Non Abbiate Paura Della Fiducia In Voi Stessi

Tragicomico
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avere-fiducia-coraggioIl termine fiducia ai nostri giorni è stato letteralmente travisato del suo significato puro e sacro, ed ecco che ci ritroviamo a vivere in un’epoca dominata da sentimenti di incertezza e paura, che guarda caso sono gli “effetti collaterali” della mancanza di fiducia e della comprensione stessa della fiducia. Al giorno d’oggi si dà fiducia al senato, si dà fiducia al politico emergente, si dà fiducia alla chiesa; oppure ci si affida “alla persona di fiducia” o al “meccanico di fiducia”.
Ed è così che si finisce per confondersi, per non capire più cosa significhi per davvero la parola fiducia, ovvero cosa rappresenti realmente il “dare fiducia“. Se si perde il senso della parola, cosa viene ad accadere? Succede che scompare la parola stessa, viene spogliata del suo significato e del suo valore.

Avviene così che smettiamo di fidarci di quello che sentiamo e che va bene per noi, e presi da poltronite acuta, iniziamo a fidarci di qualcun altro. In pratica affidiamo la nostra vita a chi detiene un potere e una forza più grande della nostra, pensando così che lui si occuperà delle nostre scelte e smettiamo di conseguenza di affidarci a ciò che va bene per noi, per il nostro Essere, convinti per pura pigrizia mentale che qualcuno si occuperà di noi.
In realtà non abbiamo proprio voglia di complicazioni, diamo fiducia a qualcuno che si occuperà dei nostri interessi  semplicemente perché non abbiamo voglia di dedicarci attenzione e tempo. Questa è la realtà che riguarda la maggior parte delle persone ed è il caso che anche noi in questo momento valutiamo se siamo succubi di questa situazione, se ci sta accadendo e ci sentiamo in qualche modo imprigionati dalla mancanza di fiducia in noi stessi.

Quindi, queste persone nelle quali deleghiamo la nostra fiducia e che possiedono una forza pensiero più stabile della nostra, forse (se ci va bene), potranno gestirci meglio la realtà di come la gestiamo noi..  ma questo è assolutamente terribile!

Ogni volta che noi affidiamo la nostra vita a qualcun altro, gli permettiamo di fatto di impadronirsi di noi stessi, di occupare una o più stanze della nostra mente e del nostro cuore, e finiamo così per non capire per davvero chi occupa le nostre stanze, chi realmente prende le decisioni al nostro interno. Si crea così una separazione da noi, ovvero diffidiamo di noi stessi, un finto affidamento che non ha nulla a che fare con la fiducia, ma è un “non mi importa niente” e quindi lasciamo fare a qualcun altro. Quindi le domande chiave da porsi sono: “A chi stiamo dando la nostra fiducia?” , “Che significa avere fiducia?” .. questo è il dilemma.

Osho nel suo libro ‘La via del cuore’ ci dice: “La fiducia è un mistero: questa è la prima cosa che si deve capire della fiducia. Per cui non la si può spiegare. È la forma più elevata di amore, è l’essenza stessa dell’amore.
L’amore in sé è già un mistero, è qualcosa di indefinibile, ma l’amore è simile a una circonferenza e la fiducia ne è il centro, l’anima. L’amore è un tempio e la fiducia ne è il tabernacolo, là dove dimora Dio.

Fidarsi, proviene dal senso di fiducia, ed è associato alla parola fede. L’affidarsi non deve essere rappresentato come uno scarica barile, ma è un autentico viaggio verso la direzione che la nostra anima desidera prendere. Che non sarà obbligatoriamente la direzione della felicità e della gioia. Ricordiamoci sempre che in base alla Legge di Risonanza noi attiriamo ciò di cui abbiamo bisogno, quindi anche sofferenze, malattie e delusioni. Fidarsi equivale a sapere che esiste la possibilità di finire contro ad un muro, ma con la credenza che sarà un muro che avrà una sua validità per la nostra coscienza. Pertanto, fidarsi significa credere che avremo dall’Universo sempre ciò di cui abbiamo bisogno, poniamo la fiducia nella perfezione del Creato, e ci rimbocchiamo le maniche nell’affrontare le situazioni della vita, senza che qualcuno lo faccia per noi.

fiducia-in-se-stessiCosa allora frena o devia la fiducia?? Ciò che ci porta fuori strada è sempre la nostra paura di affrontare la vita, di affrontare un cambiamento e di cambiare noi stessi: perché se la fiducia è il fuoco che arde, la paura è il ghiaccio che la spegne, la congela. Un modo per affrontare e controllare questa nostra paura è quello di farsela alleata, complice, convivere con la paura, conoscerla, capire la sua esistenza, perché la paura ha un suo senso dell’esistere, c’è un motivo per cui lei esiste.

Il nostro alleato si chiama  “coraggio”. Essere coraggiosi non significa essere senza paura, ma è l’aver capito che abbiamo paura e tenerla a bada. Giovanni Falcone un giorno disse: “L’importante non è stabilire se uno ha paura o meno, è saper convivere con la propria paura e non farsi condizionare dalla stessa. Ecco, il coraggio è questo, altrimenti non è più coraggio ma incoscienza.

Proviamo a guardarla in faccia questa paura, per capire se è veramente così terribile come sembra, perché spesso le cose non sono mai come sembrano. Invece di vedere la paura come un muro insormontabile, proviamo ad immaginarla come una porta che aspetta di essere aperta, nella quale entriamo ed iniziamo a conoscere cos’è realmente questa nostra paura, da dove viene, perché esiste. Trovare queste risposte ci permetterà di avere maggiore fiducia in noi stessi e nella vita, di affidarci agli altri, ma con consapevolezza, di ridurre le nostre paure e sicuramente di vivere meglio. Coltiviamo la fiducia al nostro interno, aiutiamola a crescere, non facciamola affogare all’interno delle nostre angosce, ma eleviamola e la nostra vita potrà cambiare per davvero in meglio.

Tragicomico

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