La Differenza Tra Persona Spirituale E Persona Materialista Nella Società Di Oggi

Tragicomico
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essere-spirituale-materialistaVi è una netta differenza tra l’essere una persona spirituale e una persona materialista, e questa differenza non si basa soltanto sull’avere o non avere, ma si protrae oltre, sul modo di vivere, di ragionare e di vedere il mondo per così com’è. La persona materialista è immersa nel materialismo puro che per logica dei fatti si contrappone al spiritualismo: non a caso il materialismo è spesso inteso come sinonimo di ateismo, in quanto fortemente in contrasto con quanto proclamato dalle religioni e dalle varie correnti spirituali.

Quando parlo di “netta differenza” tra materialismo e spiritualità voglio sottolineare come all’interno della nostra società queste due “ideologie” non possono trovare coerenza nel Sistema in cui viviamo; perché l’una (il materialismo) avalla tale Sistema, mentre l’altra (lo spiritualismo) ne è in forte contrasto.

La persona materialista basa la sua esistenza sulla materia, sulle cose e sul possesso, in tal senso misura la propria felicità dalla quantità di beni che ha e su tutto ciò che gli è stato “permesso” di costruire nella propria vita. Ecco che la felicità arriva con la macchina nuova, con la promozione sul lavoro, con la scoperta di una nuova amante, e via dicendo. Ma tutto questo comporta degli effetti collaterali notevoli, che vanno a scalfire la psiche e la mente della persona materialista. Penso ad esempio ai “suicidi per debito” e mi chiedo: quale debito può mai valere una vita?

Costruiamo immagini falsificate di noi e poi le facciamo interagire con quelle che gli altri hanno creato di loro stessi, dando vita a un grottesco teatrino di marionette dove si portano in scena surrogati relazionali, dove ci si scruta a vicenda con sospetto e si cammina in punta di piedi con il timore di fare danni. Terrorizzati dall’idea che tutto precipiti costringendoci a ricominciare da capo, ci muoviamo con circospezione, castrando sul nascere ogni pulsione che possa far cedere i delicati equilibri. Siamo disposti a tutto pur di evitare la fatica insostenibile di guardare in faccia la realtà, persino rinunciare a vivere.
(Dal mio libroLa cattiva abitudine di essere infelici“)

Eppure per la persona materialista tutto questo ha un senso, perché la materia è divenuta la sostanza della propria vita e non ci si riesce ad immaginare un futuro senza poter “avere” qualcosa.. quando forse sarebbe il caso di cogliere l’occasione per iniziare un nuovo percorso per poter “dare” qualcosa all’umanità. Ma paradossalmente nella persona materialista vi è anche il timore verso la morte stessa, perché se ovviamente la vita è solo questa, e contano solo il nostro corpo e i nostri beni, con la morte si perde tutto ciò che si è accumulato, perché fino a prova contraria non risultano ancora notizie di chi sia riuscito a portare nell’aldilà i propri averi. Nella persona materialista vige inoltre l’attaccamento alle persone care in modo morboso, facendo dipendere la propria felicità dalla loro presenza/assenza nei propri confronti.

Da qui nasce la gelosia, figlia del senso del possesso, che il più delle volte finisce in tragedia, basta ascoltare o leggere qualche articolo di cronaca quotidiana per scoprire un numero impressionante di delitti passionali. Ma questi sono solo alcuni degli aspetti occulti dell’insediamento della corrente materialista nel pensiero umano, e con l’avvento di questo nuovo millennio l’umanità sta cercando di uscire dalla prigionia di un materialismo che l’ha condotta fino alle soglie della follia. La soluzione sta nella spiritualità, ossia nel risvegliare lo Spirito che è in noi, ciò che è immateriale, cioè che esiste indipendente dalla materia.

La persona spirituale vive sapendo che la materia è solamente un riflesso dello Spirito, l’esterno è interno, e se il creato esiste così come è, vuol dire che c’è una ragione per tutto, e questa ragione è spirituale, non materiale. Il motto “nulla accade per caso” diventa una delle principali filosofie di vita della persona spirituale, a qualsiasi religione o corrente spirituale appartenga.

