Interventi Di Risparmio Energetico Per Il Nostro Organismo

Tragicomico
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Solitamente con l’espressione “risparmio energetico” si indicano tutte le attività, gli interventi e le tecnologie mirate a ridurre e ottimizzare i consumi di energia necessaria allo svolgimento delle attività umane. Quindi il Risparmio Energetico è una pratica finalmente responsabile per tutti coloro che hanno a cuore l’ambiente in cui vivono, e che vogliono adeguare i propri comportamenti quotidiani affinché si consumi e si inquini di meno. In sostanza si mira a sprecare meno energia ed ottenere maggiore efficienza e risparmio. Ma avete mai pensato che uno stesso tipo di intervento mirato è applicabile per il nostro organismo? Un piano di risparmio energetico che ci permetta di investire meglio la nostra energia quotidiana.

Perché bisogna sapere che la nostra energia che abbiamo a disposizione quotidianamente non è illimitata, bensì limitata. Ognuno di noi si sveglia al mattino con un certo quantitativo di energia e bisogna fare in modo di arrivare carichi fino alla sera. In caso contrario stanchezza, spossatezza, mal di testa, stress e nervosismo saranno all’ordine del giorno. Tutti effetti che derivano dal nostro arrivare scarichi a fine giornata (e forse anche prima!), dagli sprechi in atto, ovvero dal nostro modo errato di impiegare il nostro quantitativo di energia. Ecco perché può risultare molto importante e interessante apportare degli interventi di risparmio energetico per il nostro organismo.

Il nostro organismo possiede 4 tipologie di consumo energetico: fisico, mentale, sessuale ed emozionale. Succede che chi è provato da grande dispendio di energia fisica, sente la stanchezza del corpo, che non ne vuole più sapere di reagire. Così come quando ci stanchiamo di pensare, improvvisamente non pensiamo più. E chi è consumato emotivamente, smette di sentirsi emotivo, non ha modo di provare emozioni. Idem dal punto di vista sessuale dove vengono a mancare gli impulsi.

Le nostre batterie, comunque, possono essere ricaricate e il nostro organismo tende rigenerarsi dopo aver riposato, mangiato, cambiato aria o situazione. Ma appunto, ci vuole tempo per rigenerarlo e ricaricarlo. Ecco perché è importante rispettare un certo quantitativo di riposo, mangiare sano e in maniera corretta e nutrirsi il più possibile di impressioni piacevoli e positive. Se non rispettiamo queste regole elementari è come svegliarsi al mattino e trovare la batteria dello smartphone carica al 50% anziché al 100% e per di più, con quel 50% dobbiamo affrontare l’intera giornata. Motivo per cui, quasi sicuramente, saremo scarichi già nel primo pomeriggio.

Pertanto bisogna iniziare ad essere astuti e oltre ad applicare e svolgere correttamente le fasi di riposo/alimentazione/impressioni, bisogna studiare un piano di risparmio energico per il nostro organismo. Ho già parlato dei nostri quattro centri principali che assorbono la nostra energia e per semplificarne la visualizzazione, possiamo paragonare il nostro organismo psico-fisico ad una casa a 4 piani. Ad ogni piano corrisponde un centro: al primo piano svolgiamo la nostra vita fisica, al secondo piano la vita intellettuale, al terzo quella sessuale e al quarto la vita emotiva.

Ora, non applicare un metodo di risparmio energico per il nostro organismo, significa che lasciamo accese le luci in tutti e quattro i piani, quando in realtà ci troviamo temporaneamente al primo piano, ovvero stiamo svolgendo un lavoro fisico. Oppure ci troviamo all’ultimo piano, in uno stato emotivo, ma lasciamo comunque accesi i climatizzatori su tutti e quattro i piani. Sembra logico, a questo punto, che non ha senso usare l’energia su tutti e quattro i piani del nostro organismo quando, di fatto, ne utilizziamo solo uno. Eppure, è esattamente ciò che fanno molte persone con il loro apparato psico-fisico.

