“Il Discorso Tipico Dello Schiavo” di Silvano Agosti (Da Leggere E Condividere)

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Silvano Agosti è uno scrittore, regista e poeta bresciano che reputo una delle migliori “voci fuori dal coro” del panorama nazionale. Per rendergli omaggio pubblico questa sua splendida e “spietata” analisi di qualche anno fa con Fabio Volo come intervistatore, sulle attuali condizioni lavorative dell’uomo di oggi. Una disamina verbale che descrive molto bene l’uomo moderno, perché al di là degli slogan di una civiltà ormai ritenuta “libera”, è comunque “costretto” a vivere in condizioni di lavoro e di vita che gli tolgono non solo la dignità, ma anche il tempo di vivere, dei perfetti schiavi del tempo (titolo di un mio libro).

L’autore ci offre quindi una critica spietata agli stili di vita moderni e a chi decide di avallarli perchè tanto “così fan tutti”. Secondo Agosti, infatti, per tutta la vita ci facciamo il discorso tipico dello schiavo, convincendoci di essere soddisfatti, che è giusto così e che non c’è altra via d’uscita. Non a caso ci ammonisce sul non mettere i fiori nelle nostre celle, altrimenti finiremo con l’amarle e perdere così il desiderio più importante: la libertà di vivere! Quella libertà che descrive molto bene in uno dei suoi libri più famosi: “Lettere dalla Kirghisia“.

Di seguito pubblico il testo e il video di questa intervista perché sono esaurienti meglio di ogni mia parola.

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  • Silvano Agosti: «Uno degli aspetti più micidiali dell’attuale cultura, è di far credere che sia l’unica cultura. Invece è semplicemente la peggiore. Beh, gli esempi sono nel cuore di ognuno, per esempio il fatto che la gente vada a lavorare sei giorni alla settimana è la cosa più pezzente che si possa immaginare.
    Come si fa a rubare la vita agli esseri umani in cambio del cibo, del letto, della macchinetta?!
    Mentre fino ad ieri credevo che mi avessero fatto un piacere a darmi un lavoro, da oggi penso: “Pensa a questi bastardi che mi stanno rubando l’unica vita che ho, perché non ne avrò un’altra, ho solo questa, e loro mi fanno andare a lavorare 5 volte, 6 giorni alla settimana e mi lasciano un miserabile giorno; per fare cosa? come si fa in un giorno a costruire la vita?!”
    Allora, intanto uno non deve mettere i fiorellini alla finestra della cella della quale è prigioniero perché sennò anche se un giorno la porta sarà aperta lui non vorrà uscire.
    Deve sempre pensare, con una coscienza perfetta: “Questi stanno rubandomi la vita, in cambio di due milioni e mezzo al mese ( di lire N.d.r.) bene che vada, mentre io sono un capolavoro il cui valore è inenarrabile”.
    Non capisco perché un quadro di Van Gogh debba valere 77 miliardi e un essere umano due milioni e mezzo al mese, bene che vada.
    Secondo me, poi, siccome c’è un parametro che, con le nuove tecnologie, i profitti sono aumentati almeno 100 volte, e allora il lavoro doveva diminuire almeno 10 volte! Invece no! L’orario di lavoro è rimasto intatto. Oggi so che mi stanno rubando il bene più prezioso che mi è stato dato dalla Natura. Pensa alla cosa più bella che la Natura propone, che è quella di, mettiamo, di fare l’amore, no?!
    Immagina che tu vivi in un sistema politico, economico e sociale dove le persone sono obbligate, con quello che le sorveglia, a fare l’amore otto ore al giorno; sarebbe una vera tortura, e quindi perché non dovrebbe essere la stessa cosa per il lavoro che non è certamente più gradevole di fare l’amore, no?!
    Per esempio il fatto che la gente vada a lavorare sei giorni alla settimana, certo c’ho mica il mitra alla nuca, lo faccio, perché faccio il discorso: “Meglio leccare il pavimento o morire?”
    “Meglio leccare il pavimento”. Ma quello che è orrendo in questa cultura è che “leccare il pavimento” è diventata addirittura un’aspirazione, capisci?
    Ma è mostruoso che il tipo debba andare a lavorare 8 ore al giorno e debba essere pure grato a chi gli fa leccare il pavimento, capisci?
    Tutto ciò è oggettivamente mostruoso, ma là dove la coscienza produce coscienza, tutto ciò è effettivamente mostruoso.»
  •  Intervistatore (Fabio Volo): «Sì va be’ ma ormai è irreversibile la situazione».
  • Silvano Agosti: «Sì, tu fai giustamente un discorso in difesa di chi ti opprime, perché è tipico dello schiavo, no?! Il vero schiavo, il vero schiavo difende il padrone, mica lo combatte.
    Perché lo schiavo non è tanto quello che ha la catena al piede quanto quello che non è più capace di immaginarsi la libertà.
    Ma rispetto a quello che tu mi hai detto adesso: quando Galileo ha enunciato che era la Terra a girare intorno al Sole, ci sarà sicuramente stato qualcuno come te, che gli avrà detto: “Eh sì! Sono 22 secoli che tutti dicono che è il Sole che gira intorno, mò arrivi te a dire questa stronzata, e come farai a spiegarlo a tutti gli esseri umani?” e lui: “Non è affar mio, signori!”.
    “Allora guarda, noi intanto ti caliamo in un pozzo e ti facciamo dire che non è vero, così tutto torna nell’ordine delle cose”. Hai capito perché tutto l’Occidente vive in un’area di beneficio? Perché sta rubando 8/10 dei beni del resto del Mondo.
    Quindi non è che noi stiamo vivendo in un regime politico capace di darci la televisione, la macchina, no!
    È un sistema politico che sa rubare 8/10 a 3/4 di Mondo e dà un po’ di benessere a 1/4 di Mondo, che siamo noi. Quindi, signori miei, o ci si sveglia, o si fa finta di dormire, o bisogna accorgersi che siete tutti morti!
    Silvano Agosti

