Sono Credente Ma Non Praticante (Il Cattolicesimo Degli Italiani)

Tragicomico
17,5K letture

Sono credente ma non praticante” è una delle risposte che ricevo spesso dai cattolici “moderni” italiani, ovvero da coloro che si credono Cattolici ma non praticano il cattolicesimo. In altre parole, secondo questo nuovo stile religioso, il Credente è pienamente convinto dell’esistenza di Dio, mentre il Praticante è colui che segue attivamente e scrupolosamente le pratiche di una religione. E, sempre secondo questa nuova religione moderna, è possibile credere in un Dio appartenente ad una religione, ma non seguire i dogmi stessi della religione. Quindi, paradossalmente, nella religione cattolica di oggi abbiamo i credenti da una parte, e i credenti praticanti dall’altra!

La causa di questa scissione, sempre secondo il credente ma non praticante, è la sua avversione verso la Chiesa Cattolica e verso l’accentramento di potere che c’è stato a favore del Vaticano. Considera gli stessi Dogmi della Chiesa Cattolica come “troppo severi” e “fuori moda”, e rinuncia così di osservarli. È giusto? È sbagliato? Incoerenza? Francamente non mi sento di biasimarlo, considerando il fatto che la dottrina ufficiale attuale della Chiesa vieta i rapporti sessuali prematrimoniali, il divorzio, l’omosessualità, l’aborto, l’eutanasia, e quant’altro. Senza tralasciare i molteplici casi di pedofilia che si sono perpetuati negli ambienti ecclesiastici. Quindi il credente ma non praticante diventa, in molti casi, un credente anticlericale.

E fin qui ci siamo. Poi si prospetta un altro nodo religioso, a mio avviso ancora più difficile da sciogliere. E mi riferisco al fatto che il 69% dei cattolici non ha mai letto i Vangeli (fonte: Famiglia Cristiana), ma la cosa divertente è che si proclamano “credenti”, ed il 17% di costoro è anche praticante! Ancora, per il 30% i Vangeli “sono tutti uguali”. Per quanto riguarda poi il Vecchio Testamento, si arriva all’86% di Cattolici che non lo hanno mai letto. Come quasi nessuno ha mai letto per intero gli Atti e le Lettere degli Apostoli, parte integrante del Canone Cristiano, anzi, la maggioranza dei Cattolici non sa neanche cosa sono. Eppure si dichiarano Cattolici! Figuriamoci, poi, se iniziamo a parlare di vangeli apocrifi! Mi viene da pensare che avesse ragione il matematico Piergiorgio Odifreddi quando in un’intervista rispose: “Se dovessi convincere qualcuno a non credere, gli direi di leggere la Bibbia”.

A questo punto viene difficile pensare che si possa essere coscienziosamente un credente ma non praticante. Che cosa significa? Come si fa credere in un Dio “sponsorizzato” dalla tua religione e non seguire i dettami stessi della religione, non conoscere i testi sacri e cosa quel tuo Dio in cui credi proclama?! Perché parliamoci chiaramente, il Dio che appartiene alla religione cattolica è diverso da quello idolatrato dalle altre e oltre trenta mila religioni, dottrine, scuole filosofiche, credenze, sette e culti tribali che esistono su questo pianeta. Ognuna delle quali ha dato vita ad un Dio e un messia “ad personam”, oltre a santi, divinità, spiriti, sciamani, maghi e stregoni in una quantità infinita, fatti ad uso e consumo in ogni epoca.

Non conoscere le sacre scritture, non praticare la propria religione, eppure ritenersi Credenti! Ma ha davvero un senso? Sono giunto alla conclusione che in realtà, da quello che vedo, il Cattolicesimo degli italiani è una Religione di comodo e il non praticante è l’artificio letterario di chi non ama assumere le sue responsabilità dinanzi alle proprie scelte. Perché se decidi di appartenere ad una religione, allora segui e rispetti la tua religione, altrimenti è molto più onesto e sincero mettersi in cammino, spogliarsi delle proprie convinzioni e incamminarsi alla ricerca di qualcosa di tuo, di personale, che senti veramente, e non per sentito dire. Perché come disse una volta Carmelo Bene: “Vivo in un Paese dove tutti credono in Dio e nessuno se ne interessa. Io non credo in Dio ma me ne interesso molto”.

