Esistono alcuni piccoli trucchi (accorgimenti) che ci aiutano a scoprire se l’interlocutore che abbiamo davanti a noi sta mentendo e ci sta raccontando una bugia. Le persone mentono continuamente e quindi è opportuno difendersi, sia dai mentitori abituali che da quelli occasionali. Ma come si fa a scoprirlo? In verità esistono dei piccoli “trucchi” che possono smascherare il bugiardo, che in verità si smaschera da solo attraverso piccoli movimenti del corpo, apparentemente irrilevanti, ma che in realtà identificano, a volte chiaramente, questa tendenza a mentire. Ricordiamo che mentire vuol dire «inventare con la mente», quindi fingere, plasmare la realtà a proprio favore, alterando la verità e raccontando il falso con piena consapevolezza. Quindi ecco alcuni piccoli trucchi per scoprire chi mente.
È interessante notare come spesso, chi mente, ama toccarsi il naso con la mano e naturalmente vi è una spiegazione in merito a questo gesto apparantemente insignificante. La mano del nostro interlocutore si alza per “tappare” la bocca, ma il cervello, consapevole di dover inventare la bugia, devia la mano per evitare che vada a coprire la bocca e l’azione finisce per ricadere proprio sul naso. Non solo, questo disagio crea una situazione ambigua che produce una serie di piccoli mutamenti fisiologici riscontrabili principalmente nella mucosa delle narici che diventa più sensibile, provocando così una sensazione di lieve prurito, quasi impercettibile, ma sufficiente a far sì che il naso attiri la mano. Questo naturalmente non significa che se qualcuno che vi sta parlando e si tocca il naso, allora in automatico vi sta mentendo. Ma è un primo accorgimento da prendere in considerazione.
Un altro aspetto del nostro interlocutore da tenere sotto osservazione sono gli occhi. “L’occhio è lo specchio dell’anima” dice un famoso proverbio, perché gli occhi, in maniera misteriosa, ci lasciano percepire la verità al di là delle parole e dei gesti. Quindi può succedere che il mentitore mentre vi parla guarderà di qua e di là, per terra o in alto. E questo può essere un altro indizio da prendere in considerazione, ma state attenti. Può capitare infatti, che il vostro interlocutore vi guarderà fisso negli occhi, come per controllare se la sua menzogna sta funzionando o se deve rincarare la dose per essere ancora più “credibile”!
I mentitori “non abitudinari” quando mentono sono spesso agitati e per via dell’agitazione battono le palpebre degli occhi rapidamente e più spesso, tendono a sorridere di più per sembrare più credibili e rilassati, e hanno piccoli cambiamenti nel tono di voce. Amano puntare il dito, classico gesto inconscio per spostare l’attenzione da se stessi e rivolgerla invece verso qualcun altro, e attenzione, perché questo qualcun altro potreste essere proprio voi! Lo stato di agitazione può indurre nel mentitore, il più delle volte, improvvisi movimenti del capo, per scuotere la testa in segno di negazione dopo una semplice domanda ma anche per girarla velocemente a destra o a sinistra, sempre per non incrociare il vostro sguardo.
Una caratteristica molto comune ai mentitori è quella di riempire i loro discorsi con dettagli inutili allo scopo di sembrare più credibili e per deviare il discorso su altre trame. In questi casi vale la legge che più elaborato è il racconto e più è probabile che si tratti di un’invenzione della mente. Naturalmente non è sempre così, ve lo ripeto, sono soltanto indizi, ma come diceva Martin Lutero: “Una bugia è come una palla di neve: quanto più rotola tanto più s’ingrossa”. E forse è proprio per questo motivo che dinnanzi a certi mentitori viene spontaneo dire: non è possibile mi stai raccontando una “palla”!
Un altro indicatore da tenere sotto controllo è la respirazione, in quanto la respirazione è uno dei più grossi cambiamenti fisici a cui va incontro il corpo di una persona quando questa mente. Quando si racconta una bugia, infatti, e non si è per così dire “allenati” nel farlo, allora le pulsazioni cardiache accelerano per l’agitazione e lo sforzo, come d’altronde in qualsiasi esercizio fisico. E questo va ad incidere sul respiro, che si fa più rapido ed affannato. In tal caso le spalle tendono ad alzarsi, perché si comincia ad essere a corto di fiato.
