Il coronavirus sta portando con sé un messaggio rivoluzionario in una società cieca, dedita soltanto alla produzione, al consumismo, dove quello che conta è solo fare soldi, spenderli, inquinare, scopare, mangiare e cagare. Il coronavirus, nella sua drammaticità, ci sta dicendo: Fermatevi! Ragionate, rallentate, riflettete. È un invito alla lentezza. Per fermare queste vite sempre di corsa. E credo non sia un caso se a essere colpite per prime sono state delle zone produttive per eccellenza. Penso alla Cina, come alla nostra Milano.
Andiamo troppo di fretta signori miei. E fermarsi, per restare in quarantena o in disparte, tutelando se stessi e gli altri, silenziando le città, viene visto come un’eresia in questa folle corsa del mondo postmoderno. Nessuno vuole fermarsi e capire l’importanza di questo segnale che viene scambiato per un’epidemia. A queste persone cieche vorrei chiedere: Quando vi siete fermati l’ultima volta per ammirare un tramonto? Per ascoltare il rumore del mare, per dedicare il vostro tempo alle persone che contano davvero, per conoscere meglio voi stessi, per tornare a meravigliarvi di qualcosa?
Nel mio libro “Schiavi del Tempo”, invito più volte il lettore ad avvicinarsi alla filosofia della lentezza. Per ritrovare la propria essenza, per vivere pienamente il proprio tempo, con consapevolezza, lontano dai rumori e dalle distrazioni, per dare valore alla persona più importante di tutte: se stessi.
Le nostre vite sono scandite da ritmi di lavoro forsennati, da orari impossibili da rispettare, da scadenze troppo ravvicinate, troppo incalzanti. Il prezzo altissimo da pagare è la perdita della serenità. Le strade, le stazioni, le metropolitane, gli aeroporti, gli autobus, sono pieni di gente affannata, persone stanche, che guardano l’orologio in continuazione, che sbuffano e aumentano il passo appena possono. Non c’è mascherina che tenga. Sempre di corsa. Anche coloro che non sanno o che non dovrebbero più correre, li vedi scattare, una smorfia di dolore sul viso, e si precipitano, spingono, non si rendono più conto che esistono gli altri, che anche gli altri devono passare.
La stessa mancanza di rispetto che c’è stata anche nei confronti delle vittime di questo virus, trattate freddamente come numeri funzionali per riempire qualche mera statistica e creare panico fra la gente. Un morto qui, un altro lì, localizzati con dei cerchietti rossi su delle mappe digitali. Vittime strumentali di un’epidemia di decerebrazione terminale, provocata da dissociazione dalla realtà mediaticamente indotta. Una psicosi costruita a tavolino.
La Rivoluzione dei tempi nostri è una disperata voglia di normalità. E di silenzio. È questa l’occasione che la fottuta paura di questo virus ci sta offrendo. Per riscoprire il fascino di un buon libro, il calore di chi ci vuole bene, l’importanza delle piccole cose. E invece ci lasciamo fagocitare dai media, dai social, dal tuttologo di turno, convinti che anche noi possiamo fare i fenomeni dell’informazione, anche se, in verità, non c’è proprio nulla da raccontare in questa follia condivisa.
Non c’è bisogno di allarmismo, così come non c’è bisogno di correre al supermercato per arraffare l’impossibile, o in farmacia per saccheggiarla di mascherine e gel disinfettanti. Altro che esseri spirituali, abbiamo cancellato ogni pietà nel nome del mors tua vita mea, dando vita ad un brutale istinto di sopravvivenza. Ecco, forse questo coronavirus dovrebbe farci seriamente riflettere su queste reazioni psicologiche devastanti. Fermiamoci e riflettiamo su come stiamo raschiando davvero il fondo del barile, ammesso che esista ancora un briciolo di umanità.
La mancanza di tempo si è miscelata al menefreghismo e ci ha isolati nel nostro piccolo, misero mondo fatto di solitudine, cinismo e indifferenza.”
