La Legge di Compensazione è una legge universale che lavora a stretto contatto con la Legge di Polarità. Se quest’ultima, infatti, ha il compito di stabilire il ritmo della vita (senza ritmo non c’è vita), la legge di compensazione ha il dovere di ristabilire un equilibrio a livello energetico (senza equilibrio non c’è ordine). Ogni eccesso porta una mancanza e ogni mancanza un eccesso. È questa, in sintesi, la situazione che viene a crearsi nel momento in cui non c’è equilibrio. In altre parole, possiamo dire che la comparsa di una data quantità di energia in qualunque luogo provoca la scomparsa della stessa quantità in qualche altro luogo. Quindi c’è necessità di un ritorno all’equilibrio.
Volendo usare una metafora piuttosto semplice da visualizzare, è come se ti trovassi di fronte ad una clessidra. La clessidra rappresenta infatti uno spazio preciso, e non estendibile, in cui esistono dei “vuoti” e dei “pieni” che puoi compensare di volta in volta girando e rigirando l’oggetto in questione. Ma.. chi gira la clessidra? Se hai consapevolezza e coscienza al riguardo di questa legge, sarai tu a farlo, come spiegherò più avanti. Altrimenti è la legge che compenserà per te.
“Tutto fluisce e rifluisce; ogni cosa ha le sue fasi;
tutte le cose s’innalzano e cadono; l’oscillazione del pendolo si manifesta in tutto;
la misura dell’oscillazione a destra è la misura dell’oscillazione a sinistra;
il ritmo si compensa.”
(Il Kybalion)
Così c’è scritto nel Kybalion, il libro dei princìpi ermetici. Quindi ogni cosa possiede in sé il presunto bene e il presunto male. Siamo noi che vogliamo sempre scindere tutto, prendere ciò che ci piace e togliere quello che non vogliamo. Ma la clessidra non la puoi tagliare in due. Allo stesso modo se prendi una foglia, non puoi scegliere di avere solo la superficie superiore, eliminando quella inferiore. Puoi scegliere, semmai, di far finta di vedere solo un lato della foglia, ma l’altro lato esisterà comunque, che tu lo voglia o no. E questo principio vale per tutte le cose della vita su questa Terra. Sono regolate dalla legge della compensazione e da quelle della polarità.
È impressionante la quantità di energia che sprechiamo ogni giorno nel voler dividere tutto, senza renderci conto che nulla può, effettivamente, essere diviso. Le legge di compensazione ti fa capire come ogni nostra azione non è mai una casualità. Anche le parole che diciamo non possiamo seminarle senza alcuna regola. Le parole sono azioni, muovono energia, si tratta di agenti casuali di effetti di cui risponderemo. L’effetto è già incluso nella causa così come il frutto si trova già nel seme.
L’universo in cui viviamo non si muove a casaccio, in uno spazio caotico e disconnesso. L’universo è gestito da Leggi che lo regolano, entro le quali avviene quella che possiamo definire la Sacra Danza. Tutto si muove seguendo un ordine ben preciso, nulla sfugge al caso. Altrimenti ci sarebbe solo il caos. La conoscenza della legge di compensazione ci offre la possibilità di vivere con maggiore serenità le vicende che ci accadono, consapevoli del fatto che lei compensa e basta, a livello energetico. Siamo noi, con i nostri limiti duali, a voler dividere tutto in bello o brutto, buono o cattivo, bene o male. Ma l’equilibrio, signori miei, è neutrale. È neutro. E la legge di compensazione tende a questa neutralità originaria.
Quindi se ti viene tolto o non concesso qualcosa, non è perché devi essere punito o altro, ma significa che c’è un bilanciamento in corso, una compensazione di un’abbondanza che hai già ricevuto. Come e quando non ci è dato saperlo. Ogni cosa ha il suo prezzo. Noi questo lo sappiamo bene, visto che a tutto diamo un valore. Quando compri un oggetto sai che devi pagarlo, puoi scegliere se pagarlo subito o a piccole rate. Nella compensazione funziona allo stesso modo. Hai ricevuto la salute? Amore? Hai avuto successo? Bene, significa che una certa energia si è spostata verso di te, in base a quelle che sono “altre” leggi, alcune delle quali le ho già spiegate su questo blog.