Stanno svolgendo un lavoro fisico eppure la mente è altrove, e questo essere altrove è un consumo continuo di energia, senza nessuna utilità. Se stiamo facendo un lavoro manuale non è di nessuna utilità che la mente vaghi e sprechi energia oziando, illudendosi magari su continue fantasie sessuali o rimuginando emotivamente su vecchi rancori. Oppure, quando siamo impegnati intellettualmente, non è necessario che anche il corpo consumi energie, ad esempio con posture errate e movimenti improvvisi.

Sono quattro le principali fonti di esaurimento che corrispondono ai quattro centri del nostro organismo e possono essere definite come: perdita dovuta allo sforzo muscolare inconsapevole (centro fisico); perdita dovuta alle fantasticherie – trip mentali (centro mentale); perdita dovuta all’ignoranza sessuale (centro sessuale); perdita dovuta ad ansia e preoccupazioni (centro emotivo). In un’ottica del risparmio energetico è fondamentale capire perché ciascun centro sta lavorando male.

Partiamo dal primo centro, quello fisico. In questo momento, ad esempio, mentre state leggendo questo articolo, esaminate lo stato della vostra tensione muscolare, e con tutta probabilità qualcuno avrà assunto una postura che richiede uno sforzo inutile. Muscoli del collo rigidi, braccia tese, spalle in tensione, gambe incrociate, stanno ad indicare che nonostante in questo momento vi trovate al secondo piano, ovvero state adoperando il centro intellettuale, state comunque lasciando accese le luci del primo piano, visto lo sforzo fisico dovuto alle varie tensioni in atto.

Passiamo al centro mentale. Lasciare vagare i pensieri senza una direzione ben precisa significa che le luci del secondo piano sono rimaste accese, anche se non servono. E quasi tutti lo fanno. C’è chi guida l’automobile ma con la mente è altrove, assorbito com’è dai pensieri. A volte basta una canzone trasmessa dall’autoradio e partono associazioni mentali e fantasticherie di ogni tipo, senza che nessuno faccia nulla. Anzi, sembra un sollievo. Quello che non è chiaro, però, è che in quel momento si sta sprecando una dose notevole di energia, senza uno scopo.
Questo succede anche al lavoro, o mentre si lavano i piatti, in fila alla posta e in tantissime altre azioni quotidiane. È un continuo macinare ricordi e immagini casuali, e di conseguenza, un continuo consumo di energia. E da sempre, l’energia consumata, poi ha il suo prezzo da pagare. Succederà che quando veramente vorremmo concentrarci su qualcosa, sempre durante la giornata, non riusciremo più a farlo, perché ormai l’energia si è esaurita. Siamo scarichi.

Passiamo al terzo piano. Il centro sessuale è male adoperato. È come se durante una giornata estiva, calda e afosa, tenessimo accesi i climatizzatori con le finestre aperte. Questo accade perché sull’argomento ormai impera l’ignoranza più totale, in maniera tale che questa energia venga male utilizza e dispersa (buttata fuori), e nessuno sa di avere a disposizione un centro di tale importanza, con un potere enorme.
Oggi tutto è lasciato al caso e all’improvvisazione che sfocia, quasi sempre, in un’azione puramente meccanica. In altre parole è una sessualità fisica, istintiva, animalesca, atta a consumare e sprecare, senza rendersi conto che con una conoscenza sessuale più ampia basterebbe impiegare un decimo di quell’energia per ottenere un risultato dieci volte superiore. Tradotto metaforicamente: basterebbe chiudere le finestre, per aver molto più fresco in casa e sprecare meno energia.

