«Tutto quell’amore che non dai è perso, bruciato, è marcito. Non te lo puoi conservare. È proprio il contrario dell’economia. Precisamente l’opposto. Il PIL dell’amore è nel fare bancarotta continuamente.»
Le parole di Erri De Luca, tratte da una sua intervista e condivise in un Reel sui miei canali social, hanno generato un grande interesse. La profonda risonanza che queste brevi frasi hanno trovato nel pubblico mi ha spinto a voler approfondire questa sua intensa riflessione sull’amore in un articolo più completo.
I concetti espressi dallo scrittore e poeta italiano risuonano come un monito appassionato: spingerci oltre i nostri limiti, scavare nelle profondità del nostro essere per attingere a riserve inesauribili di passione. È in questo svuotamento interiore che l’amore si rinnova e si fortifica, come un muscolo che, dopo un intenso esercizio, si rigenera più forte e pronto per nuove sfide.
Dobbiamo, quindi, allenare il nostro cuore ad amare, a mantenere sempre aperto il canale dei sentimenti. Non c’è nulla da accumulare, ma solo da donare. Nell’atto del donare, l’amore trova la sua piena realizzazione e si moltiplica in una sorta di circolo virtuoso, arricchendo sia chi lo offre sia chi lo riceve. È un flusso continuo, un’energia vitale che si autoalimenta, e ci proietta verso ciò che facciamo, e verso gli altri, con una forza inarrestabile.
È fondamentale, infatti, non limitare la questione dell’amore ai soli rapporti interpersonali. L’amore può essere riversato in ogni aspetto della nostra vita, in tutto ciò che facciamo quotidianamente. Un piatto preparato con amore e cura, ad esempio, acquisirà un sapore inconfondibilmente superiore rispetto a uno cucinato di fretta e senza alcuna partecipazione. Allo stesso modo, un lavoro svolto con passione e dedizione, anche il più semplice, si trasformerà in un’opera d’arte, creando valore aggiunto e soddisfazione sia per chi lo esegue che per chi ne beneficia. Coltivare un giardino con amore, osservando la crescita delle piante e prendendosene cura con dedizione, ci permette di entrare in connessione profonda con la natura e di trovare una grande fonte di serenità.
Io, personalmente, metto una buona parte del mio amore nei miei scritti. È un modo per esprimere i miei sentimenti più profondi e condividerli con gli altri. E, cosa affascinante, ogni volta che scrivo, è come se dentro di me nascesse una nuova fonte di amore, una spinta irresistibile a creare e condividere ancora.
L’amore è un sentimento talmente potente e versatile che può essere investito ovunque noi lo desideriamo: in un ideale, in un’idea, in una passione. Non c’è nulla al mondo che non possa essere amato.
Ma l’amore che non dai è perso, non te lo puoi conservare.
Purtroppo, il mondo in cui viviamo, governato dall’economia, ci spinge incessantemente a inseguire il profitto – a danno altrui – e l’accumulo. L’amore, al contrario, è un bene inestimabile che cresce con la condivisione e si affievolisce se tenuto nascosto. È come un fuoco che, per ardere intensamente, necessita di essere alimentato continuamente. Soffocare la nostra capacità di amare equivale a spegnere questo fuoco interiore.
L’amore non è un possesso, ma un atto di donazione che ci coinvolge profondamente. È un flusso continuo che ha bisogno di essere seminato e condiviso per mantenersi vitale.
De Luca, con la sua metafora del “PIL dell’amore”, ci invita dunque a riflettere sul valore della generosità. Mentre il capitalismo ci insegna ad accumulare, l’amore ci chiede di donare senza riserve. La vera ricchezza, quindi, non sta in ciò che possediamo, ma in ciò che siamo capaci di dare agli altri e a immettere in ciò che facciamo.
“Fare bancarotta continuamente” significa svuotare il nostro cuore affinché possa rigenerarsi nuovamente da quella fonte naturale e misteriosa che è la vita. Solo così possiamo sperimentare la vera abbondanza e contribuire a creare un mondo più umano e compassionevole.
5 commenti
Bellissima riflessione ma tra il dire e il fare ci passa lo spazio tra due galassie. Intrisi come siamo di abitudini, strutture e desideri, ogni azione è spesso predeterminata da un secondo fine, dove a volte, neppure ci accorgiamo che ci sia. Sono diverse le occasioni nelle quali a marcire sono proprio i secondi fini che diventano nel tempo malattia e rabbia. Così prendiamo le medicine per curarci, purtroppo in realtà finiamo solo per coprire il marciume che abbiamo accumulato dentro. Perché secondi fini e intenzioni spesso si abbracciano in torza di un legame senza lasciare traccia. Come sempre la ricerca di se stessi, della propria natura, del profondo legame con questa realtà (e con Dio) è un percorso personale importantissimo. Quando comprenderemo che come l’amore si rinnova dentro di noi in ogni attimo, scopriremo anche che non siamo batterie che si scaricano e caricano entrando in contatto con la natura ma generatori d’amore che nutrono la natura stessa (e la Realtà) in cui vivono.
Ciao Paolo, l’argomento, come ben sai, è bello vasto, però ho voluto dar voce a questa riflessione proprio per far nascere ramificazioni come la tua, che dimostrano come l’amore sia, in realtà, molto più diffuso e presente in ognuno di noi di quanto si creda. Soltanto che, come giustamente dici, il rischio della contaminazione dettata da secondi fini, o da fini egoistici, non è minimo, anzi è una contaminazione diffusa su larga scala in questo mondo moderno. Ecco perché c’è l’urgente necessità di fare spazio, dentro e fuori di noi, per far sì che l’amore abbia nuovamente la possibilità di sgorgare, di seguire il suo flusso e così autoalimentarsi. Siamo troppo pieni di marciume, questa è una verità nuda e cruda. Bravo!
Vero Ivan: fare spazio togliendo ciò che stupidamente abbiamo scelto da troppo tempo e far sgorgare da dentro ciò che c’è di più prezioso. Questa è la reale liberazione.
Ciao Ivan, come lettrice assidua dei tuoi scritti pensavo da un po’ di giorni su come commentare un argomento così vitale per tutti noi, l’amore appunto. Poi mi sono capitate sotto gli occhi queste due pagine che, per quanto mi riguarda sono in perfetta sintonia con il mio pensiero, ed essendo il tema in cui hai inserito il tuo scritto “spiritualità”, penso ben rispondano all’argomento. Se si ha voglia di leggerli questi sono i link:
https://www.disclosurenews.it/if-love-could-speak-aya/
https://www.leparoledegliangeli.com/it/guide-3/6637-dove-e-dio-e-dove-trovarlo-insegnamenti-dal-cielo.html
Grazie del tuo contributo, Rosa. Leggerò presto queste pagine che mi hai suggerito. Ti saluto con affetto.