Ognuno di noi ha la sua peculiarità, ha il suo sentire, ha la sua progressione, poiché va alla riscoperta di alcune percezioni che l’anima conosce, ma conosce in teoria, conosce cos’è l’amore, conosce cos’è la luce, conosce cos’è la gioia.. ma come dare forma a queste percezioni se non attraverso il bisogno?
Quindi cos’è il bisogno? E’ ciò che ci lega e che ci mantiene radicati alla vita, poiché il nostro Essere, in questo momento, si trova in una dimensione dove sperimenta il bisogno, dove tutto ciò che facciamo e tutto ciò che le nostre azioni ci portano come effetto sono sempre legate ad un bisogno. Molto spesso sembrano bisogni legati alle altre persone, ma di per sé, se ci ascoltiamo bene, è un nostro bisogno. È un bisogno inconscio che l’anima ci richiede quello di sperimentare per lei ciò che non può fare, poiché cos’è la gioia se non viene confrontata con la tristezza?
Solo nel momento della tristezza possiamo comprendere che ci sono altri stati di gioia; ma quella gioia da cosa è dovuta? E allora quando stiamo vivendo questi contrapposti iniziamo a non percepire lo stato di disagio col lamento, ma impariamo ad osservare lo stato di disagio, perché questo o quello stato ci porta la malinconia?
Ci renderemo conto che è legato ad un bisogno. Cos’è invece la parte opposta? Cos’è la gioia? La gioia non è legata ad un bisogno, è legata alla percezione della vita, è l’accettazione di tutto ciò che la vita ci propone, la gioia di vivere.. È normale, non è possibile che l’Essere (parlo di Essere ordinario!) viva costantemente nella gioia, come possa vivere costantemente nell’amore, questa non è la dimensione adatta per questa pace, questa è una dimensione che ci fa ri-trovare la gioia, ci fa ri-trovare la pace, andando a scoprire e a individuare la causa di ciò che ci trattiene, che ci allontana da quella percezione.
Ecco cos’è il lavoro che andiamo a fare in questa vita. Avremo tanti modi di esternare tutto ciò che la nostra divinità ha in sé. Ci sono molti modi. Ognuno di noi trova l’opportunità in un frangente dell’arco della giornata di donare, ma molto spesso diventa un’abitudine, un’azione meccanica, un dire “mi metto la coscienza a posto” e non viene rivalutata, non viene considerata. E invece tutti noi abbiamo il tempo di donare, molti di noi lo fanno all’insaputa della propria mente, ma l’anima lo conosce, sa che stiamo “lavorando”, però a volte vorrebbe che noi fossimo consapevoli di questo, perché noi non siamo solamente qui in questo momento, ma siamo in più parti di altre dimensioni. Non voglio entrare in una lezione di fisica quantistica, ma dobbiamo essere consapevoli che parti di noi assorbono ciò che noi andiamo a sperimentare in questa dimensione.
La nostra idea di vita è concentrata, ristretta, perché la nostra mente e i nostri sensi “limitati” ci fanno percepire un determinato momento di esistenza. In questo momento la nostra anima ha la percezione della dimensione, di questa, della terra, perché in questo momento ha bisogno di portare a sé determinate considerazioni. Ma altre parti di noi stanno vivendo altre modalità in altre dimensioni. È difficile immaginarvi suddivisi in tante parti, eppure è così. Un po’ della nostra energia è anche nelle persone che ci circondano, potreste essere voi stessi che vi rappresentate contemporaneamente. Ed allora pensate alla persona che avete di fronte.. e se fosse proprio il vostro bisogno che si riflette in lei? Affinché diveniate più consapevoli, e per ricordarvi che quel problema, quel disagio, lo dovete affrontare prima o poi. Molte anime si incarnano con l’intenzione di ritrovarsi nella dimensione stessa.
Molto spesso avete a fianco a voi delle anime che proprio per una condivisione animica hanno scelto di vivere contemporaneamente con voi. È un pensiero che ho espresso già in un altro mio articolo: “Il Destino Delle Anime Gemelle”. La dimensione in cui ci troviamo ha tutte le caratteristiche favorevoli per l’Essere per sperimentare il bisogno, che si tratti di bisogno materiale (attaccamento), affettivo (amore) o spirituale (crescita). Tutto ciò che facciamo è in relazione al bisogno, un bisogno che nasce dall’interno ma che può essere travisato al suo esterno.
Per questo diviene fondamentale saper ascoltare i propri bisogni, i bisogni della propria anima, affinché i bisogni dell’Ego non prendano il sopravvento. Per farlo bisogna acquisire la consapevolezza di esistere per uno scopo ben preciso, per una causa superiore, e il nostro bisogno primario, in questa dimensione, è proprio quello di servire questa causa superiore. Il “come” è già scritto dentro di noi, basta aver fede e volontà in se stessi per poterlo osservare anche al di fuori. La realtà ci fa da specchio, pronta ad accudire i nostri bisogni, sta a noi scegliere di cosa abbiamo bisogno. Chiedi e ti sarà dato!
“ll segreto dell’esistenza umana non è vivere per vivere, ma avere qualcosa per cui vivere.”
(Fedor Dostoevskij – “I fratelli Karamazov“)