Attentato A Parigi E False Flag: Chi Ci Guadagna?

Tragicomico
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attentato-a-parigi-false-flagL’attentato a Parigi avvenuto il 7 gennaio 2015 contro la sede del giornale satirico Charlie Hebdo, ha il sapore di un altro, sinistro, false flag, in quanto sono diversi i conti che non tornano, un po’ come in tutte le stragi e gli omicidi eclatanti, mi viene da pensare all’11 settembre, piazza Fontana , Kennedy Pearl Harbor, Osama Bin Laden e via dicendo. Innanzitutto chiariamo cosa significa false flag direttamente da Wikipedia: “Essa deriva dalla combinazione di due termini della lingua inglese, false e flag, ossia “bandiera falsa”. L’idea è quella di “firmare” una certa operazione per così dire “issando” la bandiera di un altro stato o la sigla di un’altra organizzazione.” In questo caso l’attentato parigino è firmato da due uomini incappucciati che hanno massacrato 12 persone, ferendone altre, mentre urlavano “vendicheremo il Profeta“. Quindi un massacro contro la redazione di un settimanale in stile ironico e più volte provocatorio per le vignette anti-Islam. Ma siamo sicuri che sia questa la vera causa? Siamo sicuri che si tratta realmente di una strage a matrice islamica e che ci fosse un Profeta da vendicare?

A me i conti non tornano, perché come dice il proverbio “a pensar male si fa peccato ma spesso si indovina” nella vicenda possono esserci altre “manine” di ben altra qualità, oltre ad una sceneggiatura degna dello stile hollywoodiano. L’attentato di Parigi ricorda tanto quello accaduto ai danni di Kennedy tanto quello dell’11 settembre. La sua dinamica, così come si è svolto l’attentato, e gli stessi attori coinvolti, appaiono fin troppo disinvolti, sicuri, e lasciano intendere ad un atto pianificato alla perfezione con un possibile supporto “interno” viziato (volutamente?) da intoppi tipo lo smarrimento del documento personale d’identità! Oltre allo scopo jihadista (?) raggiunto con la sua risposta di sangue è presupponibile una possibile strumentalizzazione di Stato per fini di altra natura e qui entriamo nel discorso della strategia politica.

satira-terroristiUn attentato del genere poteva risultare persino “auspicabile” per una figura come Marine Le Pen, per portare avanti la sua campagna elettorale, basata sulla xenofobia e sulla Islamofobia in particolare. Ne tra vantaggio lo stesso Francois Hollande, in quanto l’attentato distrae il popolo francese (e non solo loro!) dagli attuali problemi sociali e politici, oltre a tornargli utile per lanciare un richiamo alla “unità nazionale“, contro ogni forma di terrorismo e di attentato alla libertà di espressione. La stessa Europa che di problemi ne ha parecchi, ora può spostare l’attenzione verso confini ben più lontani, perché tutti si sentono… “meno sicuri”!

Ma torniamo sulla vicenda dell’attentato: pensate a due tizi incappucciati che irrompono gridando “Vendicheremo il Profeta” e “Allah u Akbar”, sembrano presi da un b-movie. Mancava solo che gli attentatori lasciassero il biglietto da visita per farsi richiamare; a quanto pare è finita l’era delle rivendicazioni con telefonate anonime, volantini nelle cabine e videomessaggi. Adesso si presentano alla porta, come tutte le persone civili, e magari prima o poi telefoneranno prima per fissare un appuntamento.

Del resto, devono coincidere esattamente con l’immagine collettiva hollywoodiana del “terrorista jihadista“, quello mostrato più molte nelle pellicole a stelle e strisce. Il riflesso pavloviano nella mente della gente è perfettamente conseguito, come dimostrano i titoloni dei vari giornali di tutta Europa. Oltretutto nell’attentato è stato ucciso Bernard Maris, economista di fama internazionale, consigliere generale alla Banque de France e nessuno dei media, tra tv e giornali, si degna di nominarlo. Inesistente, considerato un uomo qualsiasi, neanche degno di menzione.

Viene da chiedersi chi si nasconda dietro a questa ennesima false flag. La mia idea è questo attentato a Parigi serva a rafforzare i partiti estremisti, l’odio verso gli immigrati e gli islamici, e a giustificare le nostre missioni “umanitarie” sempre più frequenti. Ma sono davvero cosi pazzi questi “mussulmani” da tirarsi senza alcun giudizio ancora più bombe da soli? Io, nonostante l’orrore a cui assisto, perché la gente uccisa è vera, mi chiedo ancora come facciano le persone a credere alle storie di carte di identità perse e ritrovate, identificazioni lampo (Sherlock Holmes oggi sarebbe disoccupato!) e autisti terroristi che stavano a scuola a lezione.. è un film già visto, per me non c’è più gusto, e come andare ad uno spettacolo di magia quando conosci già i trucchi dell’illusionista. È sempre lo stesso gioco da parte del Sistema e la massa ci casca sempre, perché la massa non vuole sapere, non vuole informarsi, vuole l’iPhone! Siamo nel 2015 eppure siamo ancora in guerra contro gli arabi, sembra di essere nel 1315! Scusatemi, ma dove sta l’evoluzione?

Tragicomico

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