(Dal mio libro “Schiavi del Tempo”)
60 commenti
Un invito a riflettere… bravo!
Grazie Valeria, per essere passata da qui.
Bellissimo messaggio… leggerò il libro, appena posso!!
Ti ringrazio Lucia, se l’articolo ti è piaciuto, allora anche le pagine del mio libro risulteranno essere in sintonia con la tua prospettiva dalla quale osservi la realtà.
Complimenti condivido ogni singola parola.
Bello una cosa che ognuno ha dentro di sé ma che non riesce a tirarla fuori
Condivido il messaggio s tutto tondo! Nulla viene a caso e qyesta è l occasione per rivedere e riflettere su noi e gli altri grazie.
Grazie a te Paolo, per essere passato da qui a leggermi!
Spero veramente che questa situazione ci porti a riflettere sui valori della vita. Leggerò volentieri il suo libro
Grazie Roberta, è un onore per me 😉
É il messaggio migliore che potessi ricevere questa mattina…andrebbe trasmesso su qualsiasi media per aiutarci a ritrovare la strada smarrita ormai da tempo…non abbiamo capito questo messaggio con la crisi economica ora ci viene offerto di nuovo nella speranza che finalmente apriamo gli occhi alla vita
Sono onorato e lusingato da questo tuo commento Salvatore. Sì, è arrivato il momento di cambiare rotta, di capire che così non va. Per il bene di tutti.
Giusto e bello! Leggere un libro, osservare il tramonto e la natura, stare all’aria aperta, take your time. Mi chiedo solo come possono coloro che per vivere o sopravvivere sono condizionati da questo correre e produrre, sbarcare i rispettivi lunari.
La vita te lo fa capire… prima con le buone, e poi con le “cattive”.
D’ accordissimo su tutto..prima o poi doveva capitare, e questa volta il motivo é stato un virus
E capiterà di nuovo se non impareremo la lezione.
Grazie bellissima riflessione..induce a pensare…la coscienza collettiva deve pur esserci…da qualche parte…mi chiedo quanto è profondo sto barile è tanto tempo ke si raschia a fondo…ma nn me par ke finisca…come se qualcuno/qualcosa Continui a riempire a creare un fondo da raschiare…divagheggi… cerebrali… gratis belle parole inascoltabili da chi nn vuol sentire… anche se nn si è sordi…ma io sn colpito dalle sue parole..sincere vere reali che speranza ha l’umanità? Nn so..nn conosco il futuro… meglio così magari nn sarebbe bello…ma occorrono foto da veggenti x intuire un nero futuro? X quanto si può inquinare etctec? Prima o poi la misura sarà colma… pessimismo? Catastrofismo? Misantropia? O semplicemente realismo? Mi chiedo se ha speranza nel suo cuore nell’anima.. parole a parte..cercare di sensibilizzare ,come un profeta, è ok grazie ancora…ma se fosse una causa persa? Parlare ai sordi… parlare di fisica quantistica in un asilo? Esagerato…? Beh la filosofia la metafisica da immemore tempo fa lo stesso con risultati inconvenienti…la maggioranza vomita consumismo materialismo etc… siamo animali con facoltà di parola…in questa “democrazia” 6 coglioni sordomuti su 10 persone dettano legge x tutti.e basta…la morale l’etica la cultura nn riempiono la pancia disse un vecchio ministro della economia…pensa te…se lo spaccia un ministro sta menata…cosa può il popolo…? Nn è tempo di rivoluzione culturale… tutto qui è tempo di dormire di apparite essere o nn essere è anacronistico. L’avatar è di moda.. unità sterile di produzione..come dice una canzone…il mondo si sgretola rotola e via… benedetta ignoranza.. scusate lo sfogo…ho un stato d’animo destabilizzato turbato etctec e nn ho tanti amici con cui posso affrontare certe tematiche…nn frega niente a nessuno…
Questo è uno spazio libero dove chiunque può dire la sua, con rispetto. Quindi ben vengano pensieri personali come il tuo, che apprezzo, seppur molto catastrofico. Un tunnel senza luce nel fondo.