Ma questa energia che si è spostata, e che quindi hai ricevuto, nei tuoi confronti, deve essere compensata. Cioè devi “dare” qualcosa anche tu.. non puoi solo prendere.. devi, come ho detto prima, “pagare”. Non in moneta, s’intende. Ma a livello energetico. Chi è consapevole di questo meccanismo, e conosce la legge di compensazione, è consapevole del prezzo da pagare e decide, com’è giusto che sia, di offrire dell’energia di sua spontanea volontà rigirando la clessidra. È il caso, ad esempio, degli artisti che in cambio del talento ricevuto offrono al pubblico le loro opere. Ma non solo, ogni gesto spontaneo che è un dare e non un “prendere”, o peggio un “pretendere”, è qualcosa che viene immesso a livello energetico.
Ora, siccome siamo una mandria di menefreghisti, che perlopiù vogliono arraffare – e anche tanto – senza ricambiare, o dando tutto per scontato, poi ci lamentiamo quando qualcosa ci viene “tolto”. Un partner che ci abbandona, la salute che ci lascia, perdita di lavoro, perdita economica, perdita emotiva, e via dicendo. In altre parole non ci rendiamo conto di quanto abbiamo “ricevuto” e appena qualcosa ci viene tolto siamo subito pronti a lamentarci, a gridare allo scandalo e a offendere l’esistenza su quanto sia ingiusta.
Lo ripeterò all’infinito: le leggi universali non sanno cosa sia giusto o sbagliato per te, sono leggi non indovini, e come tali il loro compito è quello di mantenere il tutto in ordine. Per ogni cosa che hai perso ne hai guadagnata un’altra e viceversa. L’universo odia i monopoli, non puoi avere tutto, puoi solo scegliere cosa ricevere e cosa dare. Ma se non lo fai in base agli ordinamenti delle leggi universali, saranno loro a regolare la tua esistenza. C’è e ci sarà sempre una circostanza livellante che abbatte il prepotente, il forte, il ricco, sostanzialmente allo stesso livello di tutti gli altri. In altre parole, la clessidra non deve mai essere ferma, perché come ho scritto all’inizio, il ritmo è vita.
La legge di compensazione è una sorta di giustizia divina. Effettua il ritorno all’equilibrio in tutte le parti della Vita (comprese quelle passate e future). Tutto quello che riceviamo sotto forma di energia, che si tratti di salute, amore, gioia, “fortune”, prosperità e via dicendo, insomma tutto dovrà essere nuovamente reso, misura per misura, fatto per fatto, centesimo per centesimo, granello per granello. Non siate egoisti, quindi, non trattenete tutto quello che ricevete fra le vostre mani, tanto si corromperà velocemente e diventerà cibo per vermi. Diventate astuti, quello che ricevete, sotto altre forme, rendetelo alla Vita, rapidamente, in qualche modo, per poter ricevere ancora.
Oppure pensate che io sia un fesso, visto che sto qui a investire il mio tempo nel divulgare gratuitamente piccoli frammenti della mia conoscenza? Così come offro ascolto a chi mi chiama, mi scrive e mi parla? Lo faccio, caro lettore e cara lettrice, perché sono consapevole di quanto sono stato “fortunato” nella mia vita, di quanto ho ricevuto. Quindi, prima che qualcosa mi venga tolto, preferisco essere io, in prima persona, ad offrire, a ricambiare, a rigirare la clessidra, e lo faccio attraverso tanti modi tra cui, come adesso ti è evidente, mediante la divulgazione.
Divulgare, che bel verbo! “Rendere accessibili a un più vasto pubblico, per mezzo di un’esposizione semplice e piana, nozioni scientifiche e tecniche” (Treccani.it). Quando un’azione viene svolta con l’intenzione di dare qualcosa, in maniera spontanea, quel qualcosa non può che renderti “ricco”. Funziona così anche per l’Amore. Dare diventa la più alta espressione di potenza. Dare è Amore. Nello stesso atto di dare, io provo la mia forza, la mia ricchezza, il mio potere. Questa sensazione di vitalità e di potenza mi riempie di gioia. Nell’atto di dare nasce qualcosa in me, mi sento traboccante di vita e di felicità. Dare dà più gioia che ricevere, non perché è privazione, ma perché in quell’atto mi sento vivo. È questo che la gente non capisce.
La legge di compensazione serve proprio a questo. A porre un equilibrio tra il tanto ricevere e il poco dare che circola in questa società fondata sull’avere. E siccome in pochi danno, allora a molti sarà “tolto”. In modo che tutti possano ricevere qualcosa, in pieno equilibrio.
