Nel profondo di ogni essere umano risiede una luce interiore, una scintilla divina che rappresenta la nostra essenza più pura e radiosa. Questa luce non è legata al mondo esterno, alle sue gioie e ai suoi dolori, ma brilla costantemente dentro di noi, come un faro nella notte. Essa è stata menzionata da tutti i grandi profeti che hanno calcato questa terra.
Nei momenti di difficoltà, quando le ombre del dubbio, della paura e della disperazione cercano di avvolgerci, è proprio la luce interiore che può fare la differenza. È la forza che ci permette di non soccombere, di ritrovare la speranza e di guardare avanti con rinnovata fiducia. Proprio in questi frangenti, è fondamentale riscoprire la tenacia e la resilienza che risiedono dentro di noi, alimentate da una luce interiore che non si spegne mai.
“Il barlume di luce che è in ognuno di noi e che risale a molto prima della nostra nascita, a molto prima di tutte le nascite, quello si deve salvaguardare se vogliamo riprendere contatto con quella luminosità remota dalla quale non sapremo mai perché fummo separati.”
(Emil Cioran, “L’inconveniente di essere nati“)
Ma cos’è questa luce interiore di cui molti parlano?
Possiamo immaginare la luce interiore come una lampada pronta ad illuminare la nostra vita. Per accenderla, è necessario innanzitutto stabilire una connessione con la fonte di energia, come se collegassimo la lampada alla rete elettrica. Questa energia rappresenta la nostra saggezza innata, un potenziale inesauribile che giace in ognuno di noi.
Oltre alla connessione, è fondamentale che i meccanismi di trasmissione e funzionamento, paragonabili ai fili e al bulbo della lampada, siano tutti funzionanti. Questi meccanismi sono i nostri pensieri, le nostre emozioni e le nostre azioni che, se assemblati nel modo giusto, permettono alla luce interiore di manifestarsi con tutta la sua forza.
Per far sì che una lampada emetta luce, però, è necessario accenderla, compiendo un atto consapevole di attivazione. Quando tutto è pronto, infatti, il processo è semplice e immediato: basta prendere la decisione di attivare la propria saggezza interiore e i meccanismi che ne permettono l’espressione inizieranno a funzionare. È come premere un tasto e la luce si manifesta anche all’esterno! Una volta attivata possiamo infatti portare la nostra luce interiore all’esterno, per favorire noi e gli altri, che poi è ciò che hanno fatto i grandi profeti, maestri e guru del passato.
Eppure molti di noi reprimono questa saggezza interiore, per paura, per insicurezza o per mancanza di consapevolezza. Il rifiuto di far emergere il proprio sapere interiore ci priva di una luce preziosa che può illuminare il nostro cammino e aiutarci ad affrontare le difficoltà con coraggio e di superare gli ostacoli con tenacia, così da vivere una vita più appagante e significativa.
Il sentiero della vita, infatti, non è sempre illuminato dalla luce del sole o da quello della luna. Ci saranno momenti in cui ci troveremo ad attraversare valli buie e tortuose, dove la disperazione cercherà di sopraffarci. Ma è proprio in questi frangenti che la luce interiore diventa la nostra guida più preziosa. Essa ci illumina il cammino, ci permette di discernere la giusta direzione e ci infonde la forza per affrontare le sfide che ci si presentano.
La luce interiore non solo ci guida attraverso le difficoltà, ma rappresenta anche una fonte di guarigione. Nutrendo questa luce attraverso la presenza, la gratitudine, il contatto con il Creato, con la creatività e l’aiuto verso il prossimo, possiamo ritrovare il nostro equilibrio interiore, superare i traumi del passato e aprirci a nuove possibilità. La sua radiosità ci permette di vedere il mondo con occhi nuovi, di cogliere la bellezza che ci circonda e di vivere con maggiore pienezza e autenticità.
Ma è bene tenere a mente che in un mondo spesso frenetico e materialista, è facile smarrire il contatto con la propria luce interiore. Ci lasciamo sopraffare dalle preoccupazioni quotidiane e dimentichiamo la saggezza che risiede in noi. Per questo motivo è importante prendersi del tempo per riflettere, per meditare e per connettersi con la propria essenza interiore. Solo così possiamo riscoprire la luce che ci guida e ritrovare la forza per affrontare qualsiasi sfida. Perché la luce interiore, oltre a fare luce e chiarezza, infonde coraggio, aiuta a mantenere una visione positiva, ci ispira a perdonare e ci guida verso la guarigione emotiva e spirituale, aiutandoci a superare i traumi e le ferite del passato.
