Ho avuto il piacere di leggere il libro di Mario Bergonzi, “Il Sorriso Segreto Dell’Essere“, un’opera che ci espone una visione non dualista della realtà che ci circonda, facendo luce sull’illusione dell’Io come identità personale e su ciò che al giorni d’oggi chiamiamo semplicemente “ricerca spirituale”. È un continuo vedere “oltre”, e l’autore mette a disposizione non solo la sua doppia qualifica di psicologo e psicoterapeuta, ma anche, e soprattutto, la sua profonda conoscenza delle filosofie e religioni orientali ed in particolare, di quelle indiane. Non è un libro che si legge “per caso”, in esso è racchiuso il mistero dell’esistenza, ciò che apparentemente è inaccessibile al pensiero, alla meditazione e alla ricerca spirituale stessa.
L’autore, spesso anche attraverso le parole dei saggi maestri orientali come Krishnamurti e Nisargadatta Maharaj, ci sottolinea e ci fa vedere quali sono gli inganni più comuni di ciò che oggi chiamiamo ricerca spirituale, la ricerca di qualcosa che in realtà già ci appartiene e che semplicemente non può essere cercata o trovata, perché è già qui, è la completezza, la consapevolezza di esistere, è la nostra coscienza che di momento in momento illumina ogni singola esperienza della nostra vita. Il nostro ostacolo più grande è il mondo là fuori, proprio perché lo consideriamo “fuori” da noi, come se non ci appartenesse, come se fosse un’entità separata da noi. Tutto ciò fa nascere l’eterno gioco della dualità, noi da una parte, e il mondo insieme ai suoi colori, rumori, profumi e persone, dall’altra parte.
Ecco come Mario Bergonzi descrive l’atto della ricerca: “La ricerca si esaurirà da sé, al momento opportuno. E quando cade la ricerca, cade anche il “cercatore” illusorio, ritenuto erroneamente il soggetto di tale ricerca. In realtà, anche mentre la ricerca è in pieno corso il cercatore resta solo un miraggio, un’illusione ottica. La ricerca appare spontaneamente, come il canto degli uccelli: non è né giusta né sbagliata, è una semplice espressione della Presenza, senza alcun bisogno di qualcuno che la faccia. A suo modo, possiede anch’essa una propria bellezza, come la danza imprevedibile di una foglia trasportata dal vento autunnale. Con la ricerca appare anche l’illusione che sia “fatta” da un’entità separata, la quale sembra sforzarsi di raggiungere nel futuro qualcosa che non ha, attraverso un avvicinamento graduale alla meta. Soltanto quando cade l’illusione della ricerca –e cade da sola- svanisce anche l’illusione di un’entità separata (il cercatore) e il conseguente senso d’incompletezza. In realtà, in nessun momento siamo incompleti, separati dalla Totalità.”
La non dualità e la prospettiva di essere ciò che siamo da sempre, senza l’illusione di dover cercare Dio chissà dove. Semplicemente essere . Questo è il concetto principale che l’autore cerca di trasmettere attraverso questo libro, e secondo me ci riesce alla perfezione, trattando argomenti molto “quotidiani” nei primi capitoli, che toccano ognuno di noi, per passare ad argomenti più profondi ed elevati nella parte finale dell’opera, per dimostrarci come la nostra intera vita esplode nel Mistero che siamo: il sorriso segreto dell’Essere.
Note: Spirituale, Coinvolgente, Silenzioso
Voto: 8,5