Animali Guida O Totemici: Quando Natura, Divinità E Sogno Si Intrecciano

Tragicomico
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animali guidaGli animali guida da sempre vengono considerati come depositari di poteri che travalicano lo spazio materiale e possono fornire specifici messaggi a coloro che essi scelgono.
Il popolo Nativo Americano aveva tra le sue guide animali l’aquila, l’orso, la lince, il serpente (comune a molte altre culture anche precedenti), e diversi altri animali detti anche di Potere. Ma non fu l’unico popolo questo ad attribuire specifiche caratteristiche, che possono anche essere definite come extrasensoriali, agli animali. Un animale totem, di potere o guida parla all’interno dell’individuo, in tutte le culture questo essere che si presenta o tramite meditazioni, trance o attraverso la forma onirica, intende comunicare delle cose al soggetto che sceglie per affinità. Ecco perché è importante riconoscere il proprio animale guida e capire perché abbia scelto proprio una persona specifica.

Se si osservano diverse divinità pagane e non solo, che nel corso della storia si susseguono, si può notare che queste sono divise in: coloro che sono accompagnate da uno o più animali e coloro che sono in parte animali e in parte umani nelle fattezze. Si comprende quindi quanto sia importante nella storia delle religioni e dei miti un animale accanto alla figura divina, animale che incarna specifiche caratteristiche.

In alchimia gli animali sono dei simboli, e non è raro imbattersi in essi. Se li si prende per gruppi quello che certamente nello studio di questa materia si potrà maggiormente trovare è quello relativo agli uccelli, queste specie attengono all’elemento aria che rappresenta l’anello di congiunzione tra la realtà terrena e la realtà dei cieli. L’aria però veniva identificata con gli animali come gli uccelli già da prima che nascesse l’alchimia, molti popoli animisti identificavano questo elemento di quattro (terra-fuoco-acqua-aria) con gli animali totem come gli uccelli.

L’associazione in alchimia non termina però a questo riconoscimento. Infatti gli studiosi di questa materia guardando al volo degli uccelli paragonarono lo stesso all’animo dell’essere umano, per cui dedussero che la vocazione dell’individuo fosse quella di guardare alla spiritualità.
Anche in questa forma quindi si ripropone il concetto di animali guida, seppur con accezioni differenti rispetto a quelle manifestate dallo sciamanesimo e dall’animismo.
Il simbolo degli uccelli nei testi alchemici e nelle riproduzioni iconografiche veniva posto in sequenza al fine di comprendere gli esercizi svolti, le differenti storie di laboratorio, e partiva sempre con il Corvo che veniva seguito dal Cigno, dal Pavone, dal Pellicano fino ad arrivare alla Fenice.

Il sogno è uno dei canali preferenziali per incontrare il proprio o i propri animali guida. Ma in questo caso la tecnica per approcciarsi ad esso o essi presuppone la capacità maturata di condurre il sogno, cosa che per molte e molti è complessa ma che ad esempio nell’incubazione sciamanica risulta naturale perché il velo che separa le dimensioni non è osservato con l’ottica della prova ma con quella della guarigione. La finalità non è quindi l’accrescimento ma l’accrescimento spirituale è solo un mezzo utile a raggiungere la sapienza, e quindi la possibilità di farsi guaritrice o guaritore attraverso i messaggi dettati proprio dall’animale di Potere che viene incontro senza riserve a quel punto alla persona.

totem animaliIn sogno un animale guida si può presentare anche nel caso in cui una persona non abbia aspettative e si trovi in periodi specifici della sua esistenza dove dei cambiamenti si potrebbero profilare all’orizzonte, o sarebbero richiesti. Attraverso il sogno un animale fornisce specifiche indicazioni volte a far maturare delle consapevolezze nel soggetto che si trova in questa dimensione onirica e assume le caratteristiche di quello che Jung chiamerebbe un archetipo, che si manifesta a tal fine. Ciò però avviene anche fuori dal sogno, nella realtà ordinaria che si prende “una pausa” e che decide, per mezzo del soggetto, di mettersi in contatto con un Sé più profondo esplorandolo e ricevendo da esso messaggi più o meno criptici.

Se si intende contattare questo o questi animali attraverso il sogno o la trance dove entrambi richiedono una forma di incubazione di tipo sciamanico che fa parte degli antichi saperi delle donne medicina, esistono delle tecniche meditative e relative alla trance per venire in contatto con queste creature-archetipi di una parte del Sé.

L’animale di Potere è un archetipo se lo si osserva da un determinato punto di vista, se invece lo si guarda da altre prospettive, può essere semplicemente una manifestazione di Madre Natura che si mette in contatto con un soggetto per fornire a quest’ultimo dei messaggi precisi che possono determinare delle nuove consapevolezze da acquisire.

Nella tradizione Nativa Americana sciamanica, l’acchiappa sogni, occorre proprio a catturare il sogno per far sì che questo possa rivelare specifiche questioni da riprendere nello stato cosciente. Il tutto si rende però sterile se non si segue un principio, quello per cui bisogna avere la forza di accettare anche messaggi controversi e che interrogano un Sé che spesso gli individui nascondono a loro stessi.

Incontrare il proprio Totem Animale significa quindi venire a contatto con qualcosa che ha una doppia valenza, con tutte le sue sfumature annesse, questa è quella dell’incontro con il Sé, e dell’incontro come avvertimento e/o come prospettiva, si comprende quindi che occorre avere grandi capacità di discernimento per far fronte a tale incontro e che la paura deve cedere il posto alla curiosità dell’esplorazione. Altra ragione per cui incontrare il proprio animale guida è quella del Conoscere se Stessa o se Stesso, ma in tale circostanza bisogna possedere i mezzi necessari per accedere a quella conoscenza che lo stesso simbolo animale può portare.

Temo che gli animali vedano nell’uomo un essere loro uguale che ha perduto in maniera estremamente pericolosa il sano intelletto animale: vedano cioè in lui l’animale delirante, l’animale che ride, l’animale che piange, l’animale infelice.
(Friedrich Nietzsche – “La gaia scienza“)

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