Il mondo di oggi sarà pure tecnologico e grazie ai mezzi tecnologici è possibile reperire scene di sesso all’infinito e per ogni gusto, ma bisogna anche dire che tutto ciò non compensa affatto l’ignoranza più totale che impera su questo argomento così vitale. L’energia sessuale nel mondo viene utilizzata male, dispersa inutilmente, e molta gente è totalmente ignara della forza energetica a propria disposizione. Nella società moderna le persone parlano del sesso attraverso eufemismi o doppi sensi, ci si scherza per non farne un dramma, visto soprattutto i complessi religioso-culturali che sottostanno dietro ad una semplice funzione naturale.
Un tempo era considerato “sacro” tutto ciò che permetteva una crescita interiore dell’individuo. Così com’era ritenuto sacro ogni mezzo che permetteva di avvicinarsi a Dio. E il sesso rientrava nel “divino”, a differenza di oggi che rientra nella sfera dei “deviati”: persone pressoché impotenti e allo stesso tempo morbosamente ossessionati dal sesso.
Nelle epoche passate l’istruzione sessuale era molto importante, si conosceva bene la forza dirompente nascosta dentro questa energia. Fare sesso significava avere uno scambio di esperienze e di energie con l’altra persona e, soprattutto, l’atto sessuale in sé, fatto con totale presenza mentale, ti permetteva di accedere al “qui e ora” attraverso la percezione del proprio corpo, e del corpo del partner partecipante all’atto.
Purtroppo, però, col tempo sono arrivati i dogmi, la rigida disciplina, l’adulterio, e il sesso è stato messo sotto processo dagli indagatori ed inquisitori della religione cattolica e quelli dalla morale. Difatti, questa religione tanto acclamata e “sponsorizzata” nel mondo, attraverso secoli di quello che in tempi moderni potremmo tranquillamente definire “brainwashing”, ossia il lavaggio del cervello, ha trasformato la sessualità in blasfemia e conseguente trampolino di lancio per l’inferno. Biglietto di sola andata!
Una completa inversione di marcia rispetto all’antica visione e valenza del sesso come arma spirituale. Si pensi ad esempio alla scuola tantrica buddhista, o alle sacerdotesse celtiche che iniziavano gli adepti al sesso, mentre tutto d’un tratto ci si ritrova ad affrontare una pura invenzione dell’uomo che, attraverso la manipolazione e la paura di peccare, cerca di governare i propri fedeli.
Non credo che sia una coincidenza che proprio la repressione e il senso del peccato hanno portato a forme deviate di sessualità che degenerano nella pornografia e tutte le sue derivazioni. Compresa quella dei preti pedofili. Non dimentichiamo infatti, come il senso del peccato, inculcato nelle persone attraverso la religione, abbia portato i cosiddetti blocchi sessuali. Quali impotenza e frigidità, ansia da prestazione, violenza. Tutte derivanti da un blocco a livello mentale legato al senso di “disobbedienza” vissuto durante il compimento dell’atto sessuale stesso. A questo punto qualcuno si chiederà “Chi e cosa” ci può liberare dal senso di colpa legato al compimento dell’atto sessuale. La verità è che nessuno può aiutarci dall’esterno, nessuno può aiutarci tranne noi stessi attraverso l’adozione di un nuovo modo di vivere il sesso. La vera libertà sessuale consiste nel poter fare sesso senza sentire il giudizio degli altri, nell’amore totale.
Il sesso bisogna viverlo come libero godimento delle proprie naturali funzioni biologiche e fisiologiche, mettendo da parte quei pregiudizi e quegli attributi che lo descrivono come sporco o peccaminoso. In un’ottica nuova il sesso riacquista il suo potere, il suo fascino e la sua magia dell’antichità, e viene visto come un modo di scambiare la propria energia con quella del partner, per evolvere e liberare il proprio potenziale attraverso la libera espressione della propria sessualità.
In questo modo l’energia sessuale non si disperde inconsciamente, ma si accumula e si moltiplica nell’organismo umano per poter essere indirizzata verso scopi ben precisi di crescita personale. Non bisogna, quindi, cambiare il modo di fare sesso, semmai bisogna cambiare l’approccio riguardo ad esso. Avere la mente sgombra da pregiudizi e tabù. Per poter dare quindi una nuova qualità e linfa all’atto sessuale, trasformandolo così da atto puramente bestiale ad una celebrazione del Divino!
“Il sesso va trasformato, non è da reprimere o da lasciar scatenare. E, l’unico modo possibile per trasformarlo è essere sessuali con profonda consapevolezza, è fare del sesso una meditazione. Vivi la tua sessualità, ma con attenzione, con consapevolezza, con presenza totale nell’essere. Non permettere che diventi una forza inconsapevole. Non lasciarti trascinare o trattenere. Sperimentalo con compassione, con saggezza, in amore. Ma trasforma l’esperienza del sesso in una esperienza di meditazione: medita nell’atto sessuale. Ed è ciò che l’Oriente ha fatto nella tradizione tantrica. Ed un volta che sei attento in questa esperienza, la sua qualità inizia a cambiare. La stessa energia che fluiva nella sessualità inizia a fluire verso la consapevolezza.”
(Osho Rajneesh – “La mia via: La via delle nuvole bianche“)
6 commenti
Buongiorno,
Di tanti studi fatti sulla religione di Dio, ancora oggi ci sono molti commenti, ma perchè non dire esattamente cosa è avvenuta nell’era di Gesù che ci apre la mente ed al bisogno di tranquillità interiore. Non credo che la Chiesa Cattolica non sappia di questo. Però non sono convinto neanche dell’altra versione. Pare sia come un detto latino ” Si vis pace para bellum” Shalom
Grazie per il tuo intervento Giacomo, spero di averti ancora come lettore.