Non è certo un “caso” che proprio l’analisi della respirazione è uno dei punti cruciali e determinanti usati nella cosiddetta macchina della verità. Ma anche questo, è soltanto un indizio, così come possono esserlo il sudare di più, l’arrossire, il tremare, la difficoltà a deglutire, tutti aspetti non abitudinari del nostro corpo che si prospettano, involontariamente, dinnanzi a casi di difficoltà.
Il più delle volte i mentitori hanno l’abitudine di ripetere la domanda che gli abbiamo posto prima di risponderci. In verità è una “tecnica” usata soprattutto dagli studenti che durante un’interrogazione hanno un vero e proprio vuoto di memoria e l’unico modo per guadagnare secondi preziosi è quello di provare a ripetere la domanda. Ma fuori dal contesto scolastico questa tecnica rappresenta un forte indizio che dovrebbe suonare da campanello d’allarme. Come ho scritto all’inizio dell’articolo infatti, mentire significa inventare con la mente, e far finta di non aver capito ripetendo la domanda può spesso significare che qualcuno sta inventando una storiella, magari ricca di dettagli!
Se avete l’impressione che qualcuno effettivamente vi stia mentendo, e stia inventando una storia che assomiglia sempre più ad una bugia, allora mettetelo alla prova, e chiedetegli di ripetere la storia che vi ha appena raccontato. Ve lo dico perché in genere i mentitori non amano dover ripetere le loro menzogne, le loro storie inventate, fanno fatica a ricordarle (a meno che non siano premeditate!) e quindi saranno impacciati nel farlo e tutto ciò contribuirà a rafforzare il vostro indizio. Il grande Mark Twain ci ha lasciato una perla di saggezza inappellabile su questo argomento: “Se racconti la verità, non hai nulla da ricordare”.
Un’altra “prova” che potete attuare, quando siete convinti di avere di fronte una persona che vi sta mentendo, è quella di cambiare bruscamente il tema della conversazione, quindi provando a parlare di “altro”. Un bugiardo naturalmente vi seguirà volentieri, ben felice di uscire così dalle sabbie mobili, mentre una persona sincera potrebbe restare confusa o imbarazzata per l’improvviso cambiamento di discorso e cercherà di tornare all’argomento precedente per chiarire la situazione. Il mentitore in tal caso è molto probabile che al vostro cambiamento di tema inizierà a disporre i piedi in direzione di un’uscita, perché non vede l’ora di svignarsela.
Un’ultima cosa: affrontate i mentitori sempre sul campo di battaglia, ossia il contatto diretto. Molti mentitori, infatti, preferiscono raccontare le loro bugie tramite chat o vocali, proprio per non far trapelare alcun indizio dal linguaggio del loro corpo, evitando così alcuni degli atteggiamenti che potrebbero “tradirli”. Quindi se un vostro interlocutore evita di affrontarvi faccia a faccia, sappiate che molto probabilmente ha qualcosa da nascondere, vuole giocare sulla difensiva e non esponendosi fisicamente, riesce ad attenuare i colpi e soprattutto, in chat come anche tramite messaggi vocali, ha molto più tempo per poter “inventare con la mente”.
Ripeto ancora una volta, quanto scritto sono soltanto dei piccoli trucchi, degli indizi, per scoprire chi mente, non perché dobbiamo andare a lavorare per la CIA, ma per sforzarci a vedere oltre l’apparenza delle cose e delle persone, e prestare la giusta attenzione verso i nostri interlocutori e non subirli in maniera passiva. Un mondo di menzogne è un mondo che non ha motivo di esistere. Ma allo stesso tempo non fatevi prendere dalla mania dell’investigatore. Ho elencato una serie di trucchi per esservi d’aiuto, perché nel caso si verificassero numerosi di questi indizi, ci sono alte probabilità di essere di fronte ad un bugiardo patentato, perché, come diceva Agatha Christie: “Un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, ma tre indizi fanno una prova”!