Se esistesse realmente una sola visione assoluta del mondo, allora sarebbe possibile mettere tutti d’accordo; ma ciò non succederà mai e forse per la varietà del mondo e la sua bellezza, è meglio così. Esistono in definitiva tre modi di concepire la vita e la giustizia: individualismo, perfezionismo e razionalismo.
L’individualismo si basa principalmente sulla soddisfazione dei propri bisogni, e non si chiede se i desideri di una persona siano buoni o cattivi, ma si preoccupa soltanto di come poterli soddisfare al meglio. La tensione perciò non è rivolta al mio desiderio di possedere per esempio, una bella auto nuova, ma al modo per poterla avere senza dover rinunciare allo stesso tempo alle vacanze al mare e continuando magari anche a pagare l’abbonamento allo stadio dove ci vado tutte le domeniche. La ragione occupa una parte importante in questo contesto, anche se il suo compito è solo quello di valutare. Se potessimo avere tutto ciò che vorremmo infatti, non ci sarebbe il bisogno di fare delle valutazioni. La maggior concentrazione di pensiero dell’individualista quindi, è rivolta all’ottenimento del soddisfacimento dei propri bisogni e non importa che essi siano tanti o pochi, l’importante è che si possa soddisfarli tutti.
Il perfezionismo invece è alla base delle maggiori tradizioni religiose, esso presuppone l’esistenza di principi che servono a giudicare se i desideri siano buoni o cattivi, se sono virtuosi o perversi. Si stabiliscono delle norme, come ad esempio che l’egoismo è un male, mentre la compassione è un bene, e le si utilizzano per giudicare se stessi e gli altri. I perfezionisti non partono dal desiderio, ma ad un uomo ideale al quale cercano di conformarsi; si chiedono se invece di destinare il denaro per l’acquisto di una bella auto nuova, non convenga piuttosto usarlo per aiutare i poveri o per migliorare se stessi.
I perfezionisti quindi, non sono interessati all’uomo così come egli è, ma a ciò che potrebbe essere o diventare, al livello più alto della sua perfezione. La ragione in questo caso serve solo ad identificare il grado di perfezione e a trovare i modi per procedere al suo raggiungimento. Un problema importante riguarda l’esistenza o meno di un unico stato di perfezione; infatti chi stabilisce cosa sia veramente perfetto? La mia idea di perfezione, può essere completamente diversa dalla vostra, e la vostra a sua volta completamente diversa da qualcun altro; perciò anche se tutti i perfezionisti del mondo fossero d’accordo che l’individualismo è sbagliato, litigherebbero comunque tra di loro sull’idea stessa di perfezione.
La posizione razionalistica si basa invece sulla ragione, e sostiene che se una cosa è valida per tutti, cioè universalmente riconosciuta, ciò significa che è giusta. Ma rimane comunque il fatto che i princìpi universali validi per tutti sono davvero pochi, e qualcuno di questi principi è anche discutibile. La ragione dice che ad esempio, è valido per tutti non uccidere: ma è valido lo stesso se uccidiamo per legittime difesa? E chi stabilisce se la difesa è legittima oppure no? Immanuel Kant, uno dei maggiori filosofi della tradizione razionalistica, affermava: “Concedi alla ragione il privilegio di essere l’ultima pietra di paragone della verità”. Ma la ragione proviene comunque dalla nostra mente che è duale, quindi difficilmente avremo mai una visione universale del mondo e delle cose.
Siamo sette miliardi di abitanti su questo pianeta, sette miliardi di cervelli, ognuno si crea il proprio mondo e ci vive dentro, convinto di possedere la visione assolutista e la declama, ma dal momento che la nostra verità non è uguale a quella degli altri, allora non è assoluta. Rassegniamoci ed impariamo piuttosto che non potremo mai essere d’accordo con tutti su tutto, ed è proprio questo il bello, perché se fossimo sempre d’accordo su tutto, sarebbe inutile parlarci e confrontarci, e la noia regnerebbe sul mondo.