Le Vie Della Trasmutazione Spirituale

Tragicomico
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vie_trasmutazione_spiritualeLa vita ordinaria di tutti i giorni mostra come gli esseri umani svolgano una triplice attività, che possiamo definire psichica. Infatti gli uomini agiscono, amano e pensano. L’agire, l’amare ed il pensare sono le tre grandi Vie della trasmutazione spirituale, in quanto attraverso queste tre attività dell’essere interiore vengono rivelate e riflesse le qualità del Creatore. L’uomo immortale possiede quindi, come la trinitaria manifestazione dell’Unico, tre qualità riflesse che di solito sono impiegate quasi esclusivamente per i disegni terrestri e puerili della vita sociale, quindi anche in ambito spirituale c’è “lo spreco”.

Ma quando l’uomo ha compreso la sua vera essenza, e ciò purtroppo non succede a tutti (magari!), e questo essere di carne e spirito ha capito il motivo di esistere e di quali bellezze e poteri racchiude nel suo sepolcro di cellule, allora con un supremo atto di volontà può riuscire a dominare la natura che è dentro di lui, paralizzando cioè i suoi corpi materiali per sentirsi finalmente, nell’intimo del suo essere, simile al Creatore.

Purtroppo l’uomo occidentale ha interpretato male gli insegnamenti della Bibbia la quale, nella Genesi, oltre a dimostrare che noi fummo fatti a immagine e somiglianza di Dio, ci insegna che ci fu dato di comandare, di dominare la natura intera con tutta la nostra intelligenza e con tutta la nostra volontà. Ma l’uomo, per dominio della natura, ha compreso o forse ha voluto intendere di soggiogare la natura che è intorno a lui: gli animali, l’aria, il fuoco, l’acqua, la terra ed i suoi prodotti, sino alla sottomissione e talora alla distruzione del proprio simile, inteso come essere umano. Quindi mi viene spontaneo chiedermi: quali conquiste farebbe l’uomo se dominasse con lo stesso entusiasmo, e con la medesima ingegnosità, con la quale ha saputo impadronirsi oggi di tutte le forze fisiche sfruttandole per il suo egoismo, ma operando sulla natura che è in lui?

La filosofia indiana, che ha focalizzato tutte le sue energie nel dominio della natura interiore ed esteriore, ci fa comprendere come le tre divine qualità impresse nell’uomo e che rappresentano le vie della trasmutazione spirituale sono: la Volontà che è la qualità o l’aspetto del Padre; l’Amore che è la qualità o l’aspetto del Figlio; la Saggezza che è la qualità o l’aspetto dello Spirito. Sempre secondo la filosofia indiana con ogni incarnazione avviene un progresso, con ogni incarnazione gli uomini si perfezionano, e arriveranno in futuro a raggiungere un determinato culmine. Questa parte della natura superiore che si è unita come forza, che ha trasformato la natura inferiore, innalzandosi a sua volta in questa trasformazione spirituale, questa parte la chiamano il nucleo superiore dell’essere umano: Manas, Buddhi e Atma.

Sono parti dell’Entità divina per mezzo delle quali l’uomo trasforma gradualmente la natura inferiore in natura superiore. Infatti, scaturita da Atma, la Volontà agisce sul sistema nervoso il quale, essendo organizzato in maniera genialissima, consente tutte le attività fisiche. La Volontà è quindi l’artefice delle funzioni motorie; l’Amore scaturito da Buddhi agisce sul corpo astrale, artefice delle passioni e di tutte le attività inerenti ad esse; la Saggezza, che scaturisce da Manas, agisce sul corpo mentale, artefice del pensiero, e quest’ultimo sul corpo fisico.

Non è a torto quindi che il Cristianesimo afferma che l’uomo fu fatto ad immagine e somiglianza di Dio. Ma la filosofia indiana si spinge ancora più oltre, dicendo che Dio dorme in noi e che noi facciamo uso delle tre qualità divine solo per scopi puramente materiali o appartenenti al solo piano formale. L’uomo agisce, ama e pensa, ma i suoi atti, le sue passioni, i suoi pensieri sono decisamente egoistici. Solo quando esce dal mondo dell’apparenza e si ridesta alla realtà, allora la sua Volontà, il suo Amore e la sua Intelligenza si espandono, si universalizzano e non agiscono più per lui solo, ma per tutti gli esseri e le cose dell’universo.

Quando l’uomo riesce a liberare il suo amore dalla passione volgare e illusoria, allorché si divincola dalla schiavitù del desiderio carnale, l’amore in lui si eleva e si idealizza, e la sua intelligenza si prodiga incessantemente e con gioia al servizio di idee nuove e universali. Man mano che egli si innalza mediante l’azione, il pensiero e l’amore, anche il suo campo d’amore e di attività si allarga, si diffonde smisuratamente come due braccia tese all’infinito. L’uomo comprende finalmente l’Unità, e può dire di essere giunto ad uno primo stadio del Risveglio interiore; ed arriverà a vivere l’Unità stessa se persevera a percorrere, senza fermarsi un solo istante, questo sentiero che conduce alla trasmutazione spirituale, e alla reale liberazione e beatitudine.

Nel comprendere l’interiorità – non esclusivamente, non rifiutando la realtà esterna, ma comprendendola e attraverso essa giungendo all’interiorità – scopriremo che, mentre procediamo nell’esplorazione delle complessità del nostro essere, diventiamo sempre più sensibili e liberi.
(Jiddu Krishnamurti – “La ricerca della felicità“)

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