La filosofia della …lentezza per scoprire le meraviglie!Per tornare a meravigliarci ed essere grati finalmente!Grazie,grazie,grazie
Grazie a te Francesca, per essere passata a leggermi e avermi dedicato il tuo tempo così prezioso.
Condivido ogni frase…
Grazie Nella, spero di averti ancora come lettrice.
Penso di voler leggere il tuo libro, bravo
Grazie Antonella, il mio libro è un confronto, fra autore e lettore, al riguardo di una tematica di vitale importanza: il tempo e l’uso che ne facciamo in questa società postmoderna. Un invito alla riflessione e alla consapevolezza del valore del proprio tempo e, di conseguenza, della propria vita. Unica e rara.
Bellissimo il tuo messaggio, effettivamente viviamo in un mondo sommerso di ignoranza, stupidita e egoismo, i peggiori nemici del buon vivere.
Sì, credo che l’ignoranza sia il peggior virus.
Hai proprio centrato la realtà, siamo diventati degli automa sempre di fretta tutti di corsa tutti superprogrammati x poi perderci in un mare di niente.
La paura primaria insita in ogni essere umano sta dando sfogo con dei comportamenti inverosimili, da film di fantascienza, con questo non sto sottovalutando una emergenza che si è creata e che è buona cosa seguire i consigli di prevenzione, ma è altrettanto buona cosa fermarsi a riflettere dove tutte ste corse e sta fretta ci sta portare realmente.
Pienamente d’accordo con questa tua riflessione Valeria. Non è un fenomeno da sottovalutare, ma bisogna prendere consapevolezza della causa che ha generato questo effetto devastante. E la causa, dispiace dirlo, siamo noi, insieme al nostro stile di vita che ci abbaglia col finto benessere. Questa situazione ci permetterà di riscoprire il vero valore di certi aspetti della vita dati troppe volte per scontati.
Complimenti, condivido!
Grazie.
In un mondo lanciato a tutta velocità, come una macchina impazzita, l’elogio della lentezza e della riflessione, rimane l’unica soluzione possibile. Fermiamo questa schizofrenia moderna. Grazie! (Sto leggendo il tuo libro.. bellissimo).
Grazie Paolo, in primis per aver menzionato il mio libro e per averlo acquistato, apprezzo molto. E poi, appunto, citi un argomento che sviluppo ampiamente in quelle pagine e ho cercato di collegarlo sfruttando l’occasione di questo “dramma quotidiano”, per osservarlo da una prospettiva maggiormente profittevole. È alchimia anche questa, trasformare il veleno in farmaco.
Saggio ragionamento……bellissime parole!!! Se corriamo sempre perdiamo tanti attimi della nostra vita. Grazie per la bella riflessione. Appena potrò leggerò il libro. Grazie ancora
Grazie Claudia, per aver apprezzato la mia riflessione. Aspetterò volentieri un tuo parere anche al riguardo del mio libro. A presto!
Bravo condivido tutto!
Io sento solo la necessità di silenzio e di bellezza!
Grazie
Grazie a te Daniela, per essere passata dal mio blog.
Condivido il suo pensiero.
Io da pensionata ho imparato a rallentare e ad osservare questa societa’ che corre disperatamente senza chiedersi qual è la meta. Leggero sicuramente il suo libro
‘
Lei, cara Fiorenza, ha trovato la vera ricchezza della vita. Perchè chi rallenta, moltiplica il tempo 😉 un abbraccio!
Come hai detto tu abbiamo dimenticato l’essere in pace con se stessi e godere ogni istante e ogni bellezza che ci sta intorno io fortunatamente la mia vita la vivo ogni istante e mi fermo ancora a guardare la natura e a leggere un bel libro grazie per averci illuminati
Grazie a te Roberta, per la tua testimonianza. Spero di averti ancora come lettrice.