La persona spirituale non teme la morte, sapendo che prima o poi essa arriverà comunque, e nella maggior parte dei casi crede alla reincarnazione, quindi sa anche che questa vita è solo un battito di ciglia nell’immensità di tutte le vite. La persona spirituale non teme i debiti, che considera nient’altro che una somma scritta da qualche parte sul conto di un ente come Equitalia, che di certo non può danneggiare la sua felicità; così come i “fallimenti” che vengono rivalutati in “nuove opportunità”, stimolando la solidarietà e sviluppando nuovi sentimenti comunitari nella gente, inesistenti invece nella persona materialista. La persona spirituale non teme di perdere lavoro o carriera, perché sa che qualcosa la farà sempre e che comunque il lavoro e la carriera sono due cose assolutamente ininfluenti per lui.

Come potete intuire, la persona spirituale non è schiava del Sistema e soprattutto non la si può fermare corrompendola perché non le interessano i vantaggi ingiusti e materiali; non la puoi fermare minacciandola di morte perché è un evento che non teme e che spesso vede addirittura come positivo; e infine non è manipolabile, ossia non la dirigi come vuoi, non puoi comprarne il voto, è mentalmente indipendente.

Ho fatto questa premessa (molto scolastica!) di confronto, tra la persona materialista e la persona spirituale, per dare un’idea diversa proprio della spiritualità, che non serve, come molti pensano, a rinchiudersi in un monastero tibetano o in un convento cristiano, ma serve a rendere più efficace la propria lotta nella società di oggi e di domani. Acquisendo una forte spiritualità infatti, ci si può calare nella realtà e combattere. Ognuno come può e a modo suo, anche scrivendo un semplice articolo come questo. Ed è questa la sostanziale e principale differenza… uno è servo del Sistema (il materialista), l’altro ne è l’antagonista (lo spirituale).

Il Sistema non lo si combatte frontalmente, ne verremmo schiacciati subito, ma lo si può combattere partendo da se stessi, e aiutando gli altri attorno a noi a cambiare, modificando quelle che sono le nostre abitudini emozionali, di pensiero, di consumo, di scelte di vita, e modificando contemporaneamente il nostro interno. La lotta la si fa cominciando a cambiare, grazie alla consapevolezza, il piccolo mondo attorno a noi, consapevoli di non poter cambiare il mondo in un botto solo, ma che producendo un cambiamento, che produca un piccolo cambiamento che ne produca un altro, il tutto si somma ai cambiamenti apportati da tutti gli esseri spirituali presenti su questo pianeta, per un innalzamento di vibrazione energetica.

Uno dei modi migliori per avvicinarsi alla spiritualità è proprio quello di avvicinarsi a se stessi. E lo si può fare in tanti modi diversi, ma la meditazione è certamente uno degli strumenti più potenti per sviluppare la propria spiritualità. A tal proposito vi consiglio un altro mio articolo: “La Meditazione Per Riequilibrare Corpo E Mente”. Meditare non significa evadere dalla realtà, fuggire da qualcosa che non ci piace, ma significa rafforzare la propria capacità di affrontare la realtà dandole un senso, al contrario di chi usa la materia come una spiegazione del tutto. Attraverso la materia, ossia gli oggetti che possediamo o desideriamo, non possiamo conoscere noi stessi e se non conosciamo noi stessi non possiamo nemmeno conoscere gli altri.

La persona materialista conosce bene gli oggetti che possiede, a quanto ammonta il proprio conto in banca, dove organizzare la prossima vacanza. Ma non ha mai fatto un viaggio dentro se stesso! Perché quando conosci te stesso, gli altri, e il mondo, come puoi aver paura della morte, dei debiti, o di qualsiasi altra cosa? Può una cosa creata da qualcuno che è inconoscibile essere senza senso? O essere stata creata al solo scopo di farci paura?

La “cultura ufficiale” di questo Sistema è fatta in maniera tale da tenere le persone intrappolate nella prigione del materialismo: bisogna produrre, bisogna consumare e alla fine si può anche crepare! Avere, avere e avere, è questo il mantra che viene trasmesso attraverso le pubblicità di ogni tipo e in ogni posto, e si sta ben attenti affinché le persone stiano ben lontane dall’Essere, semmai possono apparire, e come diceva Carmelo Bene: “Le masse devono capire che non sono più loro a fare acquisti, ma esse stesse ad essere acquistate. Non ci sono più consumatori, ma consumati“.

