“Sotto La Ruota” è una delle prime opere letterarie di Hermann Hesse, quando lo scrittore e poeta tedesco non aveva ancora compiuto i trent’anni di vita. Quindi un Hesse giovane, fresco, ma già capace di evidenziare il suo pensiero, il suo stile ricco di pause incantate e profondi silenzi che lo contraddistingueranno per tutti i primi anni del novecento. In quest’opera viene sottolineata la parabola negativa del solitario protagonista, una storia di solitudine, la rovina di una classe sociale e la fragilità dei presupposti su cui si basa.
Hans Giebenrath è il protagonista, un giovane ragazzo orfano di madre che vive col padre, attorniato nel villaggio della Svevia in cui vive, da un sistema molto repressore, che lo spingono nel traguardo degli esami di stato, ad uno studio forsennato, per superare l’esame che gli permetterebbe d’entrare al seminario evangelico del Monastero di Maulbronn. In questo libro di Hesse, gli insegnamenti trasmessi al ragazzo uccidono e lo studio finisce per somigliare a una progressiva perdita d’identità.
Eloquente il passaggio in cui l’autore scrive: “Così, di scuola in scuola, si ripete lo spettacolo della lotta fra lo spirito e la legge, e noi vediamo di continuo la scuola e lo stato che si affannano a troncare alla radice le poche intelligenze profonde, di autentico valore, che spuntano tutti gli anni. E sono sempre gli odiati dai maestri, quelli che vengono puniti più spesso, quelli che scappano, o che vengono cacciati di scuola per arricchire il patrimonio spirituale del nostro popolo. Certuni però – e chi potrebbe dire quanti? – si struggono in un silenzioso sdegno e vanno picco.”
Un capo d’accusa pesante, molto probabilmente autobiografico, verso una scuola che non è in grado di capire, di aiutare l’anima di tanti ragazzi considerati rivoluzionari, “fuori dalle regole”, geni ribelli ma di cui la nostra società ne ha tanto bisogno. Un’infanzia rubata a questi giovani, vittime di pressioni affinché possano “diventare qualcuno” attraverso la costrizione allo studio, la separazione forzata dai compagni e dagli amici, il tutto che si abbatte come un uragano sulla loro personalità ancora in formazione, e che darà vita a veri e propri fantasmi che li perseguiteranno per tutta la vita. Ecco la maestosità di Hesse che traspare già nel titolo “Sotto la ruota“, una ruota che schiaccia questi poveri ragazzi, un metafora di una condizione umana viziata in partenza da un male oscuro.
Voto: 7,5
Note: Introspettivo, Crudo, Riflessivo