“Non importa quello che stai guardando, ma quello che riesci a vedere.”
Henry David Thoreau.
Un pensiero sublime, che ha ispirato in parte il motto del mio blog. Il filosofo statunitense vuole subito focalizzare l’attenzione sulla differenza tra il guardare ed il vedere. Per quanto a qualcuno possa sembrare paradossale, guardare ha un suo significato, vedere ha tutt’altro significato.
Infatti il ‘guardare’ non presuppone che si riesca anche a ‘vedere’! Vedere deriva dal latino videre e si pone come significato la percezione della realtà attraverso l’uso della vista. Quindi vuol dire capire, scoprire ed interpretare ciò che ci circonda; molte volte chi guarda non vede, perchè guardare è un’azione riflessiva come fare attenzione a qualcosa o qualcuno, ma non si va oltre! Se la gente vedesse e non si limitasse a guardare, probabilmente vivremmo in un mondo migliore.
Appurato questo concetto, il pensiero di Thoreau assume una forza esponenziale, in quanto può ramificarsi in numerosi aspetti della nostra vita. Ho deciso di abbinare quest’immagine alla frase del poeta statunitense, proprio perché molte persone amano guardarsi, ma non vedersi. Mi spiego meglio.
Guardarsi, come vedersi, è legato in modo particolare alla percezione di una persona del proprio corpo. Ma a differenza del secondo verbo, guardarsi può significare anche preservarsi e difendersi (es. guardati alle spalle). Quando si tratta di vedere invece, si abbandona ciò che è materiale per penetrare in profondità; si va oltre l’apparenza di sé stessi.
Se apriamo gli occhi e ci liberiamo dai pregiudizi senza restare a guardare, riusciamo a vedere anche l’invisibile!