Tragicomico

I MIEI LIBRI PER VOI

 

Nei miei libri troverete spunti di riflessione per esplorare il significato della vostra esistenza.
Affronteremo insieme temi come il tempo, la felicità, l'amore, la libertà, il dolore e la rinascita.
Vi accompagnerò in un percorso introspettivo per riscoprire la vostra vera essenza.
Perché la vita è un dono prezioso e va vissuta con consapevolezza.
Scegliete il libro che risuona in voi e fatevi un regalo.
Buona lettura!

21 commenti

SARA 18 Giugno 2020 - 12:17

Complimenti, il ragionamento non fa una piega. L’ho sempre intuito, anche rispetto a me stessa, ma non avrei saputo trovare parole più efficaci per esprimerlo. Grazie!

Rispondi
Tragicomico 19 Giugno 2020 - 22:20

Grazie a te Sara, per essere passata a leggermi.

Rispondi
Rita Gallo 25 Dicembre 2020 - 15:10

La sua riflessione e’ perfettamente presentata, si crede ma non si pratica, e allora? perche’ dichiararsi Cattolici.

Rispondi
Tragicomico 26 Dicembre 2020 - 11:06

Domanda lecita.

Rispondi
Matteo 27 Dicembre 2020 - 0:09

Buonasera

Tutte considerazioni legittime, acute e calzanti.
Forse ci dichiariamo cattolici (anche io rientro nelle “sue” statistiche) solo Per il fatto di sperare nella cosiddetta vita eterna.
Mia nonna e mia mamma mi hanno educato al cattolicesimo (non in maniera ferrea) e in fin dei conti, i valori trasmessi dal cattolicesimo moderno, a mio parere, possono essere ritenuti corretti.
Il fatto è che questi valori ci venivano spiegati in modo sintetico durante i corsi di dottrina adolescenziali o a scuola nell’ora di religione.

Leggere l’antico testamento per intero, credo sia impresa ardua.
Peró a mio modesto avviso, il dilemma Che un buon Cristiano dovrebbe porsi è: seguire il vecchio testamento (sintetizzandolo > legge del taglione) oppure il nuovo testamento (sintetizzandolo > porgi l’altra guancia).
Sono testi che esprimono valori differenti.

Infine, se ci leggessimo un po’ di storia antica, scopriremmo che i precetti della chiesa cattolica si basano su 2 cose:
1) L’interpretazione del Cristianesimo secondo Paolo (diventato poi San Paolo)
2) Concilio di Nicea presso il quale si discusse ampiamente sulla natura di Gesù; in tale sede fu deciso che Gesù e‘ stato GENERATO E NON CREATO DALLA STESSA SOSTANZA DEL PADRE

Aggiungendo che Gesù’ era di religione ebraica e non aveva nessuna intenzione di fondare una nuova religione, mi pare abbastanza evidente che se ci fermassimo qua, a diventare atei, sarebbe un attimo.

Ma la speranza di un domani eterno, ritengo che porti “l’uomo medio” (in cui anche io mi colloco) a sostenere SONO CREDENTE MA NON PRATICANTE.

Rispondi
Tragicomico 27 Dicembre 2020 - 17:40

Ti ringrazio per il tuo commento intelligente Matteo. Ci tengo a sottolineare che il senso dell’articolo non è considerare l’essere “credente ma non praticante” una colpa, bensì un nonsense. Del resto, ci sarà un motivo se ancora oggi, tutte le comunità umane più vicine alla Terra non adorano nessuna divinità, non hanno un Dio, non praticano culti e non professano fedi religiosi. Questo per collegarmi alla tua “speranza di un domani eterno”, che non esiste fra queste popolazioni, che non hanno mai sentito il bisogno di inventare artifici per darsi una ragione di vita. E’ qui che a mio avviso pecca la religione cristiana, nella pretesa di “offrire” qualcosa in fondo non ci serve.