Sì lo so, ora starai pensando al miliardario di turno… in fondo, con tutti quei soldi, cosa gli può essere tolto? Ma ne sei proprio sicuro? Sei proprio certo che lui possa avere tutto ciò che tu non hai? E attenzione, non parliamo soltanto del materialismo spicciolo. Perché è probabile che molte cose che lui vorrebbe tue le hai già, senza accorgertene. Non lasciarti abbagliare dal luccichio. Mi viene in mente un passo scritto da Giorgio Faletti nel suo romanzo “Appunti di un venditore di donne”, dove scrive: “È stato detto che il potere logora chi non ce l’ha. Non è vero. È la paura di perderlo che logora davvero.”. Un prezzo da pagare c’è sempre, anche se sei ricco e potente.
La ricchezza c’è anche e soprattutto nella difficoltà e nella sofferenza. Un’ostrica ferita, ad esempio, curerà la sua ferita, il suo male, dando vita ad una perla. Riceve in dono quello che noi pensiamo sia un “male” e restituisce un bene prezioso. Ecco la clessidra che si capovolge. Il piacere che nasce dalla sofferenza, o, se preferite, la ricchezza che compensa la sofferenza. Altrimenti non si spiegherebbe nemmeno il fenomeno tanto diffuso delle pratiche sadomaso in ambito sessuale. È un caso eclatante di compensazione, fatto dai più in maniera inconsapevole, ma funziona allo stesso modo. Traggo soddisfazione e piacere da questa pratica erotica che apparentemente genera dolore e sofferenza. Una volta compensato, c’è il ritorno all’equilibrio.
Generalmente in ogni individuo la capacità di dolore e quella di piacere si bilanciano e la legge di compensazione è qui in piena efficienza. Ogni situazione ha il suo lato piacevole e il suo lato spiacevole. Così come la foglia ha il suo lato bello e quello meno bello.
“La bellezza del mondo ha due tagli,
uno di gioia, l’altro d’angoscia,
e taglia in due il cuore.”
(Virginia Woolf, “Una stanza tutta per sé”)
È nell’angoscia che cerchi la gioia, è nelle giornate di merda che desideri qualcosa di bello, è nei momenti di contrasto che fai chiarezza su ciò che vuoi veramente, è nei momenti di pressione che la tua concentrazione aumenta, è nella gelosia che desideri sentire il profumo di libertà, è nella malattia che vuoi stare bene, è nella violenza che cerchi la pace, è nella solitudine dove impari ad amarti, è nei momenti di perdizione che capisci quanto la vita sia preziosa. Il ritorno all’equilibrio è un atto naturale.
Comprendere appieno la legge di compensazione vi permetterà di divenire coscienti delle silenziose e invisibili compensazioni della vita. Bisogna avere le capacità di scendere in profondità, vedere oltre il visibile, senza pregiudizi, per osservare la vita con verità e onestà. Solo allora sarete in grado di intravedere i bagliori lontani di una compensazione che non vi danneggia, anzi, vi aiuta nella crescita personale, prendendovi per mano nel rocambolesco cammino della vita.
39 commenti
Grazie per il messaggio molto interessante grande verità che non sempre si riesce a cogliere. Grazie con il cuore
Grazie a te Doriana, per essere passata a leggermi.
Grazie!
Grazie a te Emy. Ti auguro di avere modo di leggere anche il mio libro “La cattiva abitudine di essere infelici“, un testo molto in risonanza con questo mio articolo. A presto!
É molto interessante e mi fa riflettere…
Mi sembra parte di un disegno più grande…..Entrare in risonanza é molto più appagante e nella chiara visione si alza la nebbia e si cura la ferita….
Ti auguro una vita meravigliosa….✨
Ricambio l’augurio e ti ringrazio Donata, per essere passata da qui a leggermi e per aver lasciato un piccolo segno del tuo passaggio! Alla prossima.
Molto bello, grazie.
Grazie AnnaMaria, per essere passata dal mio blog!