La disperazione e la sofferenza non sono destini inevitabili. Ognuno di noi, dentro di sé, custodisce la forza interiore per superarle, alimentando la fiamma che arde nel profondo del nostro essere. Attraverso la consapevolezza, la resilienza e la tenacia, possiamo trasformare le avversità in occasioni di crescita, divenendo funamboli di ispirazione per noi stessi e per gli altri. Simboli di coloro che osano sfidare i precipizi e guardare in faccia sia l’abbagliante luce del sole che il buio profondo delle caverne, consapevoli che l’uno non può esistere senza l’altro e che solo dalla loro convergenza può esplodere la vita.
“Non un maestro, però, non un illuminato, ma un semplice funambolo reduce dal grande viaggio dentro se stesso che, attraverso l’esempio, attraverso la luce che adesso irradia, può aiutare gli altri a ritrovare la strada verso casa.”
(Dal mio libro “La cattiva abitudine di essere infelici”)
2 commenti
Molto bello l’esempio della lampadina: qualcosa che è sempre presente dentro di noi compreso l’impianto elettrico e dove l’accenderla è determinata da una scelta consapevole, tramite un normale interruttore. A volte però l’impianto è vecchio, la lampadina è fulminata, c’è il rischio di prendere la scossa e accendendo quella lampadina potremmo scoprire che la stanza “interiore” è da pulire, da mettere in ordine, da arieggiare aprendola al mondo. Forse, è proprio questo che frena molte persone, è solo un click ma quanto impegno, coraggio, volontà, energie ci vogliono per farlo! Così si rinuncia a quella semplice scelta pensando che ci voglia troppo, ma non è così.
Una questione però sconosciuta a molti, è che se la vita non è mai uguale a se stessa, non lo è neppure l’interiore: ciò che abbiamo visto di noi stessi un mese o un anno fa, non c’è più perché è cambiato, si è trasformato in altro, magari proprio in una lampadina a led e lo stesso interruttore in ceramica di un tempo è ora diventato in uno a sfioramento. Qualunque sia lo strumento usato resta un fatto importante: una volta accesa la luce dobbiamo fare i conti con ciò che abbiamo accumulato dentro di noi e se ci stanca l’idea di mettere a posto una cantina, immaginiamo un interiore. Eppure, è possibile farlo perché quella luce non è energia ma è amore.
Questo è il secondo fatto che spesso ci sfugge e ci tiene lontani dall’essere noi stessi. Ci abituiamo a vivere o sopravvivere negli schemi di una mente che ci mente continuamente e non ci apriamo alla verità solo perché fa male. Eppure, altra cosa sconosciuta, quando ci si fa male interiormente qualcosa ci sostiene al pari delle buone parole di una madre che consola il proprio figlio quando è scivolato e ha battuto il ginocchio. Però si deve saper ascoltare, si deve essere aperti al mondo esterno e interno, si deve aver aperto le finestre e far scorrere i raggi del sole dentro di noi. Non per caricarci di energia ma per illuminare invece il mondo con la nostra luce. Perché, anche se ci vorrà tempo, scopriremo che quella luce che illumina la stanza siamo noi.
Grazie per questo tuo approfondimento Paolo, lo apprezzo molto e dico che hai ragione nel sottolineare che a volte “l’impianto è vecchio” e la “lampadina è fulminata”. Ci sono ferite, blocchi e paure che ostacolano il nostro splendore interiore. Accendere la luce significa affrontare queste difficoltà, fare chiarezza e portare ordine dentro di noi. Il punto fondamentale è accettare il cambiamento e non aver paura di esplorare le nuove sfaccettature di noi stessi, perché la luce che accendiamo non è solo per illuminare la nostra stanza interiore, ma anche per portare il nostro bagliore nel mondo. Come ben dici, questa luce non è energia da consumare, ma amore da condividere. È proprio l’amore, in tutte le sue forme, che ci sostiene nei momenti difficili e ci spinge ad andare avanti.
Buona vita!