Da condividere… grazie. Complimenti per questa capacità espressiva che tocca il cuore e stimola ad una introspezione .
Grazie Assunta, felice per aver suscitato in te un amplesso di introspezione.
Sì, il vero virus è l’ individualismo “patologico” della società
Già, non credo sia mai esista una società più individualista della nostra.
Rallentare, riflettere su se stessi e ascoltare sono tutti messaggi giusti ma questo virus ha fatto ben altro, ho sospeso le attività dei luoghi della cultura, minato la vita sociale e tutto il settore dell’accoglienza turistica. Non credo che queste attività umane che portano bellezza, intercultura e crescita personale fossero quelle che dovevano essere penalizzate per una decrescita felice.
Pienamente d’accordo Arianna, ma trattasi pur sempre di una sospensione temporanea e, permettimi, talvolta anche un tantino esagerata. Una situazione figlia del panico che si è venuto a creare, panico dettato in molti casi dall’agenda fitta dei media che bombardano l’utente con talmente tante notizie che un semplice caso viene amplificato così tanto che sembra di essere nel mezzo di un’epidemia. Se vuoi il mio pensiero nudo e crudo è che in Italia ci stiamo facendo del male da soli. Sia chiaro, non voglio sottovalutare la portata del dramma, ma si sono viste scene davvero apocalittiche. E aggiungerei anche che spesso e volentieri, certe cose acquistano più valore proprio nel momento in cui diventano meno fruibili. Quindi chissà, magari quando ci sarà un ritorno alla “normalità” sarà maggiore anche l’afflusso verso tutti questi siti che divulgano cultura e mostrano il bello che c’è nella creazione. Altrimenti, come sempre, significherà che non abbiamo imparato proprio nulla da questa lezione chiamata coronavirus.
Grazie. Parole cadute al momento giusto in una crisi di ansia da isolamento (sono sola anziana, in lista d’urgenza per un’operazione importante), con virus e dintorni da una parte e esercito americano che sbarca in Europa dall’altra.
L’invito al ritorno alle cose essenziali e in nostro potere, è una cosa molto gradita.
Grazie.
Grazie Myriam, per aver apprezzato e naturalmente ti auguro di superare al meglio questa tua situazione così difficile. Un abbraccio.
Complimenti per il libro! Ma sai, a volte le tragedie aiutano a riflettere.. ti dirò che qui è in ballo la lentezza, si, è in ballo il pensiero unico che ha creato una pseudo cultura impressionante, si, ma dopotutto è in ballo l’intero sistema di vita che adottiamo, marcio, vuoto, insensato.. voltato al puro accumulo di denaro e non all’aiuto reciproco.. lavorare per produrre e sostenersi è importante certo ma non ai livelli frenetici che vengono imposti.. io viaggio il mondo da svariati anni ormai e ti rendi conto come in certe società e micro realtà semplici, povere di eccessi e di sprechi consumistici le cose viaggiano a una velocità più umana, dove il “regresso” porta con sé valori di autenticità che nelle nostre cosiddette società del “progresso” ormai sono perduti.. quando parlo di aiuto reciproco vuol dire vivere in comunità aiutandosi, banalmente ‘se sono idraulico ti sistemo i tubi del tuo bagno perché io non so come venirne a capo con l’impianto elettrico’.. il mondo è bellissimo, ricco, pieno di risorse, un paradiso già così come si presenta..essere schiavi del sistema ti fa rinunciare a godere di queste immense bellezze della natura e delle piccole cose della vita che sono le uniche capaci di arricchirci e renderci essere umani.. personalmente sono riuscito ad uscire da un ritmo di vita insensato e ad avere tempo per me stesso, per il mondo, per gli altri, per la contemplazione della natura.. sarò considerato fortunato ma non è così, tutti possiamo svegliarci, uscire da questa cecità ed opporci a tutto questo sistema e convincerci che non esiste un solo modo di vivere, non esiste una unica soluzione, bensì svariate.. riprendiamoci la nostra vita, cambiamo atteggiamento, valorizziamo le cose che abbiamo, ma non ai soli meri beni personali, ma al nostro territorio, alle sue bellezze, al nostro mondo, al mare, al cielo, a tutto quello che ci circonda guardiamo a tutto ciò con occhi diversi e allora forse le cose cominceranno a cambiare.