Ammesso che esista una legge universale sull’equilibrio, credo che sia un po’ ingenuo pensare che la si possa regolare con il libero arbitrio, facendo un calcolo su cosa ricevo e cosa restituisco al mondo. Mi sembra una subdola forma di apoteosi dell’ego, che sarebbe più che mai alle prese col giudicare cosa ha ricevuto e cosa deve/vuole dare, più separativo di così…
Rispetto la tua idea Leonardo, ma qui non si tratta di “giudicare”, bensì di “sentire”. I vari Michelangelo, Raffaello e via dicendo, sapevano benissimo di non essere come gli “altri”, ovvero di possedere qualità eccelse e non comuni. E di certo non se le tenevano per sé. Le mettevano a disposizione. Lo stesso vale per le nostre piccole vite, ognuno di noi sa di possedere briciole di assoluta bellezza. Solo che non le vediamo, non ci rendiamo conto delle nostre “fortune” e quindi vogliamo prendere e ottenere sempre di più, ecco perché questo mondo è diventato così materialistico. E poi succede che a prendere sempre, la vita ti “bastona”, perché per compensazione devi anche dare. Quindi non è un calcolo, ma si tratta di ri-valorizzare una parola che ormai sembra essere scomparsa del tutto: la gratitudine.
Leonardo certo che col libero arbitrio puoi decidere di dare/donare non c’è niente di subdolo, non lo si deve fare per calcolo altrimenti non vale
Grazie. Senza tanti giri di parole, Dare per Avere ma senza pretendere o aspettarsi nulla. La spontaneità e non il fine. Concetto valido per ogni istante di Vita. Grazie ancora
Grazie a te Marco, per aver rimarcato un concetto fondamentale valido in ogni ambito della vita.
Grazie tante per i tuoi articoli.. sai dire quello che in fondo molte volte sentiamo nel cuore.. ma non riusciamo ad esprimere a parole. Grazie ancora per quello che stai facendo, un abbraccio di luce.
Grazie Francesca, apprezzo molto queste tue parole sincere e spontanee. Spero di averti ancora come lettrice.
Grazie caro, comunque hai scritto un bel post e hai preparato un gran libro . Complimenti.
Prima o poi tutti noi dovremo sia ricevere che dare,giusto che sia così anche se il nostro Ego non accetta mai ogni cosa che va contro la sua personalità umana,a me mi è successo è mi succede ancora , quindi sta a me ora di rigirare la “Clessidra” come tu hai citato .
Grazie Emanuel, felice che apprezzi il mio lavoro e soprattutto i miei sforzi. Non è mai semplice scrivere al riguardo di certi argomenti, però fa piacere sapere che ci sono lettori in grado di trovare le giuste chiavi di lettura. E spero ti sia piaciuto anche il libro. Alla prossima!
Semplicemente Eccellente
Grazie Roberto.
L’essenziale è invisibile agli occhi… Cit. Piccolo Principe
Grazie per questa tua riflessione Ivan, condivido pienamente.
Come “essere di luce” non fermarti mai, perchè chi vuole “male” a questo mondo non si concede un solo giorno di tregua.
Un Caro Saluto
PS:
Ho appena comprato il tuo libro.
Grazie Ernesto, le tue parole sono vera linfa per me. Cercherò di fare del mio meglio, offrendo nozioni e spunti di riflessione per destare curiosità verso argomenti troppo spesso “messi da parte”. E ti ringrazio per aver preso in considerazione l’acquisto del mio libro. Un gesto davvero nobile da parte tue. A buon rendere 😉
Grazie. Hai dato un contributo prezioso in questa mia fase di ricerca della verità e di crescita spirituale.
Sono onorato, grazie Maria, felice di essere stato d’aiuto.
Concordo pienamente con la tua teoria che sarà un argomento principale del mio libro “Boomerang”.Ho trovato parole sacrosante in questo tuo articolo.Hai però rovinato un buon lavoro rivelando che fai pratiche sadomaso e ti piacciono,gli atti sadomaso sono aberrazioni dell’essere umano che tu dovresti sconfiggere invece di cedere ad esse.Oltre a cio la tua confessione sulle pratiche sadomasi da un cattivo esempio.
Se da una aprte ti ringrazio per i tuoi complimenti, dall’altra ti invito ad una lettura più attenta e, magari, con meno pregiudizi.
Molto profondo e di intensa riflessione. Un buon manuale di vita. Complimenti, lo rileggerò più volte per poterlo fare mio
Grazie Patrizia, felice d’esserti stato d’aiuto con un mio scritto.