Rispondi
Carlo Grotti Trevisan 30 Marzo 2021 - 1:04

Mi sembra un giudizio gratuito sul prossimo.
Che uno sia credente, non credente, praticante ecc.. Sono fondamentalmente affari suoi. É una sfera personale quella della fede. Io penso che chi si comporta bene quando morirà avrà indietro in un’aldilà quello che ha seminato. Indipendentemente da tutte le etichette che le persone vogliono applicare e dalle dita che puntano.
Non ho idea di cosa ci sia “la dietro” oltre la vita.
Non c’è il nulla, perché non possiamo venire dal nulla, nemmeno da un punto di vista scientifico il nulla non genera niente. Se dopo la morte ci fosse il nulla, non esisterebbe nulla. Invece esiste tutto, esistiamo noi, e non siamo uguali ma siamo buoni e cattivi. E senza la bontà non esisterebbe la cattiveria, e viceversa, l’ago della bilancia esiste poiché esistono i contrappesi.
Sono un credente non praticante.
Ma non penso proprio di essere un italiano medio.. Parlo 4 lingue, ho una laurea in una materia scientifica presa all’estero e un diploma di accademia in una materia artistica.
Non giudico il prossimo, perché ha un percorso diverso dal mio, e non voglio essere giudicato, se non che sulle mie azioni. La mia sfera personale é frutto di riflessioni che non devono rispondere ad etichette o provocazioni.
Un percorso spirituale mi eleverebbe ma arrivo a capire di non essere in grado di affrontarlo. Beato chi ci riesce, qualunque sia la sua religione.
Le religioni sono come le cucine, le lingue, ogni cultura interpreta a modo suo qualcosa che sente.
Dio accoglie chi si comporta bene e ha consapevolezza di farlo. E respinge chi consapevolmente sceglie il male. Questo é quello che penso e che ho imparato.

Rispondi
Tragicomico 31 Marzo 2021 - 19:26

Lei crede in un dio giudicante, quindi, di conseguenza, non può che essere condizionato nelle sue azioni quotidiane, di conseguenza la pratica diventa fondamentale, ecco perchè esiste la religione con i suoi dogmi. Per il resto potrei anche concordare con la sua analisi.

Rispondi
Luciano Volpato 12 Giugno 2021 - 15:56

Mi guardo intorno e vedo morte,sofferenza, ingiustizie. Mi sono sempre chiesto come si possa conciliare l’esistenza di un dio infinitamente buono, onnipotente e onnisciente con la presenza del male nel mondo. Non sono riuscito a trovare una risposta. O forse una risposta c’è: non può esistere un dio. Grazie per il tuo bellissimo blog.

Rispondi
Tragicomico 13 Giugno 2021 - 23:23

Grazie a te Luciano, per questa tua riflessione, seppur “estrema”, ma condivisibile sotto certi punti di vista. Un abbraccio

Rispondi
Pier 27 Maggio 2023 - 19:35

Perché permette all’uomo di esistere, per salvare personalmente ogni sua pecora preconosciuta prima della fondazione del mondo. Quando il loro numero sarà completo allora verrà il giorno del Giudizio ed il male non sussisterà più all’infuori degli uomini stessi e degli angeli decaduti, rilegati in uno stato di perenne separazione dal Sommo Bene, Somma Bellezza che è Dio, Gesù Cristo nostro Signore dove vivrà nei suoi santi e tra i suoi angeli.

Risposta di un Cattolico osservante

Rispondi
MARIO FASANI 24 Agosto 2021 - 17:08

Condivido pressoché tutto. Ma, al di là di ogni religione, considero l’aborto un vero delitto. Con stima.

Rispondi
Tragicomico 25 Agosto 2021 - 22:55

Rispetto il tuo punto di vista Mario, è un argomento tanto ostico quanto situazionale, difficile parlarne tramenti dei “commenti”. Ti ringrazio per la stima, un abbraccio.

Rispondi
Vincenzo 17 Settembre 2021 - 22:49

Appartenente ai “credenti non praticanti” ho letto con estremo interesse. Ritengo tutto debba essere oggetto di grande riflessione, comprendendovi la citata “vita eterna”, quelli che definisco credenti per comodo. Appartengo a quelli che mettono sempre in dubbio il proprio credere e che comunque sperano di crederci sempre di più, che provano enorme sollievo, quando entrano magari in una piccola chiesetta e sentono qualcosa. Sarà forse la mia poca cultura, l’essere nato e cresciuto in un piccolo paesino, dove il metafisicò e la vita quotidiana, che mi portano a questa domanda: ma davvero si ritiene che per essere credenti, si debba leggere le Sacre Scritture, ma davvero non si riesce a prendere in considerazione, che si possa essere credenti per un qualcosa che viene da dentro, perché se così fosse, come si potrebbe ritenere la fede un dono.

