Con questo libro “Viaggio A Ixtlan” si conclude la trilogia di Carlos Castaneda dedicata agli insegnamenti di don Juan Matus, l’indio yaqui che ha svelato a Castaneda i misteri della sua antica cultura. Pertanto, se avete letto anche gli altri due (Gli Insegnamenti di Don Juan – Una Realtà Separata) questo testo non può mancare nella vostra libreria. Può essere letto anche singolarmente senza aver letto in precedenza gli altri due, ma per una maggiore comprensione consiglio di leggere i testi di Castaneda in ordine di pubblicazione cronologica. Perché da un lato devono apparire come semplici “Romanzi”, dall’altro, invece, come veri diari di pure esperienze di questo autore. Attraverso questo libro che può essere considerato come un riepilogo, Castaneda continua a descrivere nel suo modo minuzioso il suo lungo ed affascinante tirocinio di “apprendista stregone”.
Tralasciando, questa volta, le esperienze con le piante psicotrope e sforzandosi di mostrare al lettore i mezzi con cui “un uomo di potere” vede in contrapposizione al semplice guardare, e come attraverso questo “vedere” egli può diventare partecipe di fenomeni come: fermare il mondo, diventare un cacciatore, l’anello di potere e il non-fare. Alla fine del libro troviamo tre capitoli “inediti” che offrono al lettore la spiegazione del titolo del libro, ossia il Viaggio a Ixtlan (ma non voglio anticiparvi nulla!).
Il libro continua la forma narrativa seguita in quelli precedenti, con i dialoghi tra maestro e apprendista e col racconto delle esperienze sempre più fuori dal comune e sorprendenti. Secondo gli insegnamenti di don Juan i nostri condizionamenti ci portano ad essere abitudinari ed a vivere una vita noiosa, ripetitiva e prevedibile. Ed è proprio in base a questa prevedibilità che gli altri si aspettano che ci comportiamo sempre nello stesso modo. Così i pensieri delle altre persone ci continuano a plasmare e ci costringono a dover spiegare agli altri qualunque cosa facciamo diversa dal solito.
Concetti come “fermare il mondo” e “non avere una storia personale” diventano fondamentali se vogliamo uscire dalla routine e lasciare stare il nostro passato per concentrarci sul presente, per rinnovarci ogni giorno coltivando la libertà di essere imprevedibili. “Viaggio a Ixtlan” come tutti gli altri testi di Castaneda, è un libro magico che ci racconta un viaggio vero e proprio, un “viaggio” che ci mostra le tappe necessarie (e pratiche) per “svegliarci”, per prendere coscienza e cambiare in positivo la nostra vita. Lo consiglio a tutti i ricercatori e coltivatori dell’Anima.
“Solo con lo stato d’animo di un Guerriero si può sopravvivere lungo il cammino della Conoscenza. Perché l’arte del Guerriero consiste nel mantenere in equilibrio il terrore di essere un Uomo con il miracolo di essere un Uomo.” don Juan Matus (tratto da “Viaggio a Ixtlan“)
Voto: 8,5
Note: Avvincente, Reale, Spirituale