La gente viene privata di qualsiasi visione spirituale della vita, anzi non sa neanche bene cosa sia, e quindi non si accorge che i nostri politici sono persone completamente prive di qualsiasi istanza spirituale. Per capire la differenza tra un capo di stato spirituale e uno che non lo è basta mettere a confronto il Dalai Lama, Ghandi, Pepe Mujica con un Renzi, Berlusconi e Salvini. Riuscite a notare qualche differenza? Del resto il governo altro non è che lo specchio della nostra società!

L’arma principale del Sistema in cui viviamo è la materia, e quindi in questo contesto il denaro assume una “forza” incontrastabile, diventa un “Dio” a tutti gli effetti e non a caso si parla del dio denaro! Tempo fa Papa Francesco ammoniva i propri fedeli con queste parole: “Credo che viviamo in un sistema economico mondiale che non è buono. Al centro di tutto il sistema economico deve esserci l’uomo e la donna, e tutto deve essere al servizio dell’uomo. Ma noi abbiamo invece messo al centro il denaro, il dio denaro. Siamo caduti in un peccato di idolatria, l’idolatria del denaro“.

L’arma principale di chi lotta contro il sistema, invece, è proprio la spiritualità, che ti permette di “inflazionare” il valore di ciò che è materiale (soldi compresi!) per dare più attenzione a ciò che è immateriale ma che produce pur sempre degli effetti tangibili in questa società: parlo di cooperazione, della solidarietà, dell’amore verso l’altro e verso noi stessi. La persona spirituale nel suo cammino tenderà a togliersi di dosso il problema dei soldi, così come si libererà dal problema della morte, dal problema della carriera e del prestigio sociale.

In conclusione voglio soltanto dire che noi come società, ma prima di tutto come esseri umani, non saremo mai in grado di amare e, pertanto, di gioire del Creato fino a quando il muro che divide il trascendente dall’immantinente non sarà abbattuto. E nella società odierna si tratta proprio del muro del consumismo materialista, ovvero quello che separa il finito dall’Infinito, perchè, ossia ciò che Charles Baudelaire denuncia nei suoi ultimi scritti: “Ciò che è creato dallo spirito ha più vita della materia.

Tragicomico

8 commenti

Antonia Sonia 14 Ottobre 2020 - 18:43

Grazie! Meravigliosa riflessione sulla Spiritualità e il materialismo. Mi sono ritrovata molto nella sua descrizione circa il sentirsi “Spirituale”. Credo di esserlo anch’io ( nel mio piccolo ). Il primo dono che serbo dentro di me è l’introspezione. Il secondo è il totale distacco dal danaro o beni materiali. Il terzo l’empatia ed il quarto l’amore per il Creato. Il quinto l’intuizione nel leggere dentro le persone che mi capita di frequentare. Sono felice di sentirmi così. Appagata e sempre serena. Grazie per avermi letto. Antonia Sonia.

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Tragicomico 16 Ottobre 2020 - 18:05

Grazie a te Antonia Sonia, per essere passata da qui e per questo tuo commento, del quale condivido ogni parola. Sarebbe bello se molte più persone condividessero la tua spiritualità, diventerebbe sicuramente un mondo migliore. A presto!

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Lucia 20 Agosto 2021 - 22:17

Perfetto!!! Comprero’ il libro sicuramente

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Tragicomico 23 Agosto 2021 - 9:48

Grazie Lucia, aspetterò un tuo parere a lettura terminata. Un abbraccio!

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Clara D. 17 Novembre 2023 - 17:25

Ma come si può essere spirituali senza conoscere Dio?
E come possiamo conoscere Dio?

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Tragicomico 17 Novembre 2023 - 18:02

“Conosci te stesso e conoscerai l’universo e gli dei”

Gianluca Passerini 29 Maggio 2022 - 13:53

Parole belle e giuste come sempre Ivan , io sono ateo e non medito ma sono d’accordissimo , mi sento spirituale , sento la sofferenza altrui come fosse la mia , non provo gelosia , non temo troppo la morte , rifletto spesso su me stesso provando a migliorarmi .

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Tragicomico 29 Maggio 2022 - 23:44

Essere spirituali non vuol dire per forza di cose credere in una religione, spirituali in fondo lo siamo tutti, è lo spirito che ci anima, altrimenti saremmo solo materia inanimata.

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