Liberarsi Dallo Stato Di Identificazione

Tragicomico
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stato_di_identificazioneL’essere umano vive in un perenne stato di identificazione, ossia vive sulla propria pelle quel processo che porta l’uomo ad identificarsi in altre persone, cose e situazioni: ciò che cambia è soltanto l’oggetto della sua identificazione, ma per il resto egli si modella alla perfezione nell’oggetto in cui si identifica. Egli può identificarsi con un’emozione (negativa o positiva), con un pensiero, con un umore, un’idea, una bandiera, un partito politico e via dicendo. E quando ci si identifica in un pensiero, o in un’emozione ad esempio, ci si dimentica di tutti gli altri pensieri ed emozioni, perché come direbbe Freuderigendo l’oggetto nell’io” si diventa quel pensiero e quell’emozione. Si arriva a vivere in uno stato di identificazione dal quale non è più facile liberarsi.

L’idea di identificazione esiste anche negli scritti indiani e i Buddisti parlano di attaccamento e non attaccamento. Viene difficile liberarsi perché spesso ci si identifica proprio con le cose a cui siamo maggiormente interessati, quindi identificandoci pensiamo di aver raggiunto il nostro obiettivo e gli dedichiamo una gran parte del nostro tempo e delle nostre attenzioni. Quante persone vivono immerse nel loro lavoro quasi convinte di essere il lavoro stesso? Ve lo dico io, sono tantissime le persone che si sono identificate con il proprio lavoro ed il lavoro stesso viene prima di ogni cosa per loro, prima della famiglia e della salute stessa! E ho preso solo l’ambito del “lavoro” come esempio..

Nell’identificarsi in un oggetto, situazione o pensiero, l’uomo si dimentica di se stesso e viene assorbito dai piccoli o grandi problemi con cui deve confrontarsi. Non ha scelta, perché egli stesso diventa oggetto, situazione o pensiero. Basta pensare all’uomo che si identifica con l’immagine che si è fatta di sé, un’immagine come ben sapete non è capace di evolvere, e quindi l’essere umano resterà radicato in quell’immagine per tutta la vita. Pensate per esempio alle donne dello spettacolo che hanno un’immagine di sé piena di sensualità, di bellezza, di perfezione e non riescono più ad uscire da questa stessa immagine con cui sono identificate. Ecco perché poi ricorrono a continui interventi di chirurgia estetica, nonostante il loro corpo stia facendo il normale corso d’invecchiamento, loro restano legate alla loro immagine di bellezza e vogliono essere così a tutti i costi…anche a costo di diventare dei mostri osceni, e basta accendere la tv per vedere una moltitudine di zombie plastificati!

Per liberarsi dallo stato di identificazione l’uomo deve stare in guardia verso se stesso, non deve temere di smascherare tutte le sue forme, sia quelle più sottili che quelle più nascoste, al fine di scoprire in se stesso le radici più profonde. L’identificazione bisogna “vederla”, sentirla e studiarla da dentro. Non va considerata una qualità eccellente, come in molti fanno, e la definiscono con nomi assurdi quale passione, ispirazione, ecc. In uno stato di identificazione non si può fare nulla di sensato, e se la gente se ne rendesse conto, cercherebbe di porvi subito rimedio. Una persona identificata non è altro che un oggetto, o al massimo un pezzo di carne, e perde anche quella minima somiglianza che aveva con l’essere umano, per non parlare della sua anima!

In oriente, ad esempio, usano delle “sostanze” per riuscire ad identificarsi realmente in un oggetto, in una pipa, in un sasso, in una pianta, e ci riescono a tutti gli effetti. Ma svanito l’effetto della sostanza, tornano ad essere loro stessi. In occidente non vi è neanche il bisogno delle sostanze, perché la gente vive continuamente in uno stato di identificazione. Vivono identificati con le parole, con gli slogan, con i desideri, con le passioni e, se osservate bene, scoprirete come in queste persone resti ben poco di “loro”.

In conclusione, il segreto, come in ogni ambito della crescita personale, consiste nell’osservarsi. Se ci si osserva, si scopre come l’identificazione più forte è proprio quella con l’immagine di sé, un’immagine fatta da una moltitudine di personalità che vivono al nostro interno. Bisogna imparare a separare il reale dall’immaginario. Vi accorgerete così che al posto dell’immagine che pensavate di essere e con la quale eravate identificati, vi è un’altra persona: voi stessi. Quindi, la libertà significa innanzitutto liberarsi dall’identificazione.

La nostra personalità sociale è una creazione del pensiero altrui.Marcel Proust

C’è un metodo per migliorare la nostra vita. Consiste nel passare meno tempo a osservare noi stessi davanti allo specchio e un po’ di più ad ascoltare la nostra coscienza.Romano Battaglia

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