Condivido molto ma non tutto di quanto qui scritto. Ho letto questo articolo nel blog, ed altri tre o quattro, con interesse e, ripeto, approvazione tuttavia vorrei soprattutto contestare una cosa. Non è affatto solo la chiesa cattolica (meglio sarebbe dire la cristiana, anche se pare si parla solo del cattolicesimo) a reprimere, regolamentare e aumentare le tensioni verso il sesso – causando oltre che ingiuste repressioni e storture anche fobie dolorose e devianti. Intanto, un po tutte le religioni – perlomeno le maggiori (Cristianesimo Islam Induismo Ebraismo e perfino, per certi versi, il Buddismo qualora sia classificabile come religione). A riprova, semplicemente, non che nel mondo indiano o cinese o giapponese (alquanto lontani culturalmente dal cattolicesimo) non esista -anzi- la visione sottomessa della donna, la stigmatizzazione della libertà sessuale o il senso di colpa. Per non parlare, poi, della cultura musulmana. Ma dirò di più. La sfera sessuale, oserei dire da sempre , riempe gli scritti e i discorsi di pensatori (più o meno veri). Normare, liberare, regolare, sfruttare, vietare, distinguere, temere … il comportamento sessuale è cosa di noi umani. Il sesso, che di fatto sta al centro di noi stessi -“centro geografico” del corpo umano ci attrae per, appunto, motivi sessuali/istintivi e perciò un po ci spaventa e del resto è alla base della conservazione di specie ma anche una di quelle attività tanto variabili e personali che ci porta a volerla incasellare più di altre. Insomma, mi scuso chiudo, ridurre alla cattedra di Pietro i guai del sesso o sul sesso è banale, ingenuo e assolutamente incompleto.
Ciao Claudio, reputo la tua “contestazione” come una risorsa, quindi ben venga, perché se da un lato contesti quanto da me asserito, è anche vero che dall’altro lato vai ad arricchire quanto è stato detto. Hai ragione, ho focalizzato troppo verso il mondo cattolico, ma alla fine dei conti, è il mondo a noi più vicino. Prendo spunto per realizzare a breve un nuovo articolo, più olistico, per abbracciare la questione con un’analisi più ampia e allargata. Grazie.
Ogni società e religione ha, come dire, fatto i suoi danni cercando di dare una direzione o contenere questa energia. Indubbiamente è un argomento delicato quanto quello dell’amore, vasto perché è il principio di ogni cosa, si può dire tutto e il contrario di tutto, si può passare dal tenero sguardo innamorato alla violenza di giochi sempre più perversi. Si corre sul filo del piacere al dolore, un po’ come è la vita. Un argomento difficile, che ho anche io iniziato a trattare nel 2002, collegandolo al desiderio di potere. Sì, perché quando non è vissuto nella sua pienezza, in armonia, in condivisione, in unione e rispetto, si tramuta in abitudine, in desiderio, in emozioni sempre più forti e in perversione. Risultano evidenti i giochi di potere quando sfocia nel piacere di essere sottomessi o dominatori, un gioco che è ben lontano dalla sessualità e soprattutto dall’amore. A volte è necessario, non obbligatorio, scendere im una esperienza più forte ma è anche importante comprendere di essa il perché di quella scelta. Se così fosse non si cadrebbe nell’abitudine, nella routine e nel desiderio di emozioni sempre più forti, pari all’assunzione di droghe. Sì, perché la sessualità attraverso il corpo fornisce sostanze che alterano, tipo l’adrenalina, e di cui la mente finisce per volerne sempre di più. Come detto prima, siamo lontani dalla vera sessualità, dall’unione di due corpi, di due templi sacri. Fosse, anche l’unione tra l’anima e la sacralità del corpo, una unione che potrebbe dare una svolta definitiva alla vita. Certo, esistono tecniche per sublimare questa energia, tuttavia è nella conoscenza e percezione delle potenzialità del proprio corpo che si trasforma e può donare una nuova spinta alla Vita. Quando questo non accade e l’essere umano finisce per mettere a repentaglio non solo il corpo ma la sua stessa anima, allora, il corpo si ammala, direttamente o indirettamente, portando il proprio contesto o terreno favorevole a qualche malattia. La malattia in questo caso da uno stop e mette in pausa dal distruggersi ed è per questo motivo che quando siamo ammalati dovremmo riflettere meglio sulla nostra vita.
Quando si parla di questo argomento si rischia sempre di andare troppo oltre e toccare corde che daranno fastidio a qualcuno ma come è per ogni cosa, proprio per la sua importanza, è bene parlare e bene condividere le proprie esperienze. Si potrebbe comprendere qualcosa senza fare per forza un’esperienza negativa o troppo piacevole.
Sono d’accordo con te parlarne non è facile ma è doveroso in una società come la nostra, una società sesso-analfabeta. Perché se ci fermiamo a riflettere, capiamo bene dove e come le nuove generazioni svolgono la loro “educazione” sessuale, un tempo almeno la si tramandava tramite racconti, condivisione di esperienze e via dicendo, mentre adesso è tutto un approcciare con video altamente devianti. La pornografia, infatti, ha poco o nulla a che fare con la sessualità. Ne parlerò anch’io nel mio prossimo libro e ti ringrazio per essere intervenuto con il tuo commento che fa luce sulla sessualità come mezzo di elevazione spirituale. Un abbraccio.