I “Privilegi” Di Un Perfetto Cittadino Schiavo Del Sistema

Tragicomico
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Non sono pochi i “privilegi” per il cittadino schiavo del sistema, un sistema che si auto alimenta proprio attraverso lo stile perfetto, impeccabile, di chi non si rende conto di essere la causa dei problemi che lo affliggono. Uno schiavo che ha deciso “volontariamente” di vivere in uno stato di prigionia, in una prigione senza muri e senza sbarre, per diventare “socialmente utile”. Perché in fondo è giusto così, se lo fanno gli altri lo faccio anch’io. Il cambiamento che esula dall’ordinarietà è sempre troppo faticoso e impegnativo, soprattutto in proporzione all’incertezza che comporta. Così il Sistema concede dei “privilegi” al cittadino schiavo che si è adattato alla perfezione nei suoi meccanismi ben oliati, perché è diventato un ingranaggio che a sua volta fa girare altri ingranaggi. Tutto gira alla perfezione, nessuno sembra accorgersi delle catene che porta addosso.

Il cittadino schiavo del Sistema ha la possibilità di avere un appartamentino in centro, per il quale naturalmente dovrà accendere un mutuo che lo costringerà a essere prigioniero del sistema per tutta la vita. Come un ergastolano. Dentro quest’abitazione potrà accumulare merci e beni materiali che, secondo i messaggi pubblicitari onnipresenti, dovrebbero garantirgli la felicità perfetta. Purtroppo lo schiavo non sa che più accumuli merce e più la possibilità di essere felice si allontana e svanisce come un sogno alle prime luci del mattino.

schiavi_del_sistemaIl cittadino schiavo del Sistema ha la possibilità di fare la spesa nei grandi centri commerciali, dove può trovare di tutto e di più. Per usufruire di questo “privilegio” gli è bastato concedere la sovranità alimentare alle multinazionali. Sono loro infatti che decidono cosa lo schiavo deve mangiare e cosa egli possa chiamare “cibo”. Non importa se qualcuno dice che siano prodotti chimici e tossici. Lo schiavo si accontenta di poco, è talmente felice dei tanti privilegi che il Sistema gli concede che ha deciso si sua spontanea volontà di essere servo di un padrone per otto/dieci ore al giorno, per sei giorni la settimana. Voi non lo premiereste un cittadino così perfetto?

Uno schiavo che rinuncia alla ribellione e conduce la sua vita pietosa senza fiatare, anzi ne è felice, così potrà comprarsi la macchinina oltre alla casetta… naturalmente a rate! E per guadagnare ancora più soldi ha deciso di vivere costantemente sotto stress fra tasse, fatture e scadenze. Naturalmente soldi che gli serviranno anche per ricomprarsi la salute persa. In compenso, però, gli verranno concessi venti giorni all’anno di misera e meritata vacanza.

*Da questo scenario tragicomico è nato il mio primo libro “Schiavi del Tempo“, per descrivere una società grottesca che corre senza direzione, immersa com’è nella folle corsa del mondo postmoderno.*

lavoro-schiavo-oreL’invenzione della “crisi” è una manna dal cielo per il cittadino schiavo del Sistema, anche se un po’ lo spaventa, ma lo fa sentire tutelato e privilegiato, come farebbe senza la tortura del lavoro? La sua vita è tutta “organizzata” dal Sistema. Non deve preoccuparsi di nulla, le abitudini regnano sovrane nella sua vita, nulla accade “per caso”, tutto è monitorato, tutto è filmato e niente può essere cambiato senza l’autorizzazione dall’alto.

Ogni attimo della sua vita è stato sequestrato. È uno Schiavo del Tempo o, se preferite, uno schiavo a tempo pieno! Uno schiavo che ha deciso di essere prigioniero della propria stessa immagine. Per questo ci tiene alla sua apparenza giovanile e impeccabile, spalmandosi addosso cremine cancerogene, iniettandosi del botox e rilassandosi sul lettino solare manco stesse alle Hawaii.

Lo schiavo indossa sempre vestiti alla moda, cerca di imitare quelle celebrità che tanto invidia e applaude quando guarda la Tv o va allo stadio. Non gliene importa nulla se le sue scarpe nuove sono state prodotte da schiavi minorenni, perché lo schiavo, come ho già detto, è un ingranaggio che fa girare altri ingranaggi. Altri schiavi ruotano attorno a lui. Quello che conta è la sua effimera immagine nelle scalate sociali, anche a costo di lasciarsi sfuggire la sua vita. Unica e irripetibile vita!
Cari schiavi, ve li siete fatti bene i conti
?

charlie-chaplin-ingranaggiUno degli aspetti più micidiale dell’attuale cultura, è di far credere che sia l’unica cultura, invece è semplicemente la peggiore. Gli esempi sono nel cuore di ognuno, per esempio il fatto che la gente vada a lavorare sei giorni alla settimana è la cosa più pezzente che si possa immaginare. Come si fa a rubare la vita agli esseri umani in cambio del cibo, del letto, della macchinetta..
Mentre fino ad ieri credevo che mi avessero fatto un piacere a darmi un lavoro, da oggi penso:
“Pensa questi bastardi che mi stanno rubando l’unica vita che ho, perché non ne avrò un’altra, ho solo questa e loro mi fanno andare a lavorare sei giorni alla settimana e mi lasciano un miserabile giorno, per fare cosa?! Come si fa in un giorno a costruire la vita?!
(Silvano Agosti – da “Il discorso tipico dello schiavo“)

Tragicomico

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2 commenti

Luisa Marcone 14 Marzo 2021 - 16:58

Vorrei diventare schiava del sistema

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Tragicomico 14 Marzo 2021 - 20:17

Ammesso che tu non lo sia già. Molti sono schiavi senza saperlo.

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