Grazie! Grazie! Grazie! A 40 anni mi sono iscritto a Filosofia, studio come un ragazzo nonostante figli e lavoro, da poco mi sono appassionato anche ad altre discipline come la fisica quantistica. Grazie a Dio, forse inconsapevolmente ho sempre pensato così, forse il tutto dettato da una educazione cristiana. Oggi, posso anche dire che so dare un senso o una spiegazione “scientifica”, se vogliamo, alle mie azioni. Grazie di cuore.
Non è mai troppo tardi per imparare e nemmeno per cambiare prospettiva dalla quale osservare il mondo: quello visibile e quello non visibile. Onore a te Salvatore, rimettersi in gioco non è mai facile, tantomeno con una vita già “avviata” sulle spalle, e sono certo che questa tua scelta ti porterà grandi soddisfazioni e magari quelle risposte che hai sempre cercato, ma che ancora non trovavi. Un abbraccio.
Per gran parte della vita non sono stato capito da tante persone , poi negli ultimi mesi tutto si è capovolto incredibilmente , ma non ho soltanto ricevuto amore , mi dicono che ne ho donato a mia volta , ho scoperto la legge di compensazione senza sapere si chiamasse così e come dici tu deve esistere un equilibrio perché se nella vita tutto ci andasse sempre bene non potremmo apprezzarlo con il passare del tempo . E’ vero anche che donare a chi sa apprezzare pienamente è una grande gioia , può diventare un infinito flusso benefico che migliora tutto e tutti .
A volte è interfacciandosi con le leggi universali che molti tasselli della propria esistenza vanno al loro posto, per mostrarci come dietro al groviglio di situazioni, piaceri e sofferenza, c’è sempre una forza regolatrice e che niente accade per caso. Grazie Gianluca per questo tuo messaggio.
Ciao. Ho letto tutti i tuoi articoli sulle leggi della natura. Grazie per la tua esposizione chiara e semplice, perché se la prossima volta saprò spiegarle facilmente e arrivare all’altro in modo comprensibile, sarà merito tuo. Il seme è nel frutto e il frutto è già nel seme perché vibrano alla stessa frequenza nelle loro ottave, l’esterno è l’interno, sono interdipendenti, scandiscono il ritmo della vita e danno e ricevono contemporaneamente perché il frutto che ha ricevuto dall’albero si offre per conservare l’equilibrio. Mi accorgo che la natura e gli animali sono maestri. Vivono le leggi perché sono le leggi.
Il cielo collega tutto e la terra collega tutti.
Grazie
Ciao Lucilla, grazie per questo tuo attestato di stima, io provo a fare del mio meglio quando si tratta di esplicare argomenti ostici come quelli esoterici, mi rendo conto che c’è un gran bisogno di attualizzare, di togliere la polvere che in questi secoli si è posata su delle conoscenze di importanza vitale.
Grazie per questo tuo bellissimo articolo.
Da anni ormai faccio un esercizio costruttivo: annoto i miei sogni.
Grazie a Mariano Ballester e alla semina onirica, ricevo molti messaggi che l’inconscio ci dona continuamente come guida per dare il meglio di ognuno di noi.
Proprio questa notte, nel sogno, mi è stato spiegata la Legge di Compensazione, in un modo particolare e profonda. Stamattina ho fatto la mia ricerca e mi sono imbattuta in questo bellissimo articolo. Volevo ringraziarti di cuore. L’ho trovato un ottimo approfondimento.
Ciao Francesca, possiedi un dono notevole e fai bene a coltivarlo, ti porterà parecchie soddisfazioni. Ti ringrazio per i complimenti, molto graditi e ne approfitto per consigliarti un mio libro: “La cattiva abitudine di essere infelici“. All’interno troverai parecchi riferimenti con quanto hai appena esposto. Un caro saluto.
Questa è una legge che riesco a comprendere fino ad un certo punto.
Osservo la compensazione, ma non la sua equità. Del resto lo scopo della legge è creare un equilibrio a prescindere da chi viene favorito o danneggiato.
Per esempio per un miliardario che ha +100 di ricchezza -rispetto ad un punto 0 di equilibrio – deve esserci una fetta di popolazione che vive sotto la soglia di povertà, stabilendo un valore di -100 per compensare. Chi è nella fascia -100 semplicemente mantiene l’equilibrio globale, non necessariamente riceverà in altri settori; anzi potrebbe trovarsi più volte nella parte di “deprivazione” se si ritrova nello stesso ruolo pure per via delle circostanze.