Rispondi
Tragicomico 18 Settembre 2021 - 17:47

Ciao Vincenzo, innanzitutto grazie per la tua onestà intellettuale, trovo che sia fondamentale per un approccio riflessivo. Detto questo, non sono io a ritenere validi i dogmi e le imposizioni, ma è chiaro che se ritieni di essere cattolico, e poi non pratichi il cattolicesimo (perchè non vuoi, perchè non lo conosci, perchè non ci credi nemmeno tu), allora viene a mancare un nesso fondamentale, che mi fa capire che credi solo perchè altri credono, e non perchè senti. Perchè chi sente, non ha bisogno di dare un nome a ciò che sente. Lo fa suo e basta, in silenzio, senza simboli, senza comandamenti, provando ad illuminare la strada di chi si è perso in mezzo a questo groviglio di esistenze.

Rispondi
Anna 1 Aprile 2024 - 2:46

Si è credenti ma non praticanti nel momento in cui una religione esterna corrisponde non pienamente alla tua idea di religione interna (ovviamente non del tutto innata, ma in parte appresa per educazione, in questo caso cattolica). Il punto per me cruciale è che se il credente praticante segue al 100% i dogmi, chi si definisce credente non praticante potrebbe seguirli al 20 come al 90%… È una locuzione che di per sé apre a molte sfaccettature: i credenti praticanti sono tutti uguali, i credenti non praticanti sono potenzialmente tutti diversi.

Rispondi
Antonio 2 Ottobre 2021 - 20:46

Lo schema è : Dio, Religione, Essere Umano. Quindi per arrivare a Dio devi passare per la religione. Però Dio ha creato l’uomo, quindi lo schema dovrebbe essere semplicemente questo: Dio, Essere Umano. Le religioni sono state create dall’uomo, magari con l’intento di avvicinarci a Dio, ma in pratica creando solo divisioni tra i praticanti dei diversi credi.

Rispondi
Fabrizio Mauro 21 Ottobre 2022 - 16:09

Ciao Ivan, bello il tuo articolo, io non sono credente per scelta, anche se da piccino sono stato indirizzato ad andare a dottrina e in chiesa. Dal mio punto di vista penso che le religioni dividono gli uomini, ogni persona ha il suo credo, niente da dire su chi pratica una religione, qualunque possa essere la scelta che fa. Resto del parere che credere è nemico di conoscere, pertanto l’unica cosa che posso credere è un creatore, per tutto quello che vediamo, la luna, il sole, le stelle, la natura in tutto suo splendore, tutto il resto è creazione artificia dell’uomo.

Rispondi
Tragicomico 23 Ottobre 2022 - 11:49

Sono d’accordo con te Fabrizio e una cosa è certa: essere scevri da religioni, dogmi e imposizioni culturali favorisce una visione delle cose molto più ampia, con un approccio olistico verso la vita.

Rispondi
Ugo caramagno 7 Febbraio 2023 - 19:53

Sono credente e praticante. Il messaggio di Gesù è un messaggio di salvezza che ci aiuta ad essere più uomini, a migliorare il nostro rapporto con il Creato e con gli uomini, a dare un senso più profondo al nostro essere nel mondo. Mi sono sempre posto all’interno della comunità cristiana il problema dei credenti non praticanti e come cercare di avvicinarli alla Chiesa. Sento vivo il bisogno di approfondire il mio essere cristiano anche grazie al confronto che può venire da chi è lontano dalla Chiesa per cercare di colmare il solco che spesso ci divide. Quello che Gesù chiede a ciascuno di noi è quanto hai amato nella tua giornata non per sentirsi migliori degli altri ma per essere in armonia con il prossimo.

Rispondi
Tragicomico 1 Aprile 2024 - 23:10

Concordo sul fatto che il messaggio di Gesù, incentrato sull’amore e sulla compassione, abbia un valore intrinseco in quanto promuove principi di uguaglianza, rispetto e altruismo che sono universali e necessari per una società migliore.
Per la mia visione del mondo non si basa sulla fede in un Dio cattolico. Ritengo che la moralità e l’etica possano fiorire indipendentemente da una religione specifica, motivo per cui ritengo anche che la ricerca del senso e del significato nella vita può essere intrapresa attraverso vari sentieri, non solo quello religioso.

Rispondi

Lascia un commento!

Articoli che ti potrebbero interessare