Grazie Angelo, per questo tuo commento che arricchisce e prolunga l’articolo stesso. Mi trovi pienamente d’accordo, molti di questi argomenti li tratto nel mio libro “Schiavi del Tempo”… la fretta, le distrazioni, il consumismo, il lavoro e rapporti sociali sempre più superficiali e flebili. Nessuno ascolta, nessuno ti abbraccia o ti guarda negli occhi.. tutti interagiscono. Brutto a dirsi ma è la triste verità della società postmoderna che abbiamo costruito e che si basa sull’assenza quasi totale di umanità. Nel nome del dio denaro.
Condivido pienamente. Ci ho pensato anche io in questi giorni. Questo virus non potrebbe mai essere “vissuto”nell’ epoca passata,dove regnava l aiuto e il rispetto verso il prossimo. Ma è di casa in questa, dove sono radicati la maleducazione ,l egoismo e forme di comunicazione e di ricerca nuove.
Un virus karmico! Grazie del tuo pensiero Eleonora, spero di averti ancora come lettrice.
Questa situazione “eccezionale”, mi fa venire in mente, una frase che mi si è scolpita nella memoria: “Per guidare un popolo non basta la Stella Cometa, ma un burrone improvviso…..”
Non l’avevo mai sentita questa, in effetti racchiude una certa dose di verità!
Concordo in pieno! Io ho lasciato tutto per andare a vivere in una baita nel bosco, sui monti, col mio cane. Per ritrovare la lentezza, il ritmo delle stagioni, apprezzare pienamente ciò che mi circonda e che è lontano da traffico, smog, caos, frenesia, per riscoprire i rapporti autentici con i pochissimi abitanti del luogo. So che non tutti possono “permettersi” una scelta del genere, ma tutti, nel loro piccolo, dovrebbero rallentare. Grazie per il tuo articolo.
Grazie a te Chiara per la tua testimonianza di vita. Una scelta coraggiosa, controcorrente, ma che ti permetterà di assaporare a fondo la bellezza di una vita lenta e più umana. Una vita in sintonia con gli argomenti del mio libro “Schiavi del Tempo“. Un abbraccio.
Bellissima riflessione
Grazie Sabrina
Grazie Sabrina, per aver apprezzato questo mio invito alla riflessione.
Leggo ora la sua riflessione, che condivido in pieno. In questi giorni, pur continuando a lavorare alternandomi tra casa e ufficio, pur con i disagi, le difficoltà e le preoccupazioni del periodo, guardo me e i miei figli mentre vediamo insieme un film, prepariamo un dolce, giochiamo a Monopoli, mentre ci annoiamo insieme perché va bene anche quello. Penso a me che schizzo dal lavoro per prenderli allo scuolabus, portarli a calcio, catechismo, alla festa dell’amichetto, al corso di qualsiasi cosa, per arrivare alla sera nervosi e sfiniti. Mi sono dilungata su queste mie sciocchezze personali ma davvero spero che un domani, quando questa scia drammatica sarà passata, sarò in grado di riconoscere quei momenti in cui si, è giusto fermarsi un attimo per guardare meglio cosa abbiamo vicino. Grazie.
Ciao Francesca, grazie per questo tuo commento pregno di vita quotidiana. Sì, riscoprire il bello nelle piccole cose, nei ritagli di tempo durante il giorno, per affacciarsi al tempo nuovo, quello del dopo-virus, con una consapevolezza in più: vogliamo vivere, non sopravvivere.