Non Procrastinare: Non Rimandare A Domani Quello Che Puoi Fare Oggi

Tragicomico
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non rimandare a domani quello che puoi fare oggiNon rimandare a domani quello che puoi fare oggi” non è soltanto un proverbio, un modo di dire. Oggi come oggi è un motto che dovrebbe risuonare all’unisono per l’intera umanità. Perché in questa semplice (ma non banale!) esortazione è racchiuso un messaggio molto importante: siamo invitati a non rimandare di continuo la nostra vita anche perché non sappiamo se ne avremo ancora un’altra di vita, nonostante le filosofie orientali ci raccontino di reincarnazione e di altre possibilità di vita ma forse, anzi sicuramente, è il caso di concentrarci su QUESTA di vita.

Del resto ognuno di noi è consapevole di come la nostra esistenza è piena di cose che vorremmo/potremmo fare, ma che per un motivo o l’altro continuiamo a rimandare ed insieme ad esse, rimandiamo la nostra stessa vita.

L’abitudine a rimandare ha un suo verbo ben preciso: procrastinare, ossia “differire, rinviare da un giorno a un altro, dall’oggi al domani, allo scopo di guadagnare tempo o addirittura con l’intenzione di non fare quello che si dovrebbe.” (da Treccani.it) . Ossservandoci con sincerità possiamo scoprire come la nostra vita trabocca di cose che dovremmo fare, ma che per un motivo, o per un altro, continuiamo a rimandare. Che si tratti di fare sport regolarmente, continuare una dieta, imparare a risparmiare denaro, cercare un nuovo lavoro o studiare per il prossimo esame, spesso preferiamo scegliere il piacere al dovere, o più semplicemente, ci lasciamo distrarre dalla moltitudine di notifiche che ogni giorno invadono i nostri dispostivi elettronici.

Spesso si tende a rimandare una situazione o un problema proprio per la paura di affrontare questo o quest’altro nell’immediato. Ma non è certo rinviando che si risolve il tutto. Lo scrittore e drammaturgo dell’antica Roma, Publilio Siro, scrisse una massima che si cala perfettamente nel contesto: “Quando si agisce il coraggio cresce, quando si rimanda la paura cresce”. Del resto non può essere che così, più passa il tempo è più il timore verso una certa situazione si fa pressante, insieme al sorgere dello stress per le scadenze che si avvicinano inesorabili. Vale davvero la pena di rimandare?

Direi proprio di no. Perché alla lunga questo atteggiamento può far insorgere problemi in famiglia, sul lavoro e nella nostra vita sociale, influenzando la fiducia che nutriamo nei confronti delle nostre stesse capacità. Che si tratti di recarsi in un determinato posto, o conoscere persone nuove, o avviare delle attività importanti, quando si è spaventati e impauriti si troveranno sempre decine di scuse plausibili per rimandare ciò che si vorrebbe o si dovrebbe fare.

La procrastinazione dettata dalla paura porta le persone ad immobilizzarsi, bloccarsi, ad essere incapaci di agire. Paura delle conseguenze, paura della responsabilità, della ribellione altrui, paura dell’insuccesso, sono tutti fattori che ci portano a rimandare una decisione, ma il semplice fatto di decidere di rimandare è a sua volta una decisione che per via della Legge di causa ed effetto comporterà delle conseguenze, dei cambiamenti e delle responsabilità.

È bene quindi rendersi conto che raramente il rimandare è una buona soluzione ai nostri problemi, quanto piuttosto un rifugio illusorio per chi ha paura o non comprende l’importanza di affrontare le scelte della vita. Chi non sceglie, chi non affronta, vive la propria vita con un senso di intorpidimento interiore, si sveglia ogni mattina e ripete all’infinito gli stessi gesti, neanche fossa un automa (o forse lo è?!). La routine quotidiana lo inchioda al terreno come la forza di gravità: sfuggirle è dannatamente faticoso, ma se ci si vuole liberare in volo, bisogna avere il coraggio di scegliere, oggi!

Già, “ma come fare a non rimandare?” si chiederà qualche procrastinatore cronico. Innanzitutto dobbiamo creare intorno a noi un “senso di urgenza”, perché come diceva il buon Buddha: “Il problema è che tu pensi di avere ancora tempo”, quindi eliminiamo da subito questo problema e prendiamo consapevolezza, oggi stesso, che non abbiamo più tempo, che il nostro tempo è scaduto. La nostra vita è oggi, non in un ipotetico futuro. Nel mio libro “Schiavi del Tempo” – che ti consiglio vivamente di leggere – scrivo:

“È oggi che costruiamo il nostro futuro, è oggi che costruiamo il passato di domani. […] Dobbiamo reimparare a concentrarci sul momento presente. Che nell’epoca della distrazione di massa sembra quasi un’eresia.”

Dobbiamo scegliere se vogliamo essere spettatori passivi della nostra vita o il regista. Spesso pensiamo che “un giorno” realizzeremo i nostri sogni, ma quel giorno potrebbe non arrivare mai. Dobbiamo imparare a creare questo senso di urgenza nella nostra vita per rendere i nostri desideri realtà. E non serve di certo qualche sapientone di Oxford per ricordarci che il nostro tempo è limitato.

C’è un altro aspetto che “convince” le persone a procrastinare. Un aspetto che, pensateci, sta addirittura diventando una filosofia, una pratica diffusa da molti pseudo-guru di cui internet ne è pieno: la tecnica della visualizzazione positiva. Persone che vengono invitate ad immaginare il loro obiettivo come se lo avessero già raggiunto. Tecniche per attivare le vibrazioni cosmiche per realizzare i vostri sogni, tecniche per attrarre ricchezza e prosperità ed è così che la gente si ritrova a “non scegliere”, ma preferisce sognare ad occhi aperti.

Personalmente sono per l’agire nell’adesso, nel Qui e Ora, quindi se davvero volete dare una scossa alla vostra vita, allora il pensiero positivo può essere addirittura nocivo. Io vi propongo un approccio contro-intuitivo: immaginate il vostro peggior futuro, immaginate come vi sentirete dopo aver fallito tutti i vostri obiettivi, e immaginate dove starete tra cinque o dieci anni, continuando su questa strada fatta di pigrizia, indolenza e procrastinazione. E adesso provate a non fare nulla per cambiare (se vi riesce) !!

In conclusione io dico che siamo perfettamente consapevoli che così non possiamo andare avanti. Sappiamo molto bene che la strada su cui ci troviamo è un vicolo cieco ma non solo, ci accorgiamo di come il tempo sta passando e non ci stiamo avvicinando ai nostri obiettivi. Eppure continuiamo a ripetere gli stessi errori. Facciamo un passo in avanti e due indietro. Perché?! Perché le abitudini che abbiamo, seppur errate, sono tremendamente comode, il nostro corpo le esegue in automatico e la nostra mente le conosce a memoria.

La felicità, invece, è faticosa. Non cade di certo dal cielo da un giorno all’altro. Se vogliamo essere felici allora dobbiamo uscire dalla nostra zona di comfort e vi assicuro che là fuori saremo fortemente a disagio, faremo di tutto per tornare sotto le “calde coperte” delle nostre cattive abitudini ed il nostro corpo e la nostra mente lotteranno per riportarci sulla vecchia strada. Ed è proprio questo il momento nel quale bisogna affrontare il disagio e vivere la vita e non rimandare a domani quello che puoi fare oggi.

Il maggior ostacolo al vivere è l’attesa,
chi dipende dal domani, perde l’oggi.

(Lucio Anneo Seneca – “La brevità della vita“)

Tragicomico

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