Si dice che il lavoro nobiliti l’uomo. Sarà vero?

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5 commenti

Maurizio 29 Dicembre 2019 - 8:22

Analisi condivisibile ma manca la proposta di un sistema alternativo in grado di darmi lo stesso tenore di vita…

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Tragicomico 29 Dicembre 2019 - 10:10

Ciao Maurizio, concordo, questo suo discorso è più che altro un’analisi del problema in sé. Mi permetto di aggiungere che una fase più riflessiva e propositiva l’ho affrontata io personalmente nel mio libro “Schiavi del Tempo”. Un testo che si presenta come un confronto, tra autore e lettore, su di un argomento di vitale importanza: il tempo e l’uso che ne facciamo. E naturalmente non mancano argomenti come il lavoro e il consumismo sfrenato. A presto!

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Luca 2 Febbraio 2024 - 0:07

E se scoprissi che quel “tenore di vita” non sia così vitale come credi? Ma potresti essere felice con meno? E se proprio quel “tenore di vita” sia una delle catene di cui il sig. Agosti sta parlando?
Ci hai mai pensato?
A me sembra che il nostro tenore di vita sia composto per il 90% da cose futili… e tutto questo funga da specchio per le allodole affinché si viva da schiavo.

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Gianluca Passerini 15 Maggio 2022 - 15:50

Parole giustissime , ho lavorato in fabbrica 8 ore al giorno e a volte mi accusavano di svogliatezza perché non ne facevo 9 o 10 , in parte mi rendevo conto di essere schiavo ma non mi ribellavo del tutto per paura della disoccupazione . Oggi sono io il capo di me stesso ed è senza dubbio una vita migliore , lo apprezzo tanto anche perché ho sofferto , direi che se c’è una cosa positiva è questa .

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Tragicomico 16 Maggio 2022 - 22:54

Riesco a capirti Gianluca, visto che arrivo dallo stesso “percorso”. Ma come si dice, per capire quello che si vuole, bisogna capire prima quello che NON si vuole. Anche lavorativamente parolando.

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