Magari con la consapevolezza si potrà provare a gestire l’equilibrio energetico in modo etico come suggerisci saggiamente nell’articolo, ma non so fino a che punto sia possibile. Osservo la compensazione ma ci sono dinamiche che mi sfuggono. Per esempio osservo che quando qualcuno è particolarmente fortunato in un settore, nella sua cerchia parentale o amicale c’è un altro che invece è sfortunatissimo. Non so se chi “attira” l’energia lo faccia in modo inconsapevole, per via di un suo magnetismo innato o vampirizzando consapevolmente l’ anello debole più vicino e mantenendolo in quello stato per creare un equilibrio energetico a lui favorevole. Può essere?
Ciao Arianna, la compensazione la si può osservare in questa vita ma anche in un raggio più ampio, quindi in tutte le vite che uno percorre. Il tempo, a mio avviso, non è lineare ma circolare, pertanto si torna al punto di partenza perfettamente “compensati”, nel “bene” e nel “male”. Una vita può servire a compensarne una precedente, in ogni caso in questo mio articolo mi sono voluto attenere a questa di vita, per far capire che è sempre bene rimettere in circolo ciò che arriva, in modo da non doverne subire le conseguenze. Un fiume se provi ad arginarlo, ti travolge, idem il flusso della vita, il senso dell’accumulo oltre il concetto della sopravvivenza è un concetto sviluppato dall’essere umano che in natura non esiste.
Poi c’è un discorso di risonanza, se vuoi favorire l’arrivo di determinate dinamiche nella tua esistenza, allora dovrai calibrare la tua frequenza, perché se vibri negativamente non puoi che attirare situazioni “sfortunate”. Finirai per maledire il mondo esterno quando in verità il nocciolo della questione è all’interno, nel tuo approccio verso l’esistenza.
Grazie per la tua risposta, ho apprezzato molto il suggerimento che dai nell’articolo: ripagare il benessere mettendo in circolo qualche nostra energia. In questo modo l’equilibrio viene mantenuto in modo etico, altrimenti il nostro benessere verrà pagato da qualcun altro perché in ogni modo l’equilibrio deve realizzarsi. Magari sbaglierò ma ho osservato questo: dove non paghi tu, paga qualcun altro Se l’energia fosse compensata in modo equo ognuno avrebbe il giusto…ma la vita ci dimostra che ciò non avviene. C’è chi riesce ad attirare più risorse energetiche ma per riuscire a mantenerle deve esserci un altro che ne è deprivato, a meno che non si tratti appunto di una persona molto evoluta che rimetta in circolo il benessere che riceve. Non so se riesco a spiegarmi rimanendo sul generico, ma per fare un esempio virtuoso : c’è un imprenditore piuttosto benestante e nello stesso tempo onesto e generoso. Paga bene i dipendenti e fa beneficenza per cui si arricchisce sì, ma senza togliere ad altri e infatti non c’è povertà attorno a lui, c’è benessere.
Viceversa ho osservato il caso di una persona con un problema di salute cronico che a detta dei medici non si sarebbe risolto che invece è guarita completamente, ma nel frattempo attorno a lei i suoi familiari e amici in piena salute si ammalavano pesantemente in modo inspiegabile e ci sono stati anche alcuni lutti in giovane età (per malattie sorte improvvisamente).
Questi casi me li sono spiegati pensando proprio alla legge di compensazione, anche se all’epoca non sapevo si chiamasse così, cioè il principio per cui l’energia deve obbligatoriamente riequilibrarsi per cui se la risorsa in questione (ricchezza, salute ecc) vale 100 non importa che sia distribuita 50 e 50 o 90 e 10 purché il totale sia sempre 100. Allora chi vuole e riesce ad ottenere tanto, lo toglie ad altri (forse meno magnetici), a meno che non sia tanto evoluto da ingegnarsi per ripagare di sua tasca.
Non sempre si tratta di togliere ma di cogliere, chi è aperto verso la ricezione riceve, chi è focalizzato sulle mancanze, perde. Le leggi universali non lavorano mai da sole ma sono intrecciate le une alle altre, quindi esistono i principi di vibrazione, di polarità, ecc ecc. Conoscere questi principi ti permette di cavalcare l’onda anziché esserne succube, ti permette di conoscere il funzionamento del microcosmo, di come si mantiene in ordine, in maniera imperfetta in apparenza, ma in maniera perfetta nella sostanza.