’11 dicembre 1997, ben 26 anni fa, anche se entrato in vigore solo nel 2005. Circa 200 gli stati che hanno aderito e ratificato il trattato… Il risultato di questo e di tanti altri trattati e accordi internazionali che si sono susseguiti nel tempo? E’ sotto i nostri occhi. La responsabilità? Di tutti noi. Sinché non riusciremo a renderci conto che tutti noi, chi più chi meno, siamo responsabili di questo scempio, le cui conseguenze ricadranno sulle nostre stesse teste, il destino della vita sulla nostra madre terra, così come la conosciamo, è segnato.

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Tragicomico 28 Agosto 2023 - 22:54

L’essere umano moderno è estremamente avido, se fa un passo indietro poi ne fa tre in avanti, non è disposto a mollare la presa, anzi, vuole sempre di più. E chi, in questa finta corsa verso il benessere è rimasto indietro, ora vuole primeggiare, è disposto a tutto in questa assurda competizione che, sono d’accordo, alla lunga non vedrà nessun vincitore, ma soltanto vinti.

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EDOARDO 14 Novembre 2023 - 16:39

Ancor prima che l’uomo venisse sulla terra già era in atto tutto questo. Ci ricordiamo di Adamo che mangiò la mela per somigliare a Dio? Bene con il passare dei secoli l’uomo ha sempre desiderato questo, essere padrone del mondo e di comandarlo con tutto quello che esso contiene, come Dio. Così al posto della mela ha costruito l’armagheddon che ci scaccerà tutti, non più dal paradiso terrestre, ma dalla terra ridotta oramai in un inferno dove vivono bene solo i mostri satanici.

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Tragicomico 15 Novembre 2023 - 9:27

Ciao Edoardo, personalmente non la vedo come una questione di “peccato originale”, l’uomo non può essere colpevole per il solo fatto di essere nato. Credo invece che dalla Rivoluzione industriale in poi l’uomo abbia letteralmente dimenticato che se vive e si alimenta, è solo perché Madre Terra gli fornisce ancora del cibo, dell’aria e dell’acqua, e l’uomo dovrebbe fare di tutto per preservare queste ricchezze. Invece sta facendo l’esatto contrario.

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edoardo 16 Novembre 2023 - 15:27

Hai pienamente ragione mi sono espresso male considerando per altro che non sono credente. Non avevo nessuna intenzione di “peccato originale” volevo fare degli esempi brevi ma evidentemente non ci sono riuscito. Comunque grazie.

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Tragicomico 17 Novembre 2023 - 17:59

Edoardo non esiste giusto o sbagliato, esistono punti di vista e riflessioni e la tua è certamente valida. Non so se l’uomo si sia sentito “Padrone” da sempre, molti culti non cristiano dimostrano ancora oggi come ci fosse una devozione totale verso Madre Terra, l’unica vera nutrice. Il resto la storia l’ha dimostrato ampiamente, l’uomo si è sentito sempre più Padrone, fino a sovrastare tutto e tutti.

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