Infine, saliamo al quarto piano dove c’è il centro emotivo. Qui ansia e preoccupazioni sono le maggiori cause dello spreco quotidiano di energia. Si tratta, come per i pensieri, di emozioni inconsapevoli. Emozioni che, paradossalmente, non operano nel presente; quindi non stiamo vivendo un’emozione per un particolare momento. In quel caso sarebbe del tutto lecito. Lo spreco avviene perché viene sprecata dell’energia emotiva al riguardo di avvenimenti passati o addirittura futuri, che esistono solo nel ricordo o nella fantasia, ma non hanno nulla a che vedere con quello che stiamo vivendo o facendo in quel momento.
Siamo preoccupati o in ansia per qualcosa che dovrà accadere in un futuro ipotetico, senza sapere se davvero accadrà così come la immaginiamo e senza sapere quale sarà il nostro stato d’animo. O preoccupati per qualcosa che è successo in passato e che secondo le nostre preoccupazioni, potrebbe riaccadere. Senza nessuna certezza però. Questo significa sprecare emozioni.

In conclusione, adottare degli interventi di risparmio energetico per il nostro organismo equivale a concentrare l’attenzione sulla situazione e sulla persona che state vivendo in quel momento. Il futuro, come il passato, possono badare a loro stessi. Il passato non può essere cambiato, il futuro, invece, dipenderà da quanta energia avrete a disposizione nel vostro presente, adesso. Quando si sceglie di fare qualcosa, bisogna accertarsi che non venga utilizzata più energia di quanta ne necessitiamo realmente. E siamo noi, in prima persona, a dover svolgere questo lavoro di “manutenzione” e iniziare a dare una direzione chiara ai nostri intenti. In caso contrario, lo spreco è assicurato e danneggeremo non solo noi stessi, ma tutto l’ambiente che ci circonda. Saremo una fonte di “inquinamento”.

Arrancare lungo la vita infelici, chiusi nel proprio malessere e dimentichi del mondo,
è molto più di uno spreco, è un delitto.
È l’assassinio del nostro talento e della nostra unicità, l’ecocidio di un pezzetto di umanità.
(Dal mio libroLa cattiva abitudine di essere infelici“)

Tragicomico

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2 commenti

Maja 14 Novembre 2020 - 17:34

Buonasera Tragicomico! Piacere di leggerti. Tutti gli articoli interessanti e la cosa ancora più importante ti portano a riflettere ed essere ispirato ad illuminare le ” piccole cellule grigie”. 🙂 Dunque questo articolo arriva in un momento per me di totale burnout in tutta la casa ovvero su tutti i piani, specialmente sul quarto. Un collasso psicofisico, emotivo e panico raramente provati finora. ( come del resto immagino che cosi sia per tante persone in questo momento grave). Mi ha dato spunti per riflettere e mentre ti leggevo mi è venuta una frase letta tantissimi anni fa in un libricino sullo zen , più o meno diceva così: ” Se stai lavando i piatti e lava i piatti e basta, se stai cucinando qualcosa concentrati ad ogni taglio e movimento del tuo coltello e così via….” Insomma penso che questo pensiero/ consiglio zen potrebbe sintetizzare quello che ci hai magistralmente spiegato tu nel tuo articolo. Ovvero esiste solo ora, il momento è questo e te concentrati solo su quella maledetta mela che stai tagliando :)!! Grazie per l’attenzione

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Tragicomico 15 Novembre 2020 - 12:43

Ciao Maja, hai sintetizzato perfettamente il concetto del “Qui e Ora” che tra l’altro affronto anche nel mio libro “Schiavi del Tempo“. Vivere il momento presente senza pensare al prossimo impegno, alla prossima distrazione, ma essere presenti a se stessi e a ciò che si sta facendo senza particolari coinvolgimenti emotivi. Questo è un approccio fondamentale se non vogliamo arrivare a sera con la batterie scariche, senza energia e vivere solo per inerzia.
Ti ringrazio per questo tuo approfondimento, per i complimenti al blog e spero di averti ancora come lettrice